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giovedì 16 ottobre 2025

Göbekli Tepe: il “tempio più antico del mondo” fu costruito 11.500 anni fa con straordinaria geometria!

 

Uno sguardo archeologico nuovo a Göbekli Tepe, un complesso strutturale di 11.500 anni della Mesopotamia superiore, ha confermato che potrebbe essere uno dei siti più strabilianti della storia umana.
Gli archeologi dell’Università di Tel Aviv (TAU) e della Israel Antiquities Authority hanno applicato analisi basate su algoritmi al layout architettonico di Göbekli Tepe e hanno scoperto che il sito preistorico, ritenuto il primo tempio conosciuto, non era una semplice costruzione di strutture stranamente posizionate, ma un complesso orchestrato con un motivo geometrico sottostante, ben definito.
Considerando che questo complesso tentacolare di templi fu costruito circa 11.500 anni fa, prima del diffuso sviluppo dell’agricoltura e circa 6.000 anni prima della costruzione di Stonehenge, questa rappresenta un’impresa ingegneristica incredibile.
I risultati della nuova ricerca sono stati recentemente pubblicati sul Cambridge Archaeological Journal.
Göbekli Tepe , il più antico monumento architettonico noto, continua a suscitare polemiche e confusione tra gli archeologi.
Il sito si trova su una montagna lungo la mezzaluna fertile nell’attuale Turchia. È costituito da numerose strutture e monumenti, alcuni dei quali sono riccamente decorati con sculture umane e di animali, costruiti durante il Neolitico, tra il 9.600 e l’8.200 a.C.
L’età del complesso è notevole in quanto suggerisce che fu costruito da cacciatori molto prima dell’avvento dell’agricoltura nel mondo e migliaia di anni prima che sorgessero altre complesse architetture monumentali. La sua costruzione potrebbe aver avuto un significato rituale.
Si pensava in maniera molto determinata che l’abilità di costruire strutture come questa potesse essere raggiunta solo dopo che una società avesse intrapreso l’agricoltura, ma Göbekli Tepe sembra smentire questa ipotesi.
“Göbekli Tepe è una meraviglia archeologica”, ha dichiarato il professor Avi Gopher, del dipartimento di archeologia del TAU.
“Costruito dalle comunità neolitiche da 11.500 a 11.000 anni fa, presenta enormi strutture rotonde e monumentali pilastri in pietra alti fino a 5,5 metri”, ha spiegato. “Poiché in quell’epoca non vi sono prove di agricoltura o addomesticazione degli animali, si ritiene che il sito sia stato costruito da cacciatori. Tuttavia, la loro complessità architettonica è molto insolita.”
Come dimostra questa nuova ricerca, la costruzione del sito avrebbe richiesto una notevole quantità di capacità di pianificazione, organizzazione e conoscenza.
Uno di questi complessi analizzati nel sito, avrebbe richiesto una comprensione della geometria per creare le planimetrie, che secondo gli autori dello studio presentano una forma geometrica che non è una coincidenza.
La ricerca mostra anche che il complesso utilizza regolarmente un’architettura rettangolare e forme quadrate, che non erano comunemente utilizzate dagli umani dell’età della pietra, ma è spesso vista come una caratteristica dei primi agricoltori nell’antico Oriente.
“I nostri risultati suggeriscono che le principali trasformazioni architettoniche durante questo periodo, come la transizione verso l’architettura rettangolare, furono processi basati sulla conoscenza e condotti da specialisti”, ha affermato Gil Haklay dell’Autorità israeliana per le antichità.“
I metodi più importanti e di base della pianificazione architettonica sono stati ideati in Oriente nel tardo periodo epipaleolitico come parte della cultura natufica e attraverso il primo periodo neolitico.
La nostra nuova ricerca indica che i metodi di pianificazione architettonica, regole di progettazione astratte e i modelli di organizzazione, erano già stati usati durante questo periodo di evoluzione della storia umana.

giovedì 21 marzo 2024

Eccezionale scoperta in Turchia: trovata statua preistorica di un cinghiale. - Andrea Laratta.

 

“Pieni gli alberghi a Tunisi per le vacanze estive/ a volte un temporale non ci faceva uscire /un uomo di una certa età mi offriva spesso sigarette turche ma Spero che ritorni presto l’era / Del Cinghiale Bianco /Spero che ritorni presto l’era / Del Cinghiale Bianco”. Così cantava Franco Battiato, buonanima, nella sua canzone L’era del cinghiale bianco dall’atmosfera orientaleggiante sia nelle sonorità che nell’ambientazione del video. Ed oggi eccoci: il cinghiale bianco è tornato.

