Eccolo, il branco. Eccoli, i bravi ragazzi. I bambini immacolati, bianchi e italiani, protetti e viziati, non criticabili e iper-giustificati.
È una storia di bullismo durata un anno, finita con un’ultima esplosione di violenza. La vittima ha 13 anni. La sua colpa? Il colore della pelle.Roma, quartiere Collatino. Tutto inizia nel settembre 2019 quando la vittima, allora dodicenne, viene presa di mira da compagni di scuola superiore più grandi di lei. La bambina ha così paura che smette di andare a scuola.
Il lockdown, paradossalmente, le ridà sicurezza. Poi la scuola riparte e le vessazioni pure. Offese razziste. E poi violenza.
Fino allo scorso 16 settembre. Racconta il Fatto: “Un’amica invita la tredicenne alla sua festa di compleanno. La ragazzina passa a prendere una terza compagna e insieme si avviano al locale per la festa. Per arrivarci passano davanti a un parco. E’ qui che incrociano la coppia di compagni di scuola che l’hanno presa di mira da un anno.
“Araba di m… Tornate al vostro Paese. Figli di pu….”. Dalle parole ai fatti: uno schiaffo, la caduta a terra, una dei due aggressori le salta addosso, la colpisce al volto. Il gruppo di amici dei due bulli violenti non li ferma, anzi: li incita. Ci sono sputi. E un filmato che poi girerà sulle chat della scuola, racconta la 13enne ai carabinieri”.
Siamo al crepuscolo del genere umano.
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