La spiegazione è semplice: sempre tra il 2010 e il 2014 i Comuni hanno subito tagli per circa "8 miliardi", compensati da "aumenti molto accentuati" delle tasse locali.
Roma, 1 agosto 2015 - Allarme tasse locali dall'ultima relazione della Corte dei Conti: negli ultimi tre anni (2011-2014) la pressione fiscale dei Comuni è aumentata di oltre il 22%. In particolare, è passata dai 505,50 euro pro capite del 2011 ai 589,4 del 2012, ai 544,6 del 2013 fino ai 618,4 dell'anno scorso.
In via generale, spiega la Corte, i livelli massimi di riscossione tributaria pro capite si registrano nei Comuni di fascia alta (con oltre 249.000 abitanti, i cui valori sono pari ad 881,94 euro per abitante, e quelli che vanno da 60.001 a 249.000 abitanti, con 694,69 euro per abitante). Seguono i Comuni della fascia più bassa (da 1 a 1.999 abitanti) con 628,80 euro per abitante.
La spiegazione è semplice: sempre tra il 2010 e il 2014 i Comuni hanno subito tagli per circa "8 miliardi", compensati da "aumenti molto accentuati" delle tasse locali "per conservare l'equilibrio in risposta alle severe misure correttive del governo". L'allarme: oggi il peso del fisco è "ai limiti della compatibilità con le capacità fiscali locali".
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