Infatti, nell’Alta Mesopotamia, una regione che ha visto la nascita delle più antiche civiltà della storia, oggi situata in Turchia, sono state fatte delle scoperte ardite solo a pensarle, come il sito archeologico di Göbekli Tepe, situato su di una cresta montuosa calcarea nella provincia di Şanlıurfa, nel sud-est della Turchia, dalle dimensioni megalitiche con architetture complesse e con dei pilastri caratteristici perché a forma di T. Qualche giorno fa al suo interno, nell’ambito di un progetto frutto di una collaborazione tra l’Università di Istanbul e l’Istituto Archeologico Germanico (un progetto mirato a fare luce sulla preistoria della Turchia), sono state fatte scoperte molto importanti su scala mondiale: sono state rinvenute sculture umane e animali. Sono state infatti scoperte delle statue antiche tra cui statue umane e, incredibile a dirsi, una statua a grandezza naturale di un cinghiale in pietra calcarea, bianchissimo.

Siamo in un sito del neolitico (nel periodo neolitico pre-ceramico, tra il 9.600 e l’8.200 a.C.) eppure sul cinghiale sono presenti dei pigmenti colorati che ne fanno dedurre che fosse anche dipinto. Un cinghiale in pietra dipinto nel “ground zero della storia” come titola molto efficacemente il comunicato stampa del Ministero della Cultura della Turchia.

Gli archeologi, dando notizia del ritrovamento sottolineano, che “La statua di cinghiale a grandezza naturale è stata trovata nella ‘struttura a D’ di Göbekli Tepe, sulla sua superficie si possono vedere residui di pigmento rosso, bianco e nero, che la rendono la prima statua dipinta conosciuta del periodo neolitico. La statua è stata trovata su una panchina con decorazioni che si pensa siano un simbolo a forma di H, una mezzaluna, due serpenti e tre volti umani o maschere”.

E sulla scultura umana affermano che “è uno degli esempi più impressionanti di arte preistorica, è stata portata alla luce una delle sculture più realistiche del periodo: si candida ad essere uno dei più imponenti esempi di arte preistorica con un’espressione facciale realistica, è stata trovata fissata a terra in una panchina”. La statua è alta 2,3 metri.

Nell’area in cui si trovava la statua seduta, “dove erano messe in risalto le costole, la colonna vertebrale e le ossa della spalla” spiegano gli archeologi turchi, “che evocavano una persona morta, si raggiungeva una statua di avvoltoio posta sul muro e lastre di pietra lasciate sul pavimento”.

L’area di Göbekli Tepe è di circa 9 ettari ed è imponente l’architettura monumentale costruita in questa landa desolata, con grandi pilastri monolitici a forma di T scolpiti nel calcare, tra i primi esempi conosciuti di edifici megalitici costruiti appositamente per le esigenze rituali dei loro costruttori preistorici. E 2 pilastri monolitici in pietra calcarea posizionati centralmente (alti fino a 5,5 m) sono comuni a tutti gli edifici monumentali di Göbekli Tepe.

Tre degli edifici megalitici sono stati eretti direttamente sull’altopiano calcareo naturale, che era stato accuratamente levigato, e i due pilastri centrali monolitici a forma di T sono stati trovati nel sito, cioè incastrati in piattaforme accuratamente scolpite dall’altopiano naturale. I due pilastri centrali sono circondati da uno o più muri in pietra. I muri di cinta, riconducibili a diverse fasi degli edifici, erano interrotti a intervalli regolari da pilastri in pietra calcarea a forma di T inseriti, anche se questi non raggiungevano le stesse altezze dei due monoliti centrali.

Non sappiamo cosa secondo Battiato sarebbe dovuto succedere con il cinghiale ma Göbekli Tepe è un luogo unico per la sua ricca e distinta collezione di rappresentazioni artistiche, che principalmente sono immagini di animali. Gli stessi pilastri a forma di T sono antropomorfi, come testimoniano in alcuni casi le incisioni di bassorilievi che mostrano braccia, mani e abiti. Il repertorio artistico comprende anche numerose statue in pietra e figurine di animali e umani, oltre a piccoli reperti adornati da molteplici raffigurazioni e simboli.

https://www.finestresullarte.info/archeologia/turchia-alta-mesopotamia-eccezionale-scoperta-statua-cinghiale-bianco