Ci sono riusciti.
Sono riusciti nel loro intento.
I loro segugi hanno cucinato le menti umane.
Li hanno convinti che il problema unico dell'Italia e degli italiani è solo e soltanto il reddito di cittadinanza.
Ho letto commenti (tanti, tantissimi) da far accapponare la pelle, commenti triviali, commenti feroci, indolenti, insensibili, inumani, disgustosi. E non commenti di quattro gatti, non di imprenditori, non di politici con dieci carte di credito e pulisci scarpe al seguito, non di banchieri, di proprietari di catene di alberghi, di catene di ristoranti, di supermercati.
No, commenti di operai, pensionati, lavoratori, lavoratori precari, piccole partite iva. Tantissimi commenti. Un fiume di fango. Un mare di veleno.
I loro giornali, le loro tivvù, la loro propaganda, il loro veleno sui poveri, la loro narrazione, la loro propaganda di regime, li ha convinti che esiste un unico nemico da annientare, da eliminare, da far sparire. Un unico nemico comune, da combattere, da abbattere, da soggiogare: il percettore del reddito di cittadinanza.
Hanno prima preparato il terreno. Lo hanno fatto parlando di vagabondi, di divanisti, di fannulloni, di parassiti, di truffaldini e poi hanno assestato il colpo decisivo, il colpo letale.
E il popolo anestesizzato esulta come dopo un gol, sfila per le città come si fa dopo aver vinto un mondiale.
Finalmente hanno vinto! Tirano fuori lo spumante (alcuni lo champagne) per brindare. Finalmente 169 mila famiglie, moriranno di fame. Chi se ne frega.
I miei soldi non li avranno più.
I miei soldi voglio che si usino per acquistare armi, per pagare i vitalizi a tutti, compreso i condannati, le paghe di parlamentari, consiglieri vari e amministratori. Sono contento quando se li aumentano, questi stipendi. Questi si che sono soldi spesi bene. Chi se ne frega della corruzione. Chi se ne frega dei 100 milardi di euro di evasione. Chi se ne frega dell'arricchimento di banche, compagnie assicurative e farmaceutiche. Questi non devono essere tassati. Non sono loro, i nemici del popolo. Il nemico del popolo è il povero. "L'ha detto la tivvù". Il povero è il mio nemico.
Solo un rammarico e un rimprovero per il governo, per la Meloni: avrebbe dovuto farlo inviare a noi l'SMS e non all'INPS.
Sai che soddisfazione sarebbe stata?
E poi ci si chiede chi li ha votati, chi li sostiene. Eccoli, sono usciti a galla, come in un giorno di pioggia, quando scoppiano le fogne.
Rino Ingarozza (FB 01/08/2023)
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