sabato 2 luglio 2011

Fisco, meno controlli nelle Pmi del 20% L'obiettivo resta recuperare 10,6 miliardi.




ROMA - Meno controlli su autonomi, piccole imprese e professionisti. Ma verifiche più efficienti per consentire al fisco di eguagliare quest'anno lo stesso recupero di evasione che nel 2010 ha fruttato 10,6 miliardi. L'Agenzia delle Entrate cambia strategia, non obiettivi.

La lotta all'evasione prosegue con maggiore preparazione, puntando agli obiettivi veri. Ma diminuendo i controlli. Venendo così incontro all'esigenza di un Fisco in grado di essere autorevole ma anche rispettoso dei contribuenti. Il direttore generale dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera nel recente passato aveva inviato gli uffici due lettere spiegando che avrebbe sanzionato i soprusi nel corso dei controlli giocando in anticipo rispetto alle proteste su Ganasce Fiscali ed Equitalia. Ora è tornato a prendere carta e penna per scrivere agli uffici che sul territorio conducono la lotta all'evasione, cambiando gli obiettivi numeri fissati nel budget contenuto nella circolare di maggio, quella con le indicazioni operative sui controlli, nella quale l'accento era stato posto sull'obiettivo strategico di ottimizzazione dell'efficacia delle singole attività da sviluppare nel 2011. Ora l'adeguamento.

«Si dispone - scrive nella direttiva inviata ieri sera agli uffici - la riduzione nella misura del 20% del target relativo all'indicatore accertamenti nei confronti di imprese di piccole dimensioni e professionisti, mantenendo invariato l'obiettivo monetario assegnato». Di conseguenza anche il numero dei controlli sul settore globale delle imprese cala del 15%. In pratica ci saranno 45.000 controlli in meno sul mondo dei lavoratori autonomi, dei professionisti e dei piccoli imprenditori, passando per l'esattezza da 221.831 a 177.340 verifiche. Ma non ci dovrà essere alcun taglio per i risultati attesi: i vertici dell'Agenzia non hanno mai nascosto che anche nel 2011 vogliono eguagliare e provare a superare il 2010, che ha gonfiato le casse dello Stato con più di 10,6 miliardi recuperati dall'evasione. La svolta non è estemporanea.

Una settimana fa Befera aveva preannunciato il provvedimento proprio durante un incontro con i direttori regionali, ai quali aveva però ricordato la mission dell'Agenzia: «Coniugare efficienza e correttezza; recuperare evasione, favorendo lo sviluppo della fiducia reciproca e della collaborazione tra fisco e cittadini; promuovere in questo modo la crescita della coscienza civica - ha detto - È questo l'obiettivo ultimo della nostra missione». Ora con la nuova direttiva l'attenzione viene richiamata in particolare su due aspetti, che valgono efficienza e correttezza. Befera chiede un'analisi approfondita per togliere i controlli che danno risultati poco significativi ma anche di evitare controlli che poi producono contestazioni di dubbia tenuta giuridica o di natura meramente formale, laddove l'analisi di rischio non sia stata appropriata ed il controllo non abbia consentito l'individuazione di violazioni sostanziali adeguatamente sostenibili. Come dire, meglio la sostanza che la forma.



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