Domenica 8 gennaio si è consumato l'ennesimo dramma della povertà e della disperazione. La perdita del lavoro, il sentirsi un peso per la società, la consapevolezza di non avere più voce per farsi ascoltare. Sono questi i motivi che hanno spinto una coppia a porre fine alla loro esistenza. Una tragedia annunciata quella di Salvatore De Salvo, 69 anni, ex rappresentante di commercio, e della moglie Antonia Azzolini, 69 anni. Ieri sera hanno trovato lei distesa sul letto dell'Hotel Sette Mari a Palese, lui l'avevano già trovato all'alba mezzo nudo tra le alghe del lido San Francesco. Già altre volte la coppia aveva tentato il gesto estremo. Da anni erano ospiti di una casa di accoglienza prima in via Napoli a Bari, poi a Triggiano. Ma soprattutto lui, Salvatore, non si era mai arreso a questa condizione di indigenza derivata dalla perdita del lavoro prima e dalla vendita della casa dopo per far fronte alle spese. Ha scritto a tutti, dal presidente della Repubblica in giù, chiedendo aiuto. Un lavoro, prima di tutto. Ha continuato a lottare fino a quando si è reso conto che gridava invano.
http://triskel182.wordpress.com/2012/01/06/santanche-e-cicchitto-difendono-gli-evasori-di-cortina-sbagliato-colpire-i-ricchi/
RispondiEliminaChissà perchè non hanno sprecato una parola per la coppia che si è suicidata poichè non riusciva a vivere con 400 euro di pensione al mese. Si sarebbero potuti distinguere per sensibilità, comprensione, altruismo, solidarietà,...
Ma questi sono sentimenti da umani e i politici di umano non hanno conservato nulla.
"Caro Marco Travaglio, Le invio questa lettera con l’intenzione di offrire agli italiani, per aiutarli a svegliarsi dal torpore ipnotico indotto dal berlusconismo, la mia testimonianza. In occasione del “Ruby gate” scoppiato in questi giorni, il presidente Berlusconi ha pubblicamente dichiarato: “Sono una persona di cuore e mi muovo sempre per aiutare chi ha bisogno di aiuto”. È una menzogna indecente.
EliminaIl 31 luglio 2008, ho inviato ad Arcore una lettera accorata nella quale pregavo Berlusconi di aiutarci (me e mia moglie) a riemergere dall’abisso sociale nel quale eravamo sprofondati dopo la perdita del lavoro e della casa. Non chiedevamo soldi, ma soltanto ascolto e solidarietà. Nessuna risposta!
Il 27 dicembre 2008, a mezzo plico raccomandato a.r. con 17 allegati, ho inviato ad Arcore la descrizione di un mio progetto operativo (Strade a 5 stelle – Sovrintendenti di strada) che riguardava la soluzione del problema spazzatura nelle città unitamente al reinserimento lavorativo di disoccupati e persone disagiate. Non chiedevo soldi, ma soltanto un sostegno (anche morale) da parte dell’Imprenditore di successo e dell’Uomo del fare. Nessuna risposta!
Il 7 aprile 2010, a mezzo plico raccomandato a.r. contenente 36 allegati, ho inviato ad Arcore la denuncia di un raggiro perpetrato in danno mio e di mia moglie dallo staff elettorale del candidato presidente del Pdl alle regionali della Puglia (Rocco Palese). Avevano sfruttato la nostra tragedia per raccogliere voti e, dopo le votazioni, si erano rimangiati le promesse di salvezza (un lavoro e un alloggio dignitoso) che ci avevano fatto per convincerci a realizzare un video da mettere su YouTube. Non chiedevo soldi, ma soltanto il rispetto della parola data e della dignità di due cittadini. Nessuna risposta!
Forse la mia colpa è quella di non essere una prostituta, ma penso piuttosto che se non si fa parte della sua cerchia di amici, familiari, dipendenti, protetti o galoppini, nessun aiuto giungerà mai a qualsiasi cittadino si rivolga al “Sultano d’Italia”.
Nelle istituzioni, nella politica, nei rapporti sociali e familiari va recuperato
il senso di responsabilità: rendersi conto che si deve rendere conto.
Ma soprattutto è nostro dovere di cittadini mettere in sicurezza – al più presto – la democrazia italiana!"
Stralcio di una missiva inviata da De Salvo al “Fatto ” il 1°-11-2010