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sabato 10 maggio 2025

Ħaġar Qim: il tempio megalitico più antico di Malta, antecedesicendo le piramidi egizie. - Andrea Milanesi


Situato sulla costa meridionale di Malta, vicino a Qrendi, Ħaġar Qim risale a circa il 3600-3200 a.C., rendendolo una delle strutture in pietra più antiche al mondo, antecedente alle piramidi egizie. Riconosciuto come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO dal 1980, il sito è famoso per la sua architettura unica e il suo significato rituale.

Il nome maltese "Ħaġar Qim" significa "Pietre erette" o "Pietre di adorazione", riflettendo il suo uso come luogo sacro per rituali preistorici. Costruito in pietra calcarea globigerina, il complesso comprende portali trilitici, absidi semicircolari e un passaggio centrale. La pietra più grande, pesante circa 57 tonnellate, testimonia le avanzate capacità ingegneristiche dell'epoca.

Gli archeologici hanno trovato statuette e altari che suggeriscono pratiche di fertilità, e l'allineamento con eventi solari come il solstizio d'estate indica un'importanza rituale e astronomica del sito. 

Altre curiosità:
È parte di un complesso di templi megalitici, tra cui Mnajdra e Tarxien.
La sua posizione panoramica offre viste spettacolari sul mare Mediterraneo.

#HagarQim 

#Malta #StoriaAntica 

#Megaliti 

#PatrimonioUNESCO #Archeologia 

#TempioAntico #FertilityRituals

https://www.facebook.com/photo?fbid=2474187639609868&set=a.951487251879922

lunedì 27 novembre 2023

I MISTERIOSI TECNICI DEL SUONO PREISTORICI.

 

La struttura che vedete in questo post esisteva già nel 3600 a.C. Ha quindi almeno 5.600 anni. Si trova a Malta, nella zona di Hal Saflieni, ed è completamente sotterranea. Basterebbe questo per renderlo un vero mistero. Si tratta infatti di una superficie di 500 metri quadri, disposta su 3 livelli, interamente situata sottoterra. Se si pensa che i costruttori di questo gioiello sono vissuti almeno 1.000 prima dei faraoni Cheope, Chefren e Micerino, e circa 3.500 anni prima della regina Cleopatra, ci si rende conto di che “anomalia” stiamo parlando. Ma questo non è nulla, se paragonato al “segreto” dell’Oracolo contenuto in questa struttura. Il mistero “dell’Oracolo”, insieme a Nan Madol e alla Grande Piramide, forse, è il mistero più indecifrabile della storia.

Di cosa si tratta? Tenetevi forte. Come abbiamo detto, in questa struttura completamente sotterranea esiste la “stanza dell'Oracolo” di forma rettangolare, ed è una delle più piccole stanze laterali. Su una delle sue pareti è presente un foro. Se un uomo (inteso come genere maschile) parla in questo foro, la sua voce viene amplificata in maniera “naturale” fino a 10 volte. Si avete capito bene, il foro amplifica in maniera naturale la voce emessa e questa si sente in tutto l'ipogeo, come se si parlasse in un microfono dotato di impianto acustico. La voce femminile, invece, non provoca lo stesso effetto. Se una donna parla in quel foro, la sua voce non viene in nessun modo alterata. Il “foro”, quindi, è adatto a certe frequenze d’onda, e non ad altre.

Questo vuol dire che 5.600 anni fa esistevano “tecnici del suono” ed ingegneri che conoscevano la differenza delle frequenze emesse da uomini e donne, e riuscivano ad “amplificare” enormemente alcune di queste frequenze semplicemente usando la forma e il tipo di rocce del posto? Ma quanto erano all’avanguardia questi ingegneri? Sinceramente, quanti tecnici del suono del XXI secolo conoscete che riuscirebbero a realizzare qualcosa del genere, senza il ferro, senza la ruota, con la tecnologia che secondo noi avevano gli “uomini delle caverne” di 5.600 anni fa? Oppure, 1.000 anni prima dei faraoni, esistevano civiltà in grado di costruire degli auditorium coi fiocchi, senza usare cavi e amplificatori? La scienza è ammutolita di fronte a questa meraviglia, a cui si evita di fare troppa pubblicità, per ovvi motivi…

Se tutto questo non vi basta, allora sembra che in questa “buca del mistero” siano stati rinvenuti dei “Teschi allungati” come quello della statua di Akhenaton e figlia. Cosa vuol dire tutto questo?

L’articolo continua sul libro:
HOMO RELOADED – 75.000 ANNI DI STORIA NASCOSTA

Puoi trovare una copia del libro a questo link
https://www.amazon.it/dp/B0BLYBDF69 

https://www.facebook.com/photo/?fbid=360772289803424&set=a.166635502550438

sabato 22 marzo 2014

PROTESTA LEGHISTA: IN GOMMONE IN TUNISIA, MA NAUFRAGANO A MALTA.

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MALTA – E’ il 20 Marzo 2014 e si ritorna a parlare del problema immigrazione. Solo nelle ultime 24 ore sono stati soccorsi barconi che contenevano un totale di circa mille immigrati clandestini. Mobilitate numerose navi della Marina Militare per salvare gli extracomunitari provenienti dalle coste del Nord Africa.
La Lega, però, non ci sta: “Queste masse di persone partono dai loro paesi perchè sanno che qui c’è una politica di immigrazione debole pronta ad accoglierli a braccia aperte, salvandoli e nutrendoli finchè non sono in grado di scappare dal centro di accoglienza e sopravvivere di espedienti a zonzo per le nostre città” ha dichiarato ieri il segretario Matteo Salvini. “Oltre che mettere in ginocchio il popolo italiano in termini di sicurezza, economia e serenità, questi sbarchi preoccupano dal punto di vista umano: i poveri immigranti rischiano grosso e questo è confermato dalle continue stragi sfiorate di cui sentiamo parlare ogni giorno al telegiornale.”
A dare visibilità al messaggio contenuto nelle dichiarazioni del segretario della Lega Nord Matteo Salvini, però, sono stati i sette militanti Diego e Giovanni Murtaro, Michele Brambilla, Gino Troisi, Giacomo Gremini, Fausto Sarti e Remo Girenni. Questi, senza pensarci due volte, sono partiti all’alba da Modena, la loro città, tutti a bordo di un’auto con un gommone al rimorchio, per arrivare a Melito di Porto Salvo, nell’estremo a Sud della Calabria. Da qui poi si erano imbarcati tutti a bordo di un gommone 7 metri che sventolava bandiera della Lega Nord per dirigersi in Tunisia. Lo scopo di tutto ciò sarebbe stato verificare la pericolosità di tale viaggio e testare la reattività dei sistemi di salvataggio nordafricani. Un obiettivo che però ha trovato il suo primo e ultimo scoglio a Malta, quando i sette hanno prima visto incendiarsi il motore del gommone e poi, dopo aver estinto le fiamme, hanno dovuto lanciare un razzo di segnalazione di emergenza. Questo, probabilmente per essere stato male indirizzato, ha in qualche modo bucato il galleggiante del gommone, mandando gradualmente a bagno i militanti del partito verde. Un secondo razzo è stato inviato.
A ricevere il messaggio la Marina Militare di Malta, che con i mezzi di soccorso a disposizione ha trainato ciò che restava del mezzo in porto e fornito le prime cure alle vittime.
In conclusione c’è da dire che, sicuramente, il primo degli intenti del viaggio è perfettamente riuscito. Una traversata del genere su un mezzo inadatto è pericolosa.