La sentenza della seconda corte d'appello civile di Milano che ha condannato Fininvest a risarcire Cir per 560 milioni di euro è chiara e non ha bisogno di nessuna interpretazione.
Nessuno cada nel trabocchetto: Berlusconi non è una vittima perché in questa vicenda c’entrano solo gli atti giudiziari, lui è solo un truffatore condannato.
Adesso si leveranno le voci dei suoi avvocati e degli uomini che lui ha fatto eleggere in Parlamento che ripeteranno un copione già visto: che lui è vittima dei giudici comunisti, la solita storiella di sempre insomma.
Milano dovrebbe insegnare: abbiamo già visto alle ultime amministrative come gli italiani siano stufi delle commedie di Berlusconi, il Paese vuole giustizia. E oggi, giustizia è fatta.
Piuttosto dobbiamo riflettere sulla “Tangentopoli 2” che stiamo vivendo in questi mesi perché siamo in un periodo peggiore dei tempi dell’inchiesta Mani Pulite, quando scoprimmo un verminaio usato dalla politica per farsi gli affari propri.
Oggi è peggio. Perché addirittura si usano schermi formalmente legali per coprire le malefatte.
Questa Tangentopoli 2 è la copia riveduta di Tangentopoli 1 e riguarda trasversalmente tutti quanti. Tutti possono capitarci se non c’è una reale volontà di rilancio della questione morale. Si tratta, quindi, di stabilire delle regole precise: i rinviati a giudizio non possono assumere incarichi di governo né locale, né centrale e i condannati non devono essere nemmeno candidati.
Per tornare alla sentenza di oggi, è necessario rispettare quanto sancito dai giudici e che vengano risarciti i danni. E se e' vero, com'e' vero, che Berlusconi e' stato condannato in appello per danni causati a un altro gruppo imprenditoriale, significa che lui ci ha guadagnato illecitamente e l'altro ci ha rimesso.
Ripeto: è inutile che Berlusconi e i suoi tentino di buttarla in politica, qui siamo solo di fronte a comportamenti truffaldini gravissimi.
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