26 febbraio 2010
Per capire cosa accade a chi si mette contro il sistema che fa perno su Gianni Letta bisogna guardare con attenzione il documento qui sotto (clicca sull'immagine per ingrandire). È una lettera su carta intestata della Prefettura di Genova che risale al 2006 e fu consegnata da Gianni Letta al professor Leonardo Santi, presidente del comitato biosicurezza di Palazzo Chigi. Vi si legge: “ritengo opportuno segnalarle che la professoressa Isabella De Martini da qualche mese ha assunto un incarico presso la Presidenza del Consiglio”. Nella lettera Fabrizia Triolo, un alto dirigente della Prefettura segnala uno sconcio, la presenza di un simile soggetto in cotanto ufficio diretto da Gianni Letta, e per provare l’anomalia che segnala, allega una pagina di un libro di Bruno Vespa (“La scossa”) nel quale la professoressa faceva una pessima figura in riferimento al suo comportamento al G8 di Genova. Ebbene, quella lettera, che stava per costare il posto a una professoressa universitaria, era un falso colossale basato su una diffamazione. La Prefettura di Genova non ha mai scritto nulla del genere. Non solo. Il Tribunale ha sentenziato che Bruno Vespa per quella pagina diffamatoria deve pagare 10 mila euro alla professoressa. Eppure Gianni Letta ha consegnato la lettera falsa e lo scritto diffamatorio a un suo dirigente accreditando una manovra spregevole contro una persona innocente. Si potrebbe archiviare la vicenda come un’imperdonabile leggerezza di un uomo solitamente accortissimo. Ma prima ci sono alcune cose che vanno ricordate.La vittima della lettera nel 2001 aveva osato mettersi contro un’amica di Gianni Letta: Maria Criscuolo, la zarina del catering degli eventi governativi. Il suo gruppo, Triumph, fattura 20 milioni ogni anno grazie anche agli uffici diretti da Letta. E la Triumph gira poi parte dei servizi di catering alla Rlj di Stefano Ottaviani, genero proprio di Gianni Letta. Triumph e Ottaviani, come scrive L’espresso, hanno ricevuto un milione di euro a testa per il G8 di L’Aquila e già nel 2007 un funzionario aveva previsto per iscritto l’appalto alla Triumph. Anche nel precedente G8 di Genova, nel 2001, tutti sapevano che avrebbe vinto Maria Criscuolo e infatti Triumph ottenne l’appalto per l’ospitalità delle delegazioni senza gara.
Nelle comunicazioni della struttura si prescriveva di non far figurare il suo nome. La professoressa De Martini provò a fare una gara e si oppose ma fu spedita a Roma. Presentò un esposto in Procura dove la vicenda fu archiviata con la solita motivazione che le leggi speciali permettono di saltare le gare. Poi la competenza passò alla Protezione civile di Bertolaso e Triumph prese il volo: per il solo vertice Berlusconi-Putin nel 2003 ottenne 7 milioni di euro, dei quali 414 mila andarono per il catering alla Rlj del genero di Letta. Isabella De Martini cominciò a capire di avere toccato un potere forte quando Bruno Vespa le dedicò un passaggio velenoso nel libro “La scossa” facendole fare una pessima figura per gli eventi del G8. Ma è nell’aprile del 2006 che accade l’incredibile.
De Martini prima riceve una busta su carta intestata della Camera dei deputati con all’interno una bambola con uno spillone conficcato nel cuore. E poi il suo capo, Leonardo Santi, le confida di avere ricevuto da Gianni Letta una lettera della prefettura di Genova che la mette in cattiva luce. Quando lo scopre, il suo compagno di allora, il generale della guardia di finanza Castore Palmerini, chiede a Santi una copia. Bastano due telefonate per verificare il falso, partono le denunce e la Digos indaga senza cavare un ragno dal buco. Chissà chi ha consegnato la lettera falsa a Letta. Una cosa è certa: Santi avrebbe potuto cacciare la professoressa e lei non avrebbe mai saputo perché.
da il Fatto Quotidiano del 26 febbraio
Nelle comunicazioni della struttura si prescriveva di non far figurare il suo nome. La professoressa De Martini provò a fare una gara e si oppose ma fu spedita a Roma. Presentò un esposto in Procura dove la vicenda fu archiviata con la solita motivazione che le leggi speciali permettono di saltare le gare. Poi la competenza passò alla Protezione civile di Bertolaso e Triumph prese il volo: per il solo vertice Berlusconi-Putin nel 2003 ottenne 7 milioni di euro, dei quali 414 mila andarono per il catering alla Rlj del genero di Letta. Isabella De Martini cominciò a capire di avere toccato un potere forte quando Bruno Vespa le dedicò un passaggio velenoso nel libro “La scossa” facendole fare una pessima figura per gli eventi del G8. Ma è nell’aprile del 2006 che accade l’incredibile.
