Contributo a cura di Prometeia Associazione, think tank macro della società di consulenza Prometeia
L’economia italiana cresce poco da molto tempo e il reddito pro-capite dei cittadini italiani è tornato indietro di 20 anni, al livello del 1999 (Figura 1). Certamente è colpa della grande recessione, ma non solo.
In questa data viz scomponiamo la crescita del Pil nelle sue varie determinanti per capire cosa è successo. Infatti, la crescita del Pil può essere scomposta in tre componenti: il fattore lavoro (occupati e ore lavorate pro-capite), il fattore capitale (investimenti e il loro grado di utilizzo) e la produttività totale dei fattori (Total Factor Productivity, TFP), cioè la parte residua di output che eccede gli input di lavoro e capitale. In altri termini, la TFP è una misura del grado di efficienza del sistema economico nel suo complesso.
Dalla Figura 2 risulta chiaro che l’economia italiana non si è differenziata da quelle di Francia e Germania per i contributi di lavoro e capitale, quanto piuttosto per una riduzione della TFP. In ultima istanza, il differenziale di crescita tra Italia e Francia e Germania è lo specchio del divario tra le diverse dinamiche della produttività totale dei fattori che, da vent’anni, ogni anno, “spiegano” 0.8 decimi di minore crescita rispetto alla Germania, 0.5 decimi rispetto alla Francia. La Spagna è un caso a sé, perché ha conosciuto una crescita molto squilibrata sugli investimenti in costruzioni, in particolare prima del 2008, con un contributo elevato di lavoro e capitale e negativo della TFP.
La TFP è una misura che fornisce indicazioni sul grado di efficienza dei fattori produttivi, lavoro e capitale. Dipende da molteplici variabili: dimensione d’impresa, managerialità, digitalizzazione, efficienza dell’amministrazione pubblica e dell’apparato legislativo-giudiziario, divario Nord-Sud, istruzione, qualità del capitale, meritocrazia, differenziazioni salariali, quantità e qualità delle infrastrutture, ecc. Gli aspetti che concorrono a definirla rappresentano altrettanti campi dove la politica economica potrebbe intervenire per togliere il freno alla crescita italiana.
Praticamente, siamo indietro in tutto, grazie ai governi che si sono succeduti negli anni ma che piacciono ancora tanto agli italiani. Un detto recita: "chi è causa del suo mal, pianga se stesso".