mercoledì 29 luglio 2020

Un’altra salvinata. - Tommaso Merlo



Il convegno negazionista sul coronavirus ha ribadito una certezza, con Salvini premier in Italia sarebbe finita davvero male. Al convegno hanno partecipato statisti e scienziati di fama internazionale tra cui Sgarbi, Siri e pure Bocelli. Davvero un panel di altissimo livello. Secondo gli illustri ospiti il virus è scomparso e loro non vogliono più indossare la mascherina perché gli dà fastidio. Quanto al lockdown fanno ancora i capricci talmente gli è rimasto sul gozzo. Tra i luminari presenti spicca Salvini ovviamente senza mascherina. La tesi dello statista padano è davvero arguta. “Il saluto col gomito è la fine della specie umana”. Sarebbe cioè la prevenzione ad essere letale. Anche sullo stato di emergenza Salvini non ha dubbi. La proroga la vuole solo quel liberticida di Conte per continuare a giocare al piccolo tiranno. Un convegno da film dell’orrore ma politicamente utile a ricordarci il pericolo scampato. Con Salvini premier avremmo fatto la fine degli Stati Uniti o del Brasile. 
Paesi in cui il coronavirus ha potuto scorrazzare liberamente causando una strage epocale di cui ancora non s’intravede la fine. Da quella parte dell’oceano avevano più tempo ed informazioni per reagire alla pandemia, ma sono finiti vittime del sovranismo. Con ducetti di cartone incapaci di abdicare alla scienza, incapaci di seguire l’esempio di altre nazioni, incapaci di smetterla di far propaganda e trastullarsi col proprio ego. 
Ma il sovranismo è culturalmente questo. Menefreghismo e arroganza che diventano coraggio. Provocazione e prepotenza che diventano forza. Egoismo che diventa un valore. 
Con l’arma della propaganda sempre puntata contro nemici creati per ogni occasione. Un assetto ottimo per lucrare sugli istinti peggiori e vincere le elezioni, un disastro per governare soprattutto crisi come quelle sanitarie che richiedono umiltà, prudenza, senso di responsabilità, cooperazione. La pandemia sta stroncando la carriera politica di Trump e Bolsonaro mentre Salvini è ammaccato ma ancora in pista perché fortunatamente per tutti era all’opposizione. Strada facendo Salvini ha perso però una marea di voti perché anche lui ha affrontato la pandemia in modo incosciente. Negando, minimizzando, lucrando. Eppure insiste. Imperterrito. Il solito dilemma di renziana memoria. O Salvini non vuole cambiare marcia per arroganza e cioè non vuole ammettere i propri errori e correggerli per non darla vinta a chissà chi. Oppure Salvini non riesce a cambiare marcia per il semplice fatto che un’altra marcia non ce l’ha. E cioè Salvini è quella roba lì ed è inutile aspettarsi altro. Dilemma complesso, di sicuro da quando la sua bolla si sta sgonfiando Salvini ha perso lucidità e sta piantando più salvinate del solito. Ma se sta precipitando è anche perché è cambiato il vento. I cittadini hanno avuto tempo e modo di conoscerlo meglio come uomo e come politico e di riflettere sul modello e sulle idee che propone. La pandemia ha certamente dato una mano a fare chiarezza come del resto i disastri compiuti dai suoi colleghi sovranisti in giro per il mondo. Quanto al prestigioso convegno negazionista è solo l’ultima salvinata che ci ricorda il pericolo scampato.

https://repubblicaeuropea.com/2020/07/28/unaltra-salvinata/

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