martedì 2 marzo 2021

La stampa estera su Renzi: “Una figura imbarazzante.” - Gianluca Roselli

 

Soldi insanguinati - E la Casa Bianca minaccia sanzioni al principe MbS.

Sarebbe scoppiato uno scandalo in qualsiasi Paese europeo. E si sarebbero chieste a Matteo Renzi giustificazioni sul suo operato e su quali siano i suoi rapporti politici ed economici con l’Arabia Saudita. Così i giornalisti stranieri che lavorano in Italia vedono il caso Renzi. Ovvero il viaggio a Riyad di fine gennaio e l’intervista a Bin Salman da parte dell’ex premier. Il tutto condito dagli 80 mila euro annui che il fondo saudita FII elargisce al leader Iv. Sabato pomeriggio l’ex premier si è difeso con una e-news in cui non ha sciolto i principali nodi, ribadendo di essere nel giusto. Tra l’altro proprio ieri gli Stati Uniti hanno fatto sapere di “riservarsi il diritto di imporre sanzioni contro Mohammed bin Salman”, per l’operazione che ha portato all’uccisione del giornalista Jamal Khashoggi, come rivelato due giorni fa dall’intelligence Usa.

Tornando a Renzi, dal punto di vista prettamente legale avrebbe potuto tenere la stessa condotta anche in altri Paesi. “In Inghilterra non c’è alcuna legge che vieta ai parlamentari di prendere soldi per attività esterne alla politica, a patto che tutto venga dichiarato e ci sia la massima trasparenza”, spiega Philip Willan, giornalista britannico del Times e del Sunday Herald. “Credo però che una legge per vietare questo genere di prestazioni economiche sarebbe sacrosanta, soprattutto in Italia dove i politici sono molto ben pagati. Così si eviterebbero figure imbarazzanti come quella di Renzi e si eliminerebbe qualsiasi sospetto di conflitto d’interessi”, aggiunge Willan. Che poi pensa a Tony Blair. “La sua immagine di ex premier che si è arricchito facendo conferenze ha offuscato la sua immagine. Per Renzi è diverso, visto che, non solo è senatore in carica, ma è uno dei principali protagonisti della scena italiana”. “Di sicuro il leader di Italia Viva ha sbagliato il timing. È andato a Riyad a intervistare Bin Salman proprio nei giorni cruciali della crisi del governo Conte-2, quando aveva tutti i riflettori addosso”, nota il cronista francese Dominique Dunglas, collaboratore del settimanale Challenges e di Tribune de Genève. Secondo Dunglas, “l’ex premier ha commesso un grave errore politico, perché un parlamentare dovrebbe stare attento ai Paesi con cui intrattiene relazioni economiche”. E il timing, aggiunge, “si è rivelato beffardo anche per la sopraggiunta notizia sull’omicidio Khashoggi”. Peggio non gli poteva andare.

“Anche in Germania non è vietato ai politici prendere soldi da lavori extra, tipo conferenze o attività di lobby per aziende, ma bisogna dichiararlo fin nei minimi particolari ed è vietato a ministri o membri del governo. Nel nostro Paese, però, c’è anche un’opinione pubblica molto sensibile su questi temi, con una soglia di attenzione più alta sui rapporti con Paesi autocratici dove vengono negati i diritti umani”, sostiene Tobias Piller, cronista economico del Frankfurter Allgemeine Zeitung. Il fatto che la vicenda riguardi l’Arabia ha molta importanza per la giornalista finlandese Liisa Liimatainen. “È una monarchia assoluta dove l’unica legge vigente è la sharia. E dove molte persone non hanno diritti e si uccidono oppositori e giornalisti. Ora i loro rapporti con gli Usa si sono incrinati e sono alla ricerca di nuovi interlocutori in Europa”, spiega Liimatainen. Che sul regno ha scritto anche un libro: L’Arabia Saudita. Uno stato islamico contro le donne e i diritti, pubblicato nel 2016 da Castelvecchi. “Prendere soldi da una potenza straniera per un politico è sempre pericoloso. Sarebbe necessaria una legge che lo vieti. Così si taglia la testa al toro…”, aggiunge la cronista.

“In Spagna il caso Renzi avrebbe fatto molto clamore, perché l’Arabia per noi è un tallone d’Achille, vista l’inchiesta sulle tangenti prese dall’ex re Juan Carlos. Per il resto, la vicenda avrebbe creato lo stesso sconcerto che sto vedendo in questi giorni in Italia. Ma senza finte ipocrisie o eccessivi moralismi: si sa che i politici spesso non vivono solo di quello”, sostiene infine lo spagnolo Dario Menor Torres, cronista per il quotidiano basco El Correo.

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