venerdì 24 maggio 2019

Stop nomine sanità a Regioni, passa norma M5S. Lega si astiene.

Stop nomine sanità a Regioni, passa norma M5S. Lega si astiene

È passato in Commissioni Affari sociali alla Camera l'emendamento M5S a firma Dalila Nesci, inserito nel decreto Calabria, che punta a togliere la sanità dalle mani dei partiti.

La Lega si è astenuta. 
Con l’emendamento in questione si trasforma in graduatoria di merito la rosa di candidati dalla quale il presidente di Regione sceglie il direttore generale delle Asl. 
S’introduce una disposizione transitoria nelle more di riordinare in maniera complessiva il sistema di nomine dirigenziali della sanità. 
La norma in questione mira a sottrarre la scelta del direttore generale da parte del presidente di Regione, poiché l'indicazione non sarà più discrezionale ma correlata ad una graduatoria e quindi al merito, sulla base di requisiti che siano coerenti con l’incarico da attribuire. 
Tale intervento è preliminare e funge da ponte al riordino complessivo della materia, oggetto di un disegno di legge del Movimento 5 stelle all’esame del Parlamento, spiegano fonti grilline.

https://www.adnkronos.com/fatti/politica/2019/05/15/stop-nomine-sanita-regioni-passa-norma-lega-astiene_0tAxy9MFW5fvcImkKqQzOM.html?refresh_ce

giovedì 23 maggio 2019

Arresti per immigrazione clandestina, anche 2 ex poliziotti.

Arresti per immigrazione clandestina, anche 2 ex poliziotti

Sette persone sono state arrestate dalla Guardia di Finanza di Napoli, in un'operazione congiunta con la Squadra Mobile di Napoli, in quanto ritenute appartenenti a un'associazione per delinquere dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e alla corruzione. Dell'associazione facevano parte anche due ex poliziotti impiegati nell'Ufficio Immigrazione della Questura di Napoli. Il provvedimento è stato emesso dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea, titolare delle indagini. Insieme agli arresti, sono state eseguite anche numerose perquisizioni.

Le indagini, svolte dal Gico di Napoli, sono iniziate nel giugno 2016 a seguito della segnalazione di un'operazione ritenuta sospetta riguardante un algerino residente a Napoli che risultava aver effettuato, per il tramite di alcune agenzie di money transfer del capoluogo campano, diverse movimentazioni di denaro da e verso Paesi dell’Unione Europea, tra i quali Francia e Belgio, per importi al di sotto dei mille euro, ritenute potenzialmente riconducibili a contesti di terrorismo di matrice islamica. Tra i soggetti interessati a tali rimesse di denaro figurava un suo connazionale residente in Belgio il quale, sulla base dei primi riscontri investigativi, avrebbe avuto stretti legami con il noto militante jihadista Abdelhamid Abaaoud, sospettato di essere uno degli organizzatori delle azioni terroristiche perpetrate a Parigi il 13 novembre 2015 e ucciso in un’operazione della polizia francese 5 giorni dopo. Nei confronti dell'algerino sono state intraprese indagini mirate coordinate dal pool antiterrorismo della Procura di Napoli che, pur non facendo emergere riscontri positivi relativi a un suo coinvolgimento in attività di finanziamento del terrorismo, hanno consentito di accertare l’esistenza di un network criminale specializzato nell’ottenere indebitamente il rilascio o il rinnovo di permessi di soggiorno a favore di cittadini extracomunitari, molto spesso privi dei necessari requisiti di legge, attraverso l’utilizzo di documenti ottenuti illegalmente.

Tra i promotori e gli organizzatori del sodalizio criminale c'è anche un ex ispettore della Polizia di Stato già in servizio presso l'Ufficio immigrazione della Questura di Napoli. Secondo quanto emerso dalle indagini, sovrintendeva e coordinava l'intera filiera dei servizi offerti alla clientela, che andavano dalle semplici informazioni sullo stato di una pratica a interventi per "aggiustare" il conseguimento dei permessi di soggiorno. In particolare, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l'ex ispettore fungeva da trait d'union tra un folto gruppo di intermediari esterni all’Ufficio Immigrazione, sia italiani (tra i quali un avvocato e un commercialista) che extracomunitari, grazie ai quali raccoglieva le diverse istanze di soggiorno dai richiedenti stranieri, e i pubblici ufficiali interni al medesimo Ufficio i quali, di volta in volta, davano indicazioni sugli adempimenti da svolgere e fornivano i suggerimenti necessari alla soluzione di specifiche problematiche. Una parte dei guadagni conseguiti dal sodalizio veniva inoltre destinata a remunerare i pubblici ufficiali compiacenti per i servizi resi e le attività espletate nell’esercizio delle loro funzioni, da qui la contestazione a carico degli indagati anche del reato di corruzione per l’esercizio della funzione.

