lunedì 3 ottobre 2011

«Laudato, sii mio Signore». - di Francesco Iagher





Come San Paolo “folgorato sulla via di Damasco” , così il maronita davanti alla milionata abbondante di firme per il referendum contro la legge porcata del suo collega, ha ammesso che è un evento da non sottovalutare, mettendosi all’opera per il suo “legale svolgimento”. Però i bastiancontrarii, davanti a questa manifestazione di volontà popolare, si sono messi subito all’opera, non possono digerire che sia l’elettore a scegliere chi rappresentarlo, bensì vogliono tenere ancora il potere in mano per decidere loro a chi dare la “poltrona”.
Poi quello di risibile, che ai fautori di questi iniziativa, si sono subito aggregati quelli che nicchiavano per metterci il cappello su, i famosi banchetti per le firme erano miraggi in molte regioni, ed i comuni hanno avuto il loro daffare.
Era evidente, che il malessere non è “antipolitica”, bensì la totale perdita di fiducia di una certa classe politica che in un verso o l’altro si è dimostrata incapace, pavida e venduta agli interessi personali di “casta”.
Adesso hanno la loro gatta da pelare, sia il governo che l’opposizione, per bloccare la volontà popolare l’unica strada è quella d’indire le elezioni anticipate, con una fava due piccioni far saltare il referendum ed il cavalier “patonza”.
Già il “pierfurby” sta saltellando come un funambolo per cercare una via mediana tra un forno e l’altro, il Pdl in piena paranoia è troppo preso per le bisogna del suo “padre padrone”, il PD sempre più evanescente e grigiastro come l’effige del Bersani sugli “Sgommati”.
I famosi “responsabili” in piena fibrillazione, ben sapendo che quelle poltrone avute al “mercato”, sarà ben difficile nei prossimi secoli a venire rivederle ; un sogno di mezzo dicembre di spudoratezze servili, e gli elettori non dimenticano.
Ma forse chi sta peggio di tutti sono i “cispadani”, dopo gli schiaffi arrivati a profusione dal colle, adesso anche la base che rumoreggia perché sente di aver perso la sua identità, il vendersi per qualche voto di fiducia gli ha fatto perdere la sua credibilità iniziale di partito.
Sono lontani le prime pagine della Padania che parlava di mafiosi, delle dichiarazioni al vetriolo quando ancora ce l’aveva duro era un leader, di quando gli dava del dittatore,mafioso e piduista ; adesso si fa carezzare amorevolmente il capino da quel personaggio.
Ma il grande problema è quello d’affrontare le riforme per l’economia, ogni altra mozione in agenda che riguardi altra legge ad personam, l’opposizione dovrà avere “gli attributi” per salire sull’Aventino, i famosi movimenti di piazza farsi realmente vedere ma non poche decine ma a milioni nelle piazze italiane.
Credo che ognuno di noi rivoglia indietro la propria democrazia e d’essere libero di scegliere chi deve rappresentarlo, basta con i nani e ballerine ed ancor peggio col nepotismo ; riapriamo le finestre e facciamo uscire fuori dal nostro paese questi miasmi che hanno reso l’Italia un vero letamaio d’interessi, corruzione, inquisiti a vario titolo e postribolo.



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