La
Grande Ziggurat di Ur, costruita intorno al 2.100 a.C. dal re sumero Ur-Nammu,
era un grande complesso di templi dedicati a Nanna, il dio della luna e
protettore divino della città di Ur.
Questa massiccia piramide a gradoni un tempo dominava lo skyline della
Mesopotamia meridionale, simboleggiando sia la devozione religiosa che
l'autorità reale in una delle prime civiltà del mondo.
Costruita con mattoni di fango e rivestita con mattoni cotti, la
ziggurat originariamente era alta oltre 30 metri, fungendo da punto focale di
culto e da collegamento tra cielo e terra.
Nel corso dei millenni, la struttura ha subito una grave erosione e
danni causati dal vento, dalla pioggia e dalla guerra, lasciando visibili solo
gli strati inferiori sotto cumuli di sabbia del deserto.
Nel XIX secolo, la ziggurat rimase in gran parte dimenticata fino a
quando l'archeologo britannico Sir Leonard Woolley iniziò gli scavi negli anni
'20 e '30, rivelando le sue imponenti terrazze e le scale cerimoniali.
Le scoperte di Woolley hanno fornito spunti vitali sull'architettura
sumera, l'urbanistica e la vita religiosa, rendendo Ur uno dei siti
archeologici più significativi della Mesopotamia.
Gli sforzi di restauro sono iniziati sotto il regime di Saddam Hussein
negli anni '80, quando parti della facciata e delle scale sono state
ricostruite per mostrare l'antico patrimonio dell'Iraq.
Tuttavia, il sito ha subito abbandono e danni durante i conflitti
all'inizio del XXI secolo, tra cui la guerra del Golfo e la guerra in Iraq.
Le recenti iniziative di conservazione e restauro da parte di team
internazionali hanno mirato a stabilizzare e proteggere la ziggurat,
sottolineando la sua importanza culturale e storica.
Oggi, la Grande Ziggurat di Ur si erge sia come un monumento restaurato
che come una testimonianza dell'ingegno umano, facendo da ponte tra l'antico
mondo sumero e la moderna conservazione archeologica.
Per saperne di più:
https://www.ganjingworld.com/video/1goqv85co1s63IS56IR86D6q21s91c
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