venerdì 26 ottobre 2012

Travaglio: “Anticorruzione? Non vai in galera neanche se insisti”




Il vicedirettore del Fatto Quotidiano analizza dettagli e contraddizioni della nuovalegge anti-corruzione. “Non cambia niente sia per chi paga, sia per chi prende una tangente” – afferma Travaglio – “Non vai in galera neanche se insisti. La prescrizione è sempre garantita per tutti”. E non solo. “La concussione è sempre uguale”

25 ottobre 2012

giovedì 25 ottobre 2012

Leggende metropolitane.



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Grande Totò.

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Elezioni in Sicilia: i voti della mafia. - Giorgio Bongiovanni


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Durante i miei incontri a Palermo con “persone informate dei fatti” ho raccolto notizie interessanti. Una di queste che in onore di Buscetta chiamerò Tommaso mi ha spiegato alcuni concetti che condivido anche perché rispondono alla logica.
Il tema sono le prossime elezioni regionali e in particolare la candidatura di Gianfranco Micciché che – mi dice Tommaso – va considerato a tutti gli effetti il candidato di Cosa Nostra.
Notoriamente figlioccio di Dell’Utri, longa manus di Berlusconi nel cappotto del 61 a 0 del 2001 oggi si presenta come un candidato forte e indipendente. Indipendente persino dai suoi “padrini”.
Sarebbe – mi dice sempre Tommaso – una strategia ben precisa. Fingere di allontanarsi dagli ormai consumati Berlusconi e Dell’Utri che tanto hanno deluso la Sicilia per cercare di conquistare i moderati che non voterebbero mai a sinistra. Allontanarsi, s’intende, solo politicamente perché le attestazioni di stima non sono mai venute meno: “All’uomo e al professionista Dell’Utri devo tutto, ma politicamente no”, “Berlusconi è una persona molto generosa. Ha aiutato anche me una volta” ha dichiarato il delfino ribelle al Fatto Quotidiano. Segnali in perfetto stile mafioso, “chi ha orecchie per intendere intenda”.
E poi c’è Cosa Nostra, nonostante le gravi perdite subìte controlla ancora un considerevole numero di voti che si aggira attorno ai 150.000. E’ per loro l’ultima sortita di Micciché sull’aeroporto Falcone e Borsellino.
berlusconi-micciche-bigUn bel messaggio chiaro ai mafiosi che sanno intenderlo. E 150.000 voti di vantaggio su di un candidato forte come Claudio Fava non sono pochi.
Per le amicizie che ha, il signor Micciché dovrebbe sciacquarsi la bocca con l’acido solforico prima di pronunciare il nome di Falcone e Borsellino.
A me, siciliano, non solo non fanno pensare alla mafia quei nomi scritti enormi che vedi appena arrivi a Punta Raisi, ma mi riempiono di orgoglio e di emozione.
Sono loro la vera Sicilia, i padri della nostra patria, il meglio prodotto dalla nostra terra esattamente l’opposto di Micciché e dei suoi sodali, il peggio possibile, il cancro metastatico che infanga il buon nome di tutti noi siciliani.
Persone oneste, persone per bene, siciliani veri, non votate per Micciché, date i vostri voti a chi ne rappresenta l’antitesi assoluta, scegliete Claudio Fava.

Grillo: 'Napolitano, ora lo senti nostro boom?'



E torna ad attaccare Renzi: 'Fa il partito di Berlusconi.

"Ieri sera sono stato a Catania. Piazza Università era strapiena, come non si era mai vista. Se ci avete seguito in streaming, avete sentito il BOOM gridato dai catanesi. E' stato molto forte. Chissà se stavolta l'ha sentito anche il nostro presidente della Repubblica". Lo scrive questa mattina Beppe Grillo sul suo blog, facendo riferimento al commento pronunciato dal capo dello Stato sul risultato alle elezioni scorse amministrative del Movimento 5 Stelle. 'Giorgio, lo senti il boom?', è il titolo dell'intervento di Grillo.
Il comico ieri sera ha ribadito la sua dura critica alla classe politica italiana: "Forse loro vivono in un mondo a parte come i vecchi gerarchi quando parlavano di vincere le battaglie e non c'era più nessuno, fuori erano rimasti gli ultimi. Sono forse così non si rendono conto, ma appena escono si rendono conto che non c'è nessuno ai comizi e mi fanno pena".
"Si stanno rendendo conto - ha aggiunto Grillo - che non c'è speranza per loro neanche se rinunciassero allo stipendio, se lavorassero gratis, se si frustassero. Non c'è più speranza. Sono sorpassati, è storia passata, si stanno sbriciolando da soli come il vampiro quando gli metti il punteruolo. Possono solo sopravvivere eliminando la democrazia, che è quello che stanno cercando di fare: blindarsi la legge elettorale, far rimanere lì un banchiere o sostituirlo con un altro". "Però - ha sottolineato - fanno un golpe forte in un momento nel quale la gente non ha più niente da perdere. E quando la gente non ha più niente da perdere non la devi portare a quel punto perché poi diventa pericolosa...".
GRILLO, RENZI FA IL PARTITO DI BERLUSCONI - "Matteo Renzi spacca il partito, fa il partito di Berlusconi, la finta sinistra. E' uno dell'apparato. Si sta svendendo la città". Lo ha affermato Beppe Grillo parlando del sindaco di Firenze e candidato alle primarie del Pd con i giornalisti alla masseria Grimaldi, a Catania, nell'ambito della campagna elettorale a sostegno del Movimento 5 Stelle alle regionali in Sicilia di domenica prossima.

Grillo a Catania il 24 ottobre.



Ieri sera sono stato a Catania. Piazza Università era strapiena, come non si era mai vista. Se ci avete seguito in streaming, avete sentito il BOOM gridato dai catanesi. È stato molto forte. Chissà se stavolta l'ha sentito anche il nostro presidente della Repubblica http://goo.gl/ZcCXm

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Beppe Grillo sconvolge la Sicilia. - Roberto Puglisi

Beppe Grillo sconvolge la Sicilia

Beppe Grillo ha già vinto le elezioni, perché ha cambiato, in Sicilia, la fisionomia del campo di gioco. Un bilancio dei diciassette giorni che sconvolsero l'Isola. Noi l'avevamo detto. QUI

PALERMO- Lo hanno attaccato, sbeffeggiato per la nuotata in odore di icona post-dittatoriale, con poderose bracciate nello Stretto di Messina. Lo hanno messo in mezzo. Lo hanno additato per brutalità ideologica, per anti-politica endemica, corