L'invito recitava così «Nell'area archeologica mezzo secolo si perde». Per festeggiare il suo compleanno come si conviene Maria Criscuolo, presidente di Triumph Group, monopolista o quasi dei grandi eventi e anche dei G8 negli anni del Cavalierato, avrà desiderato qualcosa di alto, qualcosa di colto. Una visita privata al Colosseo per esempio? Ma no, visto e stravisto. Al Foro romano? No, colonne, sassi e massi riconoscibili pure dai taiwanesi. Comunque, troppo sfacciato, non è più aria. E poi si può fare di più. Per esempio far aprire alla Sovrintendenza del Beni archeologici della Capitale un monumento ancora chiuso al pubblico. Complicato? Per niente, siamo a Roma, sede del Palazzo. E infatti. Detto, fatto.
COMPLEANNO AL BUIO. Così al crepuscolo di un giorno di fine estate Criscuolo ha offerto agli "amici" la visita guidata a una caverna d'eccezione: il mitreo, il sotterraneo dedicato al culto del dio Mitra alle Terme di Caracalla. Ancora cantiere, questo è il bello, solo a fine ottobre la previsione d'apertura, questo è ancora più bello. Una visita per intimi, ovvio. Trecento ospiti o giù di lì. Che privilegio, che benefizio. Per non parlare della sintonia con lo Zeitgeist. Quando i tempi sono bui, dove festeggiare se non sottoterra, appunto al buio?
LE ROVINE DEL POTERE. Hanno aderito tutti. Anche la first lady Elsa Monti, tallonata da Marina Piranomonte (con quel nome non poteva che essere lei ad accompagnarla) nota archeologa responsabile delle Terme di Caracalla. Non mancava il ministro del Lavoro Elsa Fornero, e anche il collega alla Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi. E poi in giro per le rovine Antonio Mastrapasqua, presidente dell'Inps, manager piovra da decine di incarichi, Luigi Abete, Maddalena Letta, Gabriella Alemanno e insomma c'era questo e c'era quello, la nomenklatura della città eterna che non tramonta mai chiunque sia al potere.
Maria Criscuolo
JACKPOT MARIA. All'entrata del mitreo, lei Criscuolo, temperamento da vispo carro armato, taglio di capelli da carmelitana scalza ma pettinata, cervello da manager, al tempo era così vicino al Berlusconi-power da essere presenza fissa nella stanza pre-Consiglio dei ministri. Dal centrodestra al centrosinistra, spesso in tandem con Guido Bertolaso, Criscuolo è un jack pot di appalti strabiliante: la sua società Triumph, comunicazione ed eventi, veniva commentata con ammirazione (nelle intercettazioni telefoniche) persino dalla cosiddetta «cricca» per i notevoli acchiappi di commesse.
LODE DALLA CIA. Ora Triumph è stata clonata dal suo presidente anche in Cina e in patria trionfa ancora di più come organizzatrice di mega convegni medici. In un'intervista ad «A» la suddetta ricorda i suoi inizi come interprete dell'ambasciatore Usa presso il Vaticano William Wilson. Dopo essere passata per un'intera giornata al vaglio e con lode dalla Cia.
PLASTICA E CHAMPAGNE. La passeggiata nelle viscere della terra culminava con un umile tavolino pieno di bottiglie di champagne con bicchieri spending review, ovvero di plastica. Nonostante l'assenza del Baccarat, qualcuno ha commentato: l'apertura del cantiere di un sito archeologico per un compleanno? Siamo in pieno clima da casta. Ma no. Che malalingua, e poi in questo caso la casta non è desnuda ma si occulta. Almeno per quei quindici minuti nel cunicolo del mitreo.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/e-la-fornero-va-nel-sito-proibito/2191507
Alle società della «cricca» il lasciapassare degli 007 - Fiorenza Sarzanini - 4 marzo 2010
Balducci ad Anemone: Bertolaso dice che sei il nostro capo.
