Da Palazzo dei Marescialli la richiesta ai pm di Lecce che indagano sull'operato dei colleghi di notizie sui procedimenti in corso nei confronti dei colleghi. Lavitola respinge le accuse. Le indagini sulle escort saranno chiuse il 15 settembre, in arrivo le incettazioni.
Il memoriale di Lavitola - "Sono stanco di passare per l'uomo nero (LEGGI). Vi pare - spiega - che dati i miei rapporti con Berlusconi sarebbe stato mio interesse mettere insieme una truffa del genere? Ovvero spillargli 500mila euro per dividerli con Gianpaolo Tarantini? Se avessi avuto bisogno di denaro lo avrei chiesto direttamente al Cavaliere. Ci ho rimesso 173mila euro",lamenta a proposito dei pagamenti a beneficio di Tarantini. "Sono pronto a documentare tutto, ci sono le prove - assicura - io di soldi non ne ho intascati". Sul motivo per cui non sia ancora rientrato in Italia: "Avevo lavori da sbrigare in Brasile. Dovevo vendere due barche".
L'indage disciplinare del Csm - Da Palazzo dei Marescialli è partita la richiesta ai pm di Lecce, che indagano sull'operato dei colleghi nella gestione dell'inchiesta che coinvolge il premier, di notizie sui procedimenti in corso. Nel capoluogo partenopeo hanno ipotizzato i reati di abuso d'ufficio e rivelazione del segreto di ufficio. In alcune intercettazioni tra l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini e il direttore dell’Avanti Valter Lavitola Laudati viene indicato come colui che avrebbe in qualche modo agevolato lo stesso Tarantini nell’ambito dell’inchiesta sulle escort a Palazzo Grazioli. Il Csm, che aveva già aperto un fascicolo sul “caso Laudati” a seguito di un esposto anonimo e di una lettera di Scelsi, doveva decidere se avviare un’istruttoria parziale ascoltando solo il procuratore o completa ascoltando anche l’ex pm.
FOTO I PROTAGONISTI
Il "caso Laudati" - Scelsi, che fu il primo ad indagare su Gianpaolo Tarantini, nell’esposto al Csmlamenta i tempi lunghi dell'indagine barese sulle escort che l'imprenditore barese portò a feste organizzate nelle residenze private del premier Silvio Berlusconi tra il 2008 e il 2009. Afferma anche che Laudati, a luglio scorso, gli avrebbe impedito di leggere l'informativa conclusiva appena depositata dalla Guardia di finanza nel fascicolo assegnato fino ad allora a lui e ai colleghi Eugenia Pontassuglia e Ciro Angelillis. Il Csm si è occupato di Laudati anche a seguito di un esposto anonimo nel quale si afferma che avrebbe creato un database sulle intercettazioni e avrebbe gestito in modo non appropriato finanzieri che fanno parte della sua segreteria particolare.
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Le intercettazioni che scottano- L'avviso di conclusione delle indagini preliminari dell'inchiesta di Bari sarà notificato dopo il 15 settembre. Quel giorno partiranno - spiegano fonti giudiziarie - gli avvisi previsti dall'articolo 415 bis del Codice di procedura penale, a carico di una dozzina di indagati, tra cui lo stesso Tarantini, accusati di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione e al favoreggiamento della prostituzione. Con la notifica degli avvisi di conclusione delle indagini, saranno a disposizione dei difensori tutti gli atti dell'inchiesta, dai verbali di interrogatorio delle ragazze portate alle feste alle intercettazioni, molte delle quali sono contenute nell'informativa finale della Guardia di Finanza, depositata nel luglio scorso dopo quasi tre anni di indagini.
http://bari.repubblica.it/cronaca/2011/09/06/news/csm_laudati-21293823/?ref=HRER1-1
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