Dopo l’incontro-rottura-semirottura-aggiustamento parziale, quasi pace, tensione forte fra Silvio Berlusconi eGianfranco Fini, che cosa accade?
1. Continua la caduta lenta ma inarrestabile di Berlusconi, che è sostenuto quasi solo dalla buona volontà del Pd "pronto per le riforme" soprattutto la giustizia, anche nei giorni neri, anche quando Berlusconi ha già rovesciato il tavolo. Eppure è possibile che Berlusconi cada sul Quirinale. Come diceva Eduardo, "Le disgrazie non finiscono mai".
2. L'Italia è come un treno fermo bloccato fra due valanghe. La prima è cominciata con la storica "notte di Casoria" e la perdita di ogni credibilità e reputazione nel mondo di Silvio Berlusconi. La seconda è adesso, con lo smottamento della maggioranza. La massa della frana incombe, cadrà, non è ancora caduta. Misteriosamente, in un luogo e in un momento così poco adatto, vengono avanti 105 deputati Pd guidati dal "responsabile giustizia" e portano in offerta il tavolo delle riforme già apparecchiato per "fare insieme", non si sa con precisione assieme a chi.
3. Dall’altra parte c’è la Lega di Bossi che ha vinto e che ha perso. Ha vinto con le sue pesanti maggioranze. Ha perso perché la maggioranza a cui è agganciata, piano piano si sfalda. La Lega è un robusto rimorchiatore. Ma la grande nave Pdl appena agganciata è già inclinata su un fianco.
4. Usciranno dal porto le agili vedette dell'opposizione? Temo di no. Non sono agili, sono zavorrate di buoni consigli. Ci vorrebbe coraggio. Ed ecco la conclusione: di là, piano piano, la grande nave affonda. Di qua non succede nulla.
Da il Fatto Quotidiano del 17 aprile
Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
sabato 17 aprile 2010
Continua la caduta di B - Furio Colombo
17 aprile 2010
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