mercoledì 19 agosto 2020

Luna e il suo ospite.

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In questa foto Luna e io guardiamo nella stessa direzione. Forse perché abbiamo appena scoperto che ci accomuna tanto. In realtà no, fuori da ogni simbolismo stupido stiamo ascoltando mio figlio. Luna è una bambina dolcissima. Una persona a me cara l'ha definita "una principessa Disney". Da qualche anno ha scoperto un ospite che non la lascia in pace facilmente. Si chiama epilessia focale. Al contrario di quella che conoscono tutti, questo tipo provoca assenze. Sei completamente sconnesso dal mondo.

La stranezza è che sembra parta dallo stomaco. Senti qualcosa salire fino alla testa e dopo si rallenta tutto. Luna ha capito che l'ospite non poteva essere cacciato. Era un gatto invadente che usciva dalla porta per rientrare fin troppo a sorpresa dalla finestra. Allora ha accettato di conviverci. Anche se un minimo di lamentela lo fa. Ad esempio quando deve prendere lo sciroppo che accompagna con la Coca Cola. E poi ha deciso di raccontarsi.

Suo papà l'ha fotografata nella quotidianità, dai momenti tranquilli a quelli di tensione pura che la mamma nemmeno riesce a descrivere per quanto fanno male. Come quella volta che ebbe più di 40 episodi in un giorno. Dalle foto verrà fuori una mostra per raccontare le giornate di chi vive con "l'ospite improvviso". Da Luna ho imparato una storia giapponese: le anime gemelle sono legate da un filo nel dito. E per tutta la vita cercano l'altro capo del filo. Chi è fortunato lo trova presto o lo trova a prescindere. Che è già una mezza fortuna.

Ma io da Luna ho ancora molto da imparare. Perché anche io ho il suo stesso ospite, in forma molto più lieve e meno aggressiva. Ma sono sicuro che lei mi darà i consigli giusti. Del resto forse non siamo anime gemelle. Ma ci lega un filo. Colore del sangue. Come quello che potrebbe esserci tra uno zio e sua nipote. Ecco, così. Per questo guardiamo dalla stessa parte.

Foto di Peppe Gambino


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