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sabato 25 agosto 2018

Mamma di Neanderthal, padre di Denisova: trovata l'erede dei due gruppi di ominidi. - Maria Francesca Fortunato

Mamma di Neanderthal, padre di Denisova: trovata l'erede dei due gruppi di ominidi
Il frammento di osso trovato nel 2012 a Denisova e che rappresenta la figlia di una donna di Neandertal e un uomo di Denisova (Credit T. Higham, University of Oxford) 

Partendo da un piccolo frammento di osso ritrovato nel 2012 in Russia i ricercatori del Max Planck Institute hanno sequenziato il genoma di Denny, scoprendo il primo "ibrido". La ricerca è stata pubblicata su Nature.

I CONTATTI tra l'uomo di Neanderthal e quello di Denisova - i nostri più vicini parenti estinti - sono stati già documentati in passato. Il primo, dalle regioni più occidentali d'Europa, si era spinto parecchio a est nelle sue migrazioni, fino in Uzbekistan e Siberia centrale, lì dove è localizzata la cava di Denisova in cui furono trovati i resti dell'ominide che da quella grotta prese il nome. Ora gli studiosi hanno trovato l'erede dei due gruppi, una ragazza di circa 13 anni, morta 90mila anni fa e ribattezzata dai ricercatori Denny.

Il team di ricercatori del Max Planck Institute  for Evolutionary Anthropology dall'analisi del genoma ha ricostruito "l'albero geneologico" dell'ibrido Denny, partendo da un piccolo frammento di osso recuperato in Russia nel 2012 in mezzo ad altri 2mila resti non identificati, e ha scoperto che si trattava della figlia di una donna di Neandertal e di un uomo di Denisova. Una circostanza piuttosto fortunata per i ricercatori. "L'aspetto interessante di questo genoma - spiega Fabrizio Mafessoni, uno degli autori dello studio pubblicato su Nature- è che ci permette di imparare nuove cose su entrambe le popolazioni". Si è scoperto ad esempio che il padre denisoviano doveva aver avuto almeno un antenato di Neanderthal e che il quadro dei rapporti tra i due gruppi poteva essere più complesso.

La madre, invece, era molto più vicina ai neanderthaliani trovati in Croazia, rispetto a quelli già trovati a meno di un metro dalla stessa cava russa che custodiva i resti di Denny. I Neanderthal croati sono scomparsi circa 55mila anni fa, molto tempo dopo rispetto a Denny, mentre quelli ritrovati in Russia avevano circa 120mila anni. Le ipotesi formulate dai ricercatori sono due: un gruppo di neanderthaliani può essere migrato da ovest verso i monti Altai, e quindi Denisova, poco prima della nascita di Denny oppure essere andati via da lì e tornati in Europa poco dopo.

"È incredibile aver trovato un figlio di Neandertal/Denisova nel gruppetto di antichi individui i cui genomi sono stati sequenziati - commenta Svante Paabo, direttore del dipartimento di Genetica evolutiva del Max Planck - Neandertaliani e Denisoviani potrebbero non aver avuto molte occasioni di incontrarsi, ma quando lo hanno fatto devono essersi accoppiati spesso. Molto più di quanto ipotizzato finora".


http://www.repubblica.it/scienze/2018/08/22/news/mamma_di_neandertal_padre_di_denisova_trovato_un_erede_dei_due_gruppi_di_ominidi-204677699/

lunedì 14 settembre 2015

Sudafrica, spunta nuova specie umana: l'Homo Naledi riscrive la storia dell'evoluzione.

(Ansa)


Il ritrovamento è avvenuto in una grotta a 50 chilometri da Johannesburg. Per gli scienziati si tratta di una svolta nella ricerca della nostra evoluzione.
Maropeng, 10 settembre 2015 - Gli scienziati parlano di una vera e propria svolta nella storia della nostra evoluzione: da una caverna del Sudafrica sono emersi resti di una nuova specie umana, finora sconosciuta. Si tratta dell'Homo Naledi, così perlomeno è stato ribattezzato dalla spedizione guidata dallo studioso Lee Berger, professore dell'università 'Witwatersrand' di Johannesburg. I fossili mostrano un sorprendente mix di caratteristiche umane. Potrebbe trattarsi di uno dei primi membri del gruppo evolutivo che comprende l'uomo moderno. 
IL RITROVAMENTO - Il ritrovamento è avvenuto in una grotta a 50 chilometri da Johannesburg, dove sono stati esumati i resti di 15 ominidi. Il nome Naledi significa "stella nascente" nella lingua Sesotho, parlata da alcune tribù sudafricane. Sono ancora molti gli aspetti da chiarire, ad esempio l'età delle ossa ritrovate, anche se sembra certo che quei resti appartengano a persone probabilmente portate nella grotta dopo la loro morte. Un comportamento rituale finora ritenuto un'esclusiva dell'Homo sapiens. "Ora abbiamo visto che un'altra specie aveva questa stessa capacità - dice Berger -. Questa è una scoperta straordinaria".
LE CARATTERISTICHE - Cervello minuscolo (come un'arancia), corpo snello di circa 150 centimetri di altezza e 45 chili di peso. Sono queste alcune delle caratteristiche fisiche dell'Homo Naledi in base all'esame dei reperti. La forma delle mani, inoltre, suggerisce una certa abilità nell'usare utensili, anche se le sue dita sono più ricurve di ogni altra specie ominide. Questo dimostrerebbe notevoli doti di arrampicata.