Sono 136 le pratiche di rilascio-rinnovo del permesso di soggiorno indebitamente concesso, quantificate nel corso delle indagini. Le pratiche sono state individuate grazie al codice completo alfanumerico elaborato dal portale internet dell'Ufficio Immigrazione. E spunta anche un "tariffario" con gli importi da versare a seconda del tipo di prestazione richiesta, elaborato dall'organizzazione. Gli importi di denaro erano compresi tra i 50 euro richiesti per una semplice informazione sullo stato della pratica e i 3mila euro circa necessari per "aggiustare" il conseguimento dei permessi di soggiorno.

Divergenze Governo, Pd.

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Parlano tanto delle divergenze che si creano all'interno del governo tra m5s e Lega, ma vogliamo parlare delle divergenze esistenti all'interno del Pd?

Negli ultimi anni si sono avvicendati vari personaggi alla guida del partito, ma ancora non hanno trovato un leader che si possa definire tale e indichi una direzione stabile, lineare e condivisibile da seguire.


Avete notato che non esistono foto in cui i vari vertici del Pd siano tutti assieme?

Cetta.

Abbiamo bisogno di ossigeno, condivido il pensiero del Pof. Esparmer

Risultati immagini per aria pulita

Prof. Francesco Ersparmer - 23 maggio 2019

Le ragioni per cui occasionalmente critico il M5S riguardano il suo insufficiente machiavellismo, ossia il fatto che a volte confonde morale e politica, il che a mio parere (sono un machiavellico integrale) è un grave errore sia dal punto di vista strategico che ideologico (comporta rischi di integralismo). 
Più forti e numerose, comunque, sono le ragioni per cui voterò M5S domenica prossima e in qualsiasi elezione almeno sino al completamento della legislatura (a meno che la legislatura non venga abbreviata da un colpo di mano dei liberisti, nel qual caso continuerò a votare M5S almeno sino a che non governerà per un’intera legislatura). Ecco dunque le ragioni per cui appoggio il M5S:
1) Perché approvo il reddito di cittadinanza, la riforma della prescrizione, lo spazzacorrotti, il decreto dignità, il salario minimo.
2) Perché voglio che siano impediti i conflitti di interesse, l’immigrazione illegale, l’apertura illimitata dei negozi, la svendita dell’economia italiana agli stranieri, i tagli allo stato sociale al grido di “lo vuole l’Europa!”.
3) Perché comunque dopo settant’anni di dominio democristiano/liberista (o vi siete scordati che anche Prodi e Renzi sono democristiani doc?) è opportuno dare una chance al primo governo che non è diretta espressione della Casta.
4) Perché il populismo pentastellato è oggi l’unico argine in grado di contenere la destra populista.
5) Perché senza il M5S il partito liberista avrebbe smantellato la Costituzione, proseguito nel programma di liberalizzazioni e di deregolamentazione, rafforzato il potere delle lobby, resi intoccabili corrotti e corruttori.
6) Perché il M5S è molto meno liberista ed europeista di tutti gli altri partiti, incluse la Lega e la sinistra liberal e uguale; in attesa che si costituisca un nuovo partito nazionale popolare e magari comunista, i pentastellati rappresentano il più valido ostacolo alle privatizzazioni e all’americanizzazione del Paese. Infatti le multinazionali, il New York Times, le mafie, i benpensanti e i vincenti o aspiranti tali li detestano e combattono con ogni mezzo.
7) Perché ha avuto il coraggio di dire no alle Olimpiadi a Roma.
8) Perché ha contro tutti i giornali e chi li possiede: ossia personaggi che chiunque sia loro nemico è mio amico.
9) Perché ha contro l’intellighenzia radical chic e terzomondista, gente come Saviano, Murgia, Sgarbi, Strada, i Wu Ming.
10) Perché smetterà di far sovvenzionare dallo Stato italiano la propaganda antistatalista e anti-italiana di Radio radicale.


https://www.facebook.com/frerspamer

Quella tragica sera.

