Nel giorno dell'apertura dell'anno giudiziario, la magistratura risponde compatta alle accuse lanciate dal premier ai pm nei suoi videomessaggi. Pasquale Profiti, presidente dell'Anm in Trentino Alto Adige, dice: “Confessiamo di essere effettivamente degli eversori e dei disturbati mentali perché applichiamo le regole della Costituzione” (leggi il testo del suo intervento). Ma la vera sorpresa, per il Cavaliere, arriva dall'interno del suo partito. Il presidente della commissione Antimafia Giuseppe Pisanu lo invita a presentarsi dai giudici e boccia l'idea di una manifestazione contro le toghe (leggi l'articolo). Poche ore dopo, lo stato maggiore del Pdl, per bocca di Ignazio La Russa, annulla ufficialmente l'iniziativa programmata a Milano per il 13 febbraio. Una scelta influenzata sicuramente dai ripetuti appelli di Napolitano a evitare lo scontro fra i poteri dello Stato. Ma soprattutto dal timore di perdere la guerra dei numeri con il presidio a sostegno della procura di Milano indetto per la stessa giornata da Santoro, Spinelli e Travaglio (leggi l'articolo di Paola Zanca). Insomma, meglio evitare l’effetto boomerang. E soprattutto – la riflessione del premier – non è il momento di portare in piazza un partito diviso, in cui i “distinguo” rispetto alla linea ufficiale, seppure sottotraccia, minacciano di aumentare di giorno in giorno.
Il fatto Quotidiano del 29 gennaio 2011.
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