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domenica 31 luglio 2022

Genio di Palermo. - Marilia Messina

 

Il Genio è la raffigurazione di Palermo: il vecchio barbuto è la stessa città, il serpente che si nutre dal suo petto rappresenta Scipione l'Africano che fu aiutato dai palermitani a vincere contro Annibale e che poi, grato, regalò alla città una Conca Aurea in cui era raffigurato un guerriero che nutriva un serpente.La Conca rappresentava la piana che circonda la città, la nostra Conca d'oro!

Ho trovato ben16 ,raffigurazioni del Genio di Palermo
In ordine:

*Il Genio di Villa Giulia. Nella fontana del Marabitti;


*Il Genio della FieraVecchia a Piazza Rivoluzione;


*Il Genio del Garraffo nella piazzetta del Garraffo alla Vucciria detto Palermo u granni;


*Il Genio del Palazzo Pretorio detto u nicu;


*Il Genio del Porto altorilievo marmoreo del cippo all'ingresso del porto;


*Il Genio del Mosaico alla Cappella Palatina;


*L'Apoteosi di Palermo affresco di Vito D'Anna a Palazzo Isnello;


*Il Genio di Villagrazia scultura marmorea all'ingresso di Villa Fernandez;


*il Genio dell'Oreto;


*il Genio nel quadro di Vito D'Anna nella cappella di Santa Rosalia a Casa Professa (in basso a sinistra);


*Altro genietto sulla facciata dell'Arsenale della Real Marina sull'emblema della città di Palermo;


* il piccolo Genio sulla facciata del Palazzo Pretorio nella corona sullo stemma della città;


* Il genio nell'arazzo di Palazzo Comitini;


* Ilpiccolo Genio nella Cattedrale in una formella che celebra Carlo di Borbone (foto Pezzillo);


*Il Genio che battezza Sant'Agata sul fercolo della Santa che si trova nel museo diocesano;


*Il piccolo Genio sulla fontana di piazza Pretoria;

domenica 10 gennaio 2021

Cinque anni senza David Bowie, un genio caduto sulla Terra. - Paolo Baiamonte

 

Camaleontico e rivoluzionario, annullò i confini tra arte e vita.

Il 10 gennaio di cinque anni fa moriva David Bowie. L'8 aveva compiuto 69 anni, lo stesso giorno era uscito "Black Star", il suo testamento artistico.

Per i fan quella successione è stata uno shock: pochi sapevano che uno dei geni più rivoluzionari della storia del rock era da qualche tempo un malato senza speranze, ma in quel triste giorno del 2016 tutti capirono che quell'addio era stato preparato come l'ultimo atto di un'avventura artistica che ha cambiato il mondo. E, per certi aspetti, lo shock fu ancora più grande, quando, ascoltando le note di "Black Star", un album di una profondità lacerante, ci si trovò di fronte al capolavoro di un uomo che ha deciso di raccontare la propria fine annullando nel modo più definitivo il confine tra arte e vita.

David Robert Jones, il nome con cui era iscritto all'anagrafe di Brixton, nel Sud di Londra, ha dimostrato che una rockstar può essere molto di più di un rocker e qualcosa di diverso da una star. Per esempio un alieno caduto sulla Terra chiamato Ziggy Stardust che fece scoprire al mondo l'idea che un musicista poteva essere contemporaneamente una figura che, molto in anticipo sui tempi, metteva in gioco un'ambiguità sessuale sfrontata e al tempo stesso mescolata con il Cabaret berlinese, il teatro Kabuki, il Mimo di Lindsay Kemp.

Un artista che non fosse Bowie probabilmente avrebbe campato tutta la vita sugli allori di Ziggy, ma lui decise di liberarsi da quell'alter ego così ingombrante per assumere prima l'identità del Thin White Duke, il Duca Bianco lanciato alla conquista dell'America ma schiavo della cocaina per poi immergersi nella Berlino della metà degli anni '70 per produrre la celeberrima Trilogia Berlinese con una delle tante scioccanti svolte stilistiche. E' impressionante pensare quante cose sia stato David Bowie, quello di "Let's Dance" e quello del rock durissimo e fallimentare sul piano commerciale dei Tin Machine, un crooner dal carisma impareggiabile, un autore geniale, un'icona di stile, un esploratore di suoni, un attore, un artista che tutto sommato si è curato poco del mercato ma ha guadagnato montagne di soldi grazie ai Bowie Bond, un'operazione finanziaria senza precedenti, un pittore legato all'Espressionismo tedesco, un attore dal curriculum importante composto da film come "L'uomo che cadde sulla Terra", "L'ultima tentazione di Cristo", "Miriam si sveglia a mezzanotte", "Furyo", "Tutto in una notte", "Labirinth" e che si è concesso un autoironico cameo in "Zoolander" e un'apparizione in "The Prestige" di Christopher Nolan.