Giovanni Falcone, i misteri della strage di Capaci 27 anni dopo. L’esplosivo, i mandanti, una donna nel commando

Quella sera, dopo aver sostenuto il colloquio con i professori, ci stavamo recando verso Capaci per accompagnare nostra figlia ad una festa di compleanno quando ci dovemmo fermare perchè bloccati da una lunghissima fila di macchine in sosta.
Non si poteva procedere nè in avanti, nè indietro.
Cercavamo di capire cosa potesse essere successo, si supponeva un incidente, ma senza alcun riscontro.
Il professore di mia figlia aveva accennato ad un fatto grave paventato dai media, ma senza conferme e specifiche e nulla che fosse riconducibile alla notizia che di lì a poco ci avrebbe fornito un collegamento a quanto si stava verificando.
Dopo un'oretta di attesa cercammo di tornare indietro, impossibilitati a procedere in avanti....fu allora che la radio cominciò a divulgare la triste notizia: Falcone e la sua scorta erano stati fatti saltare in aria con una bomba proprio nel tratto di strada che univa Palermo a Capaci.
Resterà un ricordo indelebile nella nostra memoria, un avvenimento di gioia e di festa si era trasformato in uno raccapricciante, angosciante.
Un uomo, paladino della legalità, era stato ucciso dalla parte peggiore del paese.
Ancora una volta, per colpa di chi ci governava, il male aveva prevalso sul bene.
Una sconfitta devastante, angosciante per chi ancora credeva nelle istituzioni.


Cetta.

mercoledì 22 maggio 2019

Cucchi, il Viminale sarà parte civile.



Nel processo depistaggi. Lo hanno chiesto anche l'Arma e la Difesa. Coinvolti otto carabinieri, tra cui ufficiali. Ilaria: 'E' un fatto senza precedenti'.


L'Arma dei carabinieri e il ministero della Difesa hanno presentato istanza di costituzione di parte civile nel corso dell'udienza preliminare di oggi a Roma che vede coinvolti otto carabinieri, tra cui anche ufficiali, accusati di depistaggio sul caso della morte di Stefano Cucchi. Il Gup si è riservato di decidere. A presentare istanza è stata anche la famiglia Cucchi, l'appuntato Riccardo Casamassima, gli agenti di plizia penitenziaria, il Sindacato dei Militari e Cittadinanzattiva.

La richiesta era stata avanzata anche dal Viminale e il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha dato il via libera con una lettera all'Avvocatura dello Stato.
"Il fatto che l'Arma abbia chiesto di costituirsi parte civile, nel procedimento che vede coinvolti otto carabinieri per i depistaggi sul caso della morte di mio fratello, è un fatto senza precedenti. La dedico a tutti coloro che continuano ad insinuare che la famiglia Cucchi è contro l'Arma e viceversa. Questo è un momento di riavvicinamento tra cittadini e istituzioni". Lo ha detto Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, il detenuto morto nel 2009. "In vicende come la nostra - ha aggiunto Ilaria Cucchi - troppe volte ho visto i sindacati di polizia intromettersi contro le nostre famiglie. In quest'aula per la prima volta un sindacato - ha aggiunto Ilaria Cucchi riferendosi all'istanza di costituzione di parte civile da parte del sindacato dei Militari - si è schierato al nostro fianco e non contro di noi. Questo lo dedico al signor Gianni Tonelli", l'ex segretario generale del sindacato di polizia Sap e parlamentare della Lega, che denunciò Ilaria Cucchi per diffamazione.
"Le forze dell'ordine sono un esempio di professionalità e dedizione che ci fa essere orgogliosi: per colpa di poche mele marce non possiamo accettare che vengano infangate tutte le divise. È questo che ha motivato la costituzione di parte civile del Viminale nel processo Cucchi: mi auguro finiscano gli attacchi e le insinuazioni contro tutte le donne e gli uomini che tutti i giorni vigilano sulla sicurezza degli italiani", dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini.

martedì 21 maggio 2019

Morto Niki Lauda, leggenda della F1. - Vincenzo Piegari

Niki Lauda © ANSA


Dai tre titoli Mondiali, di cui due con la Ferrari, all'incredibile finale del campionato 1976 dove rinunciò a correre sotto il diluvio sul circuito giapponese del Fuji 'consegnando' il titolo al rivale di sempre James Hunt e ne incrinò irrimediabilmente i rapporti con la Rossa. Una vita da film, quella del pilota leggenda Niki Lauda poi diventato imprenditore e uomo Mercedes, come ricostruito bene anche nell'ultima e fortunata pellicola 'Rush', sconvolta dal terribile incidente al Nurburgring che lo lasciò sfigurato: fu estratto incosciente, ma vivo, e con ustioni di terzo grado su tutto il corpo dall'abitacolo della sua monoposto dal collega italiano Arturo Merzario, si salvò e ricominciò a correre quasi subito. Oltre alle fiamme che ne segnarono il volto per sempre, il pilota austriaco fu fiaccato dalle inalazioni dei velenosi fumi di benzina che evidentemente ne danneggiarono i polmoni.

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Continua a correre, campione!