Foto Ansa
Durante il trasporto dall'Italia al Portogallo.
Circa 1.200 uccelli esotici sono morti durante il trasferimento dall'Italia al Portogallo, dove erano attesi per partecipare al campionato mondiale di ornitologia. Lo riferisce l'Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) riportando una notizia della Federazione ornicoltori italiani e annunciando che potrebbe presentare una denuncia relativa all'accaduto. L'ufficio legale dell'associazione sta infatti esaminando la vicenda e "qualora dovessero emergere fatti di rilevanza penale, l'associazione è pronta a prendere tutti gli opportuni provvedimenti di natura legale".
"Quel che appare fuori di dubbio è la responsabilità morale degli organizzatori - commenta la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi -. Se nessuno avesse avuto la 'geniale' idea di impacchettare e spedire migliaia di poveri uccellini a duemila chilometri di distanza dal nostro Paese, adesso non ci troveremmo a piangere questo evento triste e sconfortante. Gli uccelli esotici, come tante altre creature, sono oggi purtroppo allevati e cresciuti per essere commercializzati, detenuti in gabbie o per partecipare a rassegne quali i campionati mondiali".
Il problema, prosegue Rocchi, "riguarda non tanto e non solo il rispetto di norme e procedure relative al trasporto di animali. La vera questione, infatti, è quella legata all'utilizzo di animali in sagre, palii, manifestazioni, eventi e iniziative di vario genere, che nulla hanno a che vedere con le loro caratteristiche etologiche e che, anzi, sono per loro causa di sofferenza fisica e psicologia".
"Troppi animali sono morti o hanno patito le pene dell'inferno per soddisfare un vezzo della nostra vanità o per meri interessi economici - conclude la presidente di Enpa -.
Tutto ciò non ha nulla a che vedere con l'amore, come sostengono gli allevatori: è ora di voltare pagina, in Italia come nel resto d'Europa".
"Quel che appare fuori di dubbio è la responsabilità morale degli organizzatori - commenta la presidente nazionale di Enpa, Carla Rocchi -. Se nessuno avesse avuto la 'geniale' idea di impacchettare e spedire migliaia di poveri uccellini a duemila chilometri di distanza dal nostro Paese, adesso non ci troveremmo a piangere questo evento triste e sconfortante. Gli uccelli esotici, come tante altre creature, sono oggi purtroppo allevati e cresciuti per essere commercializzati, detenuti in gabbie o per partecipare a rassegne quali i campionati mondiali".
Il problema, prosegue Rocchi, "riguarda non tanto e non solo il rispetto di norme e procedure relative al trasporto di animali. La vera questione, infatti, è quella legata all'utilizzo di animali in sagre, palii, manifestazioni, eventi e iniziative di vario genere, che nulla hanno a che vedere con le loro caratteristiche etologiche e che, anzi, sono per loro causa di sofferenza fisica e psicologia".
"Troppi animali sono morti o hanno patito le pene dell'inferno per soddisfare un vezzo della nostra vanità o per meri interessi economici - conclude la presidente di Enpa -.
Tutto ciò non ha nulla a che vedere con l'amore, come sostengono gli allevatori: è ora di voltare pagina, in Italia come nel resto d'Europa".
Nessun commento:
Posta un commento