Un personaggio unico, illuminato, spinto da una curiosità inestinguibile e da un inarrestabile desiderio di conoscenza, quasi a voler comunicare che il cambiamento e la scoperta del nuovo sono un metodo per mettere ordine nel caos. David Bowie è stato e continua ad essere uno degli artisti più influenti della storia della cultura popolare, come ha dimostrato la Mostra realizzata dal Victoria and Albert Museum di Londra. Uno dei primi a capire che il Rock'n'Roll poteva essere molto di più della musica che annunciava al mondo la nascita dei giovani come categoria sociale, a intuire che si poteva andare al di là di confini e convenzioni, che attorno alla musica si poteva costruire un vero e proprio universo di segni. Perfino la morte è stata trasformata in qualcosa che andava oltre la sua ineluttabile verità. Quando, di fronte all'ultimo atto, David Duncan Jones e David Bowie sono tornati ad essere la stessa persona.

https://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/musica/2021/01/08/cinque-anni-senza-bowie-genio-caduto-sulla-terra_d58b4379-647e-4a7d-b048-5dffec77ca9e.html?fbclid=IwAR3UpsgqMZm-KCqAHGO9hp566FlATeR6btgPaBDONCOiJj_EK0oXjrVOE68

lunedì 27 novembre 2017

Abbiamo provato a intervistare "l'erede di Einstein" ma ha declinato. Il suo perché è degno di un genio. - Renato Paone



"Sono onorata dalla richiesta, ma in questo momento non posso rispondere fino a quando non avrò compiuto il mio dovere per la Fisica".


"Il genio - dice un vecchio proverbio - non ha bisogno di lettere di nobiltà". E nemmeno di grandi spazi su copertine di importanti riviste internazionali. Dedicare tempo a interviste, a domande e quant'altro rappresenterebbe un furto di tempo alla propria vocazione, la scienza.
Sabrina Gonzalez Pasterski è considerata, ormai da diversi anni, l'erede di Albert Einstein, un altro personaggio di cui molto si è parlato e ancora si parlerà. Per ovvi motivi. Una sorte condivisa dall'americana di origini cubane, classe '93, attualmente iscritta al corso di dottorato di ricerca in Fisica all'Università di Harvard, dopo aver completato completato gli studi universitari presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT).
Dopo le prime notizie apparse sui media, la sua figura ha suscitato parecchia curiosità, spaccando in due la platea dei lettori: c'è chi la considera una "bufala", perché tante volte si è parlato di eredi di Einstein e nessuno di questi ha mai rispettato le (alte) aspettative riposte in loro, e poi c'è chi, invece, al di là di aspettative o chissà quali pretese, si è limitato a constatare la genialità di questa ragazza. E se per lei si sono scomodate figure del calibro di Stephen Hawking, Jeff Bezos e la Nasa, qualcosa di vero, in fondo, ci sarà.
"Preferisco stare lucida, e spero di essere conosciuta per quello che faccio e non per quello che non faccio", ha raccontato. Potrebbe essere una frase fatta, detta tanto per dire. E invece Sabrina è coerente con se stessa, e l'ha dimostrato. Alla richiesta di un'intervista di Huffpost ha risposto con cortesia, declinando l'offerta ci ha detto: "Sono onorata dalla richiesta, ma in questo momento non posso rispondere fino a quando non avrò compiuto il mio dovere per la Fisica". Quindi meglio rimanere concentrati sul proprio lavoro, evitare di disperdere energie nella facile notorietà e non permettere alle luci del successo - al di fuori delle mura accademiche - di distogliere l'attenzione da quel che di più concreto c'è al mondo: la scienza.

Quindi per capire il motivo del corteggiamento di Bezos e Nasa, che la vorrebbero tutta per sé, occorre analizzare, quasi con approccio scientifico, l'interminabile curriculum della Pasterski, una ragazza che a 10 anni prendeva già lezioni di volo, a 13 costruiva prototipi di aeroplani, e che poi si è presentata negli uffici della Federal Aviation Administration ottenendo in pochissimo tempo i permessi di volo.
Talento innato a cui si accompagna una dedizione totale al lavoro, caratteristica fondamentale per studiare la gravità nella meccanica quantistica. Materia affrontata, prima di lei, guarda caso, proprio da Einstein e Hawking. Quest'ultimo l'ha anche citata in uno dei suoi ultimi lavori. I suoi studi, le sue ricerche e le onorificenze ricevute nel tempo sono tutte custodite all'interno del suo blog, unico vezzo che si è concessa sul web: niente Facebook, niente Twitter o Instagram. Non ha nemmeno uno smartphone.

Scorrendo l'interminabile curriculum, si scopre che il suo nome è finito ben due volte nella classifica dei migliori 30 under 30 di Forbes, passando addirittura dal ruolo di candidata a quello di giudice che indica i nomi degli studenti meritevoli da inserire nella prestigiosa lista. Ma il suo nome compare anche nella classifica stilata da Scientific American nel lontano 2012, quando aveva solo 19 anni.
Insignita, nel 2016, del titolo di "Rising Star" dal MIT e, a seguire, dal Steven P. Jobs Trust, il fondo di Steve Jobs. Nulla di strano se ci si affida al mero giudizio espresso dai suoi professori e ai voti ottenuti. Risultati che, però, rileggendoli, farebbero sgranare gli occhi a chiunque. Senza dimenticare le collaborazioni che aveva al tempo con Blue Origin, Hertz Foundation e la stessa Nasa.
Da studentessa al secondo anno di studi universitari ha anche lavorato all'esperimento del CMS (Compact Muon Solenoid, un grande rivelatore per un esperimento di fisica delle particelle attualmente in funzione al CERN) presso il Large Hadron Collider.