De Martini prima riceve una busta su carta intestata della Camera dei deputati con all’interno una bambola con uno spillone conficcato nel cuore. E poi il suo capo, Leonardo Santi, le confida di avere ricevuto da Gianni Letta una lettera della prefettura di Genova che la mette in cattiva luce. Quando lo scopre, il suo compagno di allora, il generale della guardia di finanza Castore Palmerini, chiede a Santi una copia. Bastano due telefonate per verificare il falso, partono le denunce e la Digos indaga senza cavare un ragno dal buco. Chissà chi ha consegnato la lettera falsa a Letta. Una cosa è certa: Santi avrebbe potuto cacciare la professoressa e lei non avrebbe mai saputo perché.
da il Fatto Quotidiano del 26 febbraio
Ma di cosa ci dobbiamo meravigliare? Questi sono metodi mafiosi, amico mio. Ecco perchè c'è bisogno di un'informazione non asservita (come il Fatto Quotidiano, ad esepio). Se nessuno le pubblica - o se nessuno le legge - queste cose, è come se non esistessero. Infatti, per le 9 persone su 10 che non leggono neppure un giornale, in Italia, è così. Triste, no? Cosi i nostri "cari" politici continueranno la loro mafia. O ci provano!
RispondiEliminaEhm... Amica mia.
RispondiEliminaSai, ho scritto di getto...
he, sì!
RispondiEliminaRoby alle 22.50 ha le dita non completamente collegate ai pensieri, e molte volte sbaglia.
buondì "amica" mia!
Scusate il ritardo, ma la domenica è un giorno di letizia per me: ho tutta la famiglia riunita.
RispondiEliminaTornando al tema, rispondo al Roby che, purtroppo, i giornali non bastano, bisognerebbe rendere l'informazione più alla portata di mano, oltre che più vera.
Le televisioni mi sembrano il mezzo migliore, più diretto, ma ahimè, sono tutte nelle mani del pazzo di Arcore, tre perchè sue, le altre tre perchè ha provveduto a piazzarvi suoi automi.
Non c'è speranza al momento.
E solo Sky non basta, non entra in tutte le case.
Io faccio quel che posso, nel mio piccolo, cerco di informare, sollecitare le menti, ma l'unico risultato che ottengo, alla lunga, è rendermi pedante.
A rileggervi.
pedante un paio di ciuffoli!
RispondiEliminaanche una vocina fuori dal coro basta!
anzì, una vocina fuori dal coro, a volte attira più che il coro stesso.
anche io/noi cerco/cerchiamo di fare informazione.
nel mio piccolo, quando trovo una voce fuori dalcoro, la stampo e la porto al bar, dove ignoranti la leggoni e mi dicono:
ma và?
e dove stà scritto?
e li indirizzo nel punto giusto.
uno, due, tre al giorno od alla settimana, non importa, ma comunque la massa di ignoranti, piano piano, diminuisce.
poi il passa parola fà il resto.
certo, ci vorrà dl tempo, ma piano piano...
d'altronde le piramidi ed il colosseo mica le hanno fatte in un giorno, ma sono secoli che dominano.
loro....
mi sono robyzzato!
RispondiEliminaho fatto un casino di errori!
spero che mi perdoniate....
E stai a vedè il capello?
RispondiElimina;-D
Si, sono d'accordissimo che i giornali da soli non bastano, infatti, se non fosse ostacolata nel suo sviluppo, ci sarebbe la rete a rendere più accessibile ed accattivante l'informarsi. Ma anche qui ricadiamo in quello che non fa comodo all'"unto del signore" di arcore. Eh, anche io la vedo dura. Ma finchè ci sei tu, Mandi, Obbie, Daniela e tanti altri come Luigi (72 anni! Spero di essere come lui alla sua età!), credo che la miccia rimanga accesa. Parlo della miccia che può far scoppiare la libertà... Spero con tutte le mie forze.
RispondiEliminaRoby!
RispondiEliminacarissimo "ragazzo" pieno di energie come me, la Cettina, Luigi, Obbie e tanti altri!
siamo noi, "vecchietti" anagraficamente, ma giovani "elettronicamente", che dobbiamo combattere!
siamo i nuovi "partigiani" dell'era della disinformazione, che con gli archibugi cerchiamo di abbattere il nemico tecnologicamente superiore, grazie ai giornali ed alle tv asservite e pilotate.
siamo pochi e male armati.
ma la storia inegna che pochi fanno tanto.
una buona sera e buona notte, data l'ora, a domani, partigiani!
@ Mandi: YEAH!
RispondiEliminaAmen, fratello!