sabato 28 novembre 2020

Fotana&Gallera hanno finito anche le scuse. - Antonio Padellaro

 

Non rispondono e scappano. Gli chiedono come sia possibile che a fine novembre le scorte di vaccino antinfluenzale a disposizione dei cittadini lombardi siano spesso introvabili, e loro balbettano, svicolano e se messi alle strette promettono immediate interviste chiarificatrici. Per poi dileguarsi oltre i cristalli del grattacielo della Regione e scomparire per sempre. Il fatto è che assessori e funzionari della giunta di destra non rispondono (giovedì sera all’inviato di Piazza Pulita) perché non sanno cosa diamine dire. E non sanno cosa dire perché la premiata ditta Fontana&Gallera, insieme ai vaccini ha esaurito anche lo stock delle spiegazioni accettabili (in un vortice di camici, cognati e paradisi fiscali). Certo, se proprio non vuoi aspettare inutilmente altre settimane, e forse mesi, in quanto cosiddetto soggetto fragile, per anzianità e patologie varie puoi sempre rivolgerti al benemerito San Raffaele. Dove sarai subito accontentato sborsando 65 euro sull’unghia. Una cifra che spiega nel modo più semplice ed efficace in cosa consista il “virtuoso” modello lombardo, quello che mette in virtuosissima concorrenza la sanità privata con quella pubblica. Dove infatti stravince la prima perché nella seconda il vaccino sarebbe pure gratis, ma purtroppo non c’è. Se tanto ci dà tanto, prepariamoci alla prossima delirante emergenza, quella del vaccino anti-Covid, che una volta validato sarà acquistato e gestito direttamente dallo Stato. Se esso sarà reso obbligatorio è l’interrogativo che appassiona tg e talk. Ma siamo sicuri che il vero problema riguarderà chi non vuole vaccinarsi? E non invece chi vuole vaccinarsi? Perché qualcosa ci dice che di fronte a una richiesta di massa ci sarà qualche Regione, una in particolare, che troverà il modo di far pagare anche questa volta ciò che dovrebbe essere gratuito. E chissà, nel sempre possibile caso di un esaurimento delle scorte, potrebbero pensarci i fan leghisti del caro amico Putin a rifornire del formidabile vaccino Sputnik i poveri lombardi. Che versando 65 euro potranno anche fare da cavia.

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