PERUGIA— «Tu sei il nostro capo». Così Angelo Balducci si rivolgeva all’imprenditore Diego Anemone. E gli assicurava di parlare anche a nome di Guido Bertolaso. Gli atti giudiziari della procura di Perugia svelano ulteriori retroscena sull’aggiudicazione degli appalti per i Grandi Eventi. Aggiungono dettagli sui comportamenti del capo della Protezione Civile. E fanno emergere nuovi contatti dei componenti della cricca come quello tra lo stesso Balducci e il consulente aziendale Luigi Bisignani, con il professor Valori e con l’ex segretario di Francesco Rutelli, Vincenzo Spadafora, che assume suo figlio all’Unicef. Ma l’indagine dovrà adesso verificare anche un’altra circostanza: il rilascio del "Nos" al gruppo Anemone. Si è infatti scoperto che il Gruppo ha ottenuto il «nulla osta di sicurezza» dai servizi segreti. Un riconoscimento che viene concesso soltanto a ditte che hanno particolari requisiti e possono così svolgere lavori per alcune istituzioni come appunto le sedi che ospitano gli apparanti di intelligence, quelle del Viminale, le caserme, le carceri e altre strutture «riservate».Saranno dunque i magistrati di Perugia a dover verificare se la procedura seguita sia stata regolare e se l’impresa avesse i titoli necessari.
Il prezzo invitato
Il 12 novembre scorso il responsabile del centro benessere del Salaria Sport Village Simone Rossetti contatta Stefano Morandi, un suo collaboratore, «e gli prospetta "l’importantissima" necessità di organizzare un ciclo di riabilitazione per la figlia di Bertolaso». Il tono è sbrigativo: «Allora praticamente ha chiamato la Protezione Civile... ha chiamato la segretaria del ministro Bertolaso ... ha richiesto siccome la figlia di Bertolaso c’ha un problema al... s’è tolta un chiodo praticamente... c'ha bisogno da domani mattina di una persona che le faccia sia la riabilitazione in acqua... quindi lei viene con la mascherina un po’ di pinne ’ste cose qui... vuole che gli mandi una mail allora fai... punto gallo... chiocciola protezione civile punto it... mi raccomando pure i prezzi dentro... mettiamogli un programma che ne so 10 sedute cose così». I due si sentono ancora poco dopo. Annotano gli investigatori: «Rossetti chiede a Morandi di indicare nel programma da inviare per posta elettronica alla segretaria Marina il prezzo inventato di 80 euro a seduta: "L’importo inventatelo insomma fai... fagli 80 euro a seduta».
Tessera di platino per il cognato.
Tessera di platino per il cognato.
Le intercettazioni svelano come il circolo di Anemone sia una meta fissa per tutta la famiglia Bertolaso. E i dipendenti appaiono ben lieti di accontentare ogni richiesta. Il 17 ottobre, Rosalba, dipendente del Salaria Sport Village, parla con Rossetti di Francesco Piermarini, il cognato del capo della protezione civile, che ha ottenuto anche alcuni incarichi nell’ambito degli eventi. Rosalba: ... eh Simone ... ti disturbo? allora una cortesia questa mattina è venuto il signor Piermarini Francesco ... lui era ... che è platino (Categoria di abbonamento, ndr?)
