venerdì 5 agosto 2011

Scuola: 30 mila immissioni in ruolo, ma a scapito del Sud. - di Antonio Rispoli


Scuola: 30 mila immissioni in ruolo, ma a scapito del Sud

ROMA - Ma quante sentenze di condanna del governo italiano e in particolare del Ministero della Pubblica Istruzione ci dovranno essere, perchè la smettano di colpire il Sud Italia?
La domanda è inevitabile, dopo l'annuncio dei dati relativi alle immissioni in ruolo nella scuola per l'anno prossimo.
SI tratta di 30308 precari che diventeranno titolari di cattedre, di cui 10 mila scelti con le vecchie graduatorie; il resto con quelle nuove, che piazzano gli insegnanti provenienti da province diverse in coda e che sono state più volte bocciate dalla Corte Costituzionale.
Ed è qui il punto. Il governo, per accontentare la Lega, che vuole penalizzare gli insegnanti del Sud (in proporzione alla popolazione, gli insegnanti sono di più nel meridione), insiste con norme dichiarate incostituzionali, ma che garantiscono l'ingresso di un insegnante scarso ma residente al nord piuttosto che uno bravo ma residente al sud.
Dal 2008, anno in cui il Ministro Gelmini creò le "code" (ciascun insegnante può icriversi nelle graduatorie di altre tre province, oltre alla propria, ma in coda; cioè verrà preso in considerazione solo dopo che saranno state esaurite le liste dei residenti in quella provincia), ci sono stati migliaia di contenzioni amministrativi e due sentenze della Corte Costituzionale, e tutti hanno dato torto a queste regole imposte dal Ministero, stabilendo il principio che non si può limitare la libertà di trovare lavoro spostandosi da una zona all'altra dell'Italia.
Ora il Ministero insiste. Quante migliaia di ricorsi ci saranno questa volta? E chi risarcirà i cittadini italiani dei soldi spesi due volte, da chi fa ricorso, ma anche dal Ministero, che tanto gli avvocati li paga con i soldi dei cittadini?


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