Grazie alla notorietà raggiunta nel suo campo, Sabrina ha iniziato a girare il mondo, partecipando a numerosi eventi: è stata invitata in quel di Washington D.C. per "The Long Conversation at the Smithsonian", a Mosca come ospite d'onore presso l'ambasciata americana, di nuovo a Washington per l'evento "Power of Girls" del Fondo Monetario Internazionale a cui ha partecipato anche Christine Lagarde, al MiSK Foundation Women Empowerment Panel di Riad, a cui ha preso parte anche Bill Gates. È stata anche intervistata, come ospite principale, da Steve Wozniak, "papà" del personal computer, nel corso del Silicon Valley Comic Con. Il prossimo febbraio, sarà ospite al Cern, per l'"Alumni First Collisions".
Sabrina quest'anno ha compiuto 24 anni. Alla stessa età Albert Einstein pubblicava i suoi studi destinati a cambiare il mondo della scienza e non solo. I lavori di Sabrina, attualmente, non hanno ancora raggiunto il livello dell'illustre predecessore. Ma se è vero che il genio è "fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione", allora la Pasterski ha tutte le carte in regola per realizzare grandi cose. Lei, nel frattempo, continua a studiare e a fare ricerca, lontano dai riflettori e dal facile successo, sostenendo con estrema leggerezza la pesante eredità che le è toccata in sorte.

giovedì 11 dicembre 2014

Piccoli geni | William James Sidis, il più intelligente di sempre.

Piccoli geni | William James Sidis, il più intelligente di sempre.  

Nato nel 1898 a New York, Sidis è tuttora considerato la persona più intelligente mai esistita. Laureatosi con lode a 16 anni, insegnò tre materie scientifiche per poi ritirarsi nell'anonimato dopo l'arresto e l'internamento psichiatrico voluto dal padre.

William James Sidis, nato a New York il 1º aprile 1898, è considerato ancora oggi il più intelligente di sempre. Il sui QI, infatti, è risultato essere il più alto, avendo totalizzato 254 /300 punti. Fin dai primi mesi della sua vita, Sidis mostrò uno sviluppo intellettivo incredibilmente precoce. A sei mesi il piccolo William già cominciò a parlare, a un anno parlava perfettamente, a 18 mesi leggeva il quotidiano, a quattro anni parlava latino, a otto anni aveva già scritto quattro libri, tra cui uno di anatomia e uno di geometria. Il percorso di Sidis diventava sempre più accidentato. Il giovane bruciava le tappe, tanto che ad 8 anni aveva capacità matematiche superiori a quelle del padre, a sua volta considerato un genio. Sempre a questa età superò i test di ammissione per l’Università di Harvard, a cui fu costretto a rinunciare perché troppo piccolo. Due anni dopo, invece, viene ammesso e il 18 giugno 1914 ottiene la laurea con lode in lettere. Nonostante la laurea in lettere, Sidis cominciò ad insegnare tre materie scientifiche: geometria euclidea (per la quale scrisse una dispensa in greco), geometria non-euclidea e trigonometria.
La situazione familiare precipitò: i rapporti con il padre si fecero sempre più tesi, ma il punto di rottura, probabilmente, venne raggiunto nel momento in cui, partecipando ad una manifestazione operaia del primo maggio 1919, venne arrestato dopo degli scontri. La notizia ebbe ampia risonanza, William si dichiarò socialista e non credente, mentre l’accusa lo indicò come responsabile dei disordini, chiese 18 mesi di reclusione e riuscì ad imporre una cauzione di 5000 dollari (pagati dall’amico Leverett Saltonstall. Grazie all’intervento del padre che trovò un accordo con il giudice, il caso venne archiviato. Dopo l’evento i genitori – il padre era uno stimato psichiatra – lo fecero internare di forza in una clinica psichiatrica di loro proprietà. I rapporti tra William e il padre si ruppero definitivamente e portarono il giovane genio ad allontanarsi, a condurre una vita “normale” come impiegato.
Morì per emorragia cerebrale all’età di 46 anni nel 1944. Si racconta che parlasse correttamente 40 lingue e che fosse capace di impararne una in tre giorni. Mentre svolgeva la sua vita ordinaria, Sidis continuava a scrivere: furono ritrovati libri di fantascienza, scientifici e romanzi in casa sua e in quella di amici, mentre scrisse sotto pseudonimo sul Boston ben 89 articoli. Nel libro “Mondo animato e mondo inanimato” (1920) anticipa il concetto di “buco nero”. Il gran numero di frontespizi ritrovati fa pensare ragionevolmente che i libri venuti alla luce non siano che una piccola parte di tutta la produzione di Sidis.
http://scienze.fanpage.it/piccoli-geni-william-james-sidis-il-piu-intelligente-di-sempre/