... Rossetti: ... sì, a posto, a posto ... Rosalba: ... lo posso rinnovare ? Rossetti: ... assolutamente va bene ... sì, sì va be’ sai ... senti una cosa quella lì ... prolungamela così poi non c’abbiamo problemi... prolungamela un paio d’anni va bene?... Rosalba: ah! va benissimo, sì perché ha portato un’ospite io ho fatto entrare... Rossetti: ... non ci sono problemi hai fatto benissimo... A confermare gli ottimi rapporti tra Bertolaso e Anemone è, secondo gli investigatori, una telefonata del 31 dicembre scorso tra l’imprenditore e Balducci. Balducci:... poi mi ha chiamato Guido e m’ha detto... sai... dice... ho avuto un bellissimo colloquio con il nostro capo... che saresti te Anemone:... (ride) Balducci: e m’ha detto senti allora ci vediamo il... magari se sei a Roma?... dico... no ... guarda ... io il primo ho detto ... be’ può darsi perché poi il primo sera e il 2 mattina... faccio 3-4 giorni alla Residance
I lavori alla Triumph
Il 12 dicembre scorso Balducci commenta la pubblicazione di un articolo sul settimanaleL’Espresso «dove il riferimento alla società Triumph "è perfettamente preciso", aggiungendo che più volte ha segnalato a Guido (Bertolaso) che era "un’esagerazione affidare sempre a tale impresa le fornitura di servizi"». Annotano i carabinieri del Ros: «Si tratta della impresa Gruppo Triumph srl con sede a Roma via Lucilio 60, costituita il 23 luglio 1991 che presenta in atto un capitale sociale di euro 35.000, ripartito fra i soci: (euro 34.000) Maria Criscuolo, (euro 1.000) Francesca Accettola. La società ha come attività l'organizzazione sia nella preparazione che nello svolgimento di conferenze, congressi, tavole rotonde, riunioni, seminari ed incontri tecnici e scientifici». E poi aggiungono: «Proprio a Maria Criscuolo, il pomeriggio del giorno successivo (24 dicembre), Balducci invia un sms pr gli auguri natalizi. "Maria tanti auguri e spero a presto. Angelo Balducci". Dopo pochi minuti Maria Criscuolo, con un altro sms, risponde. "Anche io spero di vederti presto un abbraccio Maria». Balducci è critico nei confronti di Bertolaso anche in occasione del suo viaggio ad Haiti dopo il terremoto. Ne parla con Mauro della Giovampaola e afferma: «Domani lui ritorna da Haiti ... perché è andato lì per far ’sta boutade, perché insomma, mi pare andare lì un giorno e mezzo non credo che...».
I nuovi contatti
Tra gennaio e febbraio scorsi vengono rilevati contatti mai emersi in precedenza. Il 20 gennaio Balducci chiede al centralino di palazzo Chigi, dove ha sede il suo ufficio «di essere messo in contatto con il dottor Luigi Bisignani». Dopo alcuni tentativi gli viene risposto che non è rintracciabile e lui annuncia che riproverà nel pomeriggio. Scrivono i carabinieri: «È la prima volta che nel corso della presente indagine emerge il nome di Luigi Bisignani e il tentativo di contatto è concomitante alla pubblicazione sul quotidiano La Repubblica, dell’articolo dal titolo "Bertolaso spa" in cui fra gli altri, si fa cenno sia a Bisignani sia a Balducci». Non ci sono altre telefonate tra i due, mentre il 3 febbraio Balducci viene chiamato dal professor Valori che afferma: «È venuta a trovarmi Donatella e così passando è venuto il discorso su di te ... "assolutamente bisogna tutelarlo!" eh adesso a Roma è arrivato un numero uno, un grande amico preferisco parlartene a voce non da questi mezzi che ci ascoltano tutti. Ci sentiamo domattina e così ci raggiungiamo perché è importante che tu sappia... Donatella... mi raccomando perché questa ... tu sai... sono molto legato a tutti e due».
Il posto all’Unicef.
Erano noti i rapporti tra Balducci e Spadafora, l’ex segretario di Rutelli poi diventato presidente dell’Unicef. E adesso si scopre che il figlio dell’alto funzionario è stato assunto come dipendente part-time presso l’organizzazione che tutela i diritti per l’infanzia «con contratto firmato nell’ottobre 2009, pochi giorni dopo un incontro tra i due». «Filippo Balducci - che svolge anche un altro lavoro come assistente del direttore artistico dell'auditorium di Roma - telefona al commercialista Stefano Gazzani, preoccupato per gli effetti fiscali dell’accumulo del doppio stipendio ma riceve assicurazioni. Gli dice il professionista: «Puoi firmare tranquillo. Quando ti farò la dichiarazione dei redditi ti dirò "Filippo c’è da pagare una integrazione perché chiaramente la somma dei due redditi fa saltare ad uno scaglione superiore, per cui ci sarà una aliquota marginale un po’ più alta e ci sta da pagare la differenza ogni anno, ma quello poi ogni volta che faccio la denuncia dei redditi te lo dico io. Per cui puoi firmare tranquillo, auguri!». Gazzani, che gestisce non soltanto il patrimonio della famiglia Balducci, ma anche quello del Gruppo Anemone, è indagato nell’inchiesta.