In una involontariamente comica intervista concessa due giorni fa a La Stampa, Donna Giorgia Meloni ha dato nuovamente il meglio (?) di sé. Ripercorriamola insieme.
Silvio al Quirinale. Così Meloni: “Penso che Berlusconi sia stato l’uomo più processato della storia d’Italia, e credo che in questo abbia avuto un ruolo il suo impegno politico. Al mio identikit (di patriota al Quirinale, nda) corrisponde, poi bisogna vedere se ci sono i numeri perché quelli del centrodestra non bastano”. Berlusconi, secondo Meloni, ha il record di processi, ma Donna Giorgia si dimentica di dire per cosa sia stato processato (e in alcuni casi condannato). Giova poi sottolineare come per la Meloni, che fino all’altroieri riteneva (giustamente) Paolo Borsellino espressione massima di “patriota”, lo sia anche Berlusconi. Una curiosa concezione inclusiva del concetto di “patriota”. È però anche vero che la Meloni è la stessa che votò Ruby nipote di Mubarak. Ed è sempre la stessa che propose Vittorio Feltri al Quirinale. Quindi vale tutto.
Aperitivi sbagliati. “Dovevo cacciare Chiara Valcepina perché è andata a un aperitivo con le persone sbagliate?”. Questa cosa dell’“aperitivo sbagliato” è meravigliosa. Meloni, quando vuole, caccia. È appena successo due giorni fa nei confronti di tal Raj Ducci (ex) responsabile del circolo di Fratelli d’Italia di Fino Mornasco (Como) che aveva scritto un post schifoso e vomitevole. Brava Meloni. Su Valcepina, però, il suo comportamento è imbarazzante. Valcepina, avvocatessa eletta in consiglio comunale a Milano, nell’inchiesta di Fanpage non aveva “sbagliato aperitivo”. Aveva pronunciato battute sessiste; aveva fatto il saluto romano; aveva dimostrato feeling totale con Jonghi Lavarini; e aveva riso all’ipotesi di un suo interlocutore che aveva appena proposto di risolvere il problema migranti facendoli saltare in aria. Questo non è “sbagliare aperitivi”, ma sbagliare tutto. E tenere ancora dentro il partito certa gente squalifica interamente Fratelli d’Italia.
Il fior fiore. Gran finale: “La verità è che c’è il fior fiore del giornalismo italiano che passa le giornate a esaminare qualsiasi profilo Facebook vicino a Fratelli d’Italia. Se lo facessero con gli altri cosa troverebbero?”. Un altro passaggio sublime, perché tradisce tutto il fastidio della Meloni per questo tema. Ringrazio anzitutto per quel “fior fiore”, che a volerlo tradurre letteralmente suona così: “C’è perfino gente come Scanzi che spulcia i nostri social e poi ci scrive sopra i libri, gne gne gne!”. Vorrei poi rassicurarla: tutte le pagine vengono esaminate, non solo quelle di Fratelli d’Italia. E infatti, di casi umani, se ne trovano in continuazione. Tra i renziani (ove esistenti), tra i 5 Stelle, nel Pd. Ma solo nelle pagine di Fratelli d’Italia, oppure della Lega, oppure di figuri legati alla destra, si trovano (non sempre, ma neanche così di rado) esimi gaglioffi che fanno il saluto romano; che pronunciano battute antisemite; che non festeggiano il 25 aprile; che non si dichiarano antifascisti; che esultano per la morte di Gino Strada, che flirtano con la frangia più criminale no-vax. Eccetera. Cara Meloni, un consiglio: frigna di meno e seleziona di più (e soprattutto meglio) la tua classe dirigente. Se attorno a te hai così tanti impresentabili moralmente, la colpa non è del fior fiore della stampa, ma tua. Una “colpa” ben ponderata, perché quel tuo cadere ogni volta dal pero (facendo poi la brava democratica una volta l’anno ad Atreju) ti porta voti. E lo sai bene, perché tutto sei fuorché impreparata o scema. Ossequi.
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