giovedì 1 ottobre 2015

Prima il ponte o prima l'autostrada?




Come ben sappiamo, un pilone dell'autostrada A19 Palermo-Catania, ha avuto un cedimento, peraltro già preannunziato (http://www.lasicilia.it/articolo/pilone-ceduto-anas-e-regione-sapevano-ma-dieci-anni-nessuno-ha-fatto-nulla), che ha, di fatto, diviso la Sicilia in due a danno di chi, per recarsi da Palermo a Catania e viceversa, dovrà prolungare i tempi di percorrenza su strade a dir poco disagevoli, antidiluviane e piene di pericoli, (la sottoscritta ne sa qualcosa per un incidente subito ad una curva per il manto stradale che, con qualche goccia di pioggia, produceva lo sgradevole effetto saponata).
Il pilone, come possiamo vedere, poggia le sue basi su un torrentello e già la cosa insospettisce, ci si chiede: quale ingegnere ha mai potuto progettare un ponte autostradale, pertanto soggetto a molti stress, su un torrente e, quindi, a rischio frana? 

Inconcepibile! Ma vero.

Comunque, pare che la ricostruzione verrà affidata a tre imprese diverse: che provvederanno a: demolire il tratto che ha ceduto; controllare che non sia compromesso per poi fortificare il tratto rimasto illeso; costruire una bretella di circa 1 kilometro e 800 metri da allacciare al tratto rimasto illeso. Almeno così mi è parso di capire

Il costo sarà di circa 9 milioni, tanto per cominciare, ma sappiamo come vanno le cose...

Passiamo alle notizie più fresche.
Pare che ad Alfano sia venuta la fregola di riacquistare il terreno perduto porgendo agli amici-scambidi voto-sempreaffamati una leccornia servita in un piatto d'argento: la costruzione del ponte sullo stretto di Messina.
In piena crisi economica.
Ma va da se che i suoi capricci sono prioritari, gli appetiti dei suoi amici insaziabili.

Facendo due conti il ponte verrebbe a costare 10 volte più che in ogni altra parte del mondo, e, oltretutto, verrebbero impiegati materiali scadentissimi come è solita fare l'industria nostrana, con gravi rischi per i viaggiatori.

Non sarebbe il caso di accantonare per sempre o, almeno per il momento,  questa malsana idea?

Non sarebbe il caso di provvedere a migliorare le reti ferroviaria e viaria della nostra meravigliosa regione distrutta da malaffare e corruzione?

Quindi, per i nostri amministratori, non è e non sarà possibile, per chissà quanto tempo ancora, una viabilità sicura e agevole in Sicilia  ma sarà possibile attraversare lo stretto di Messina in auto o in treno....

Non sarebbe più logico rimettere a posto prima l'autostrada e poi, magari, pensare al ponte?


Cetta

Nessun commento:

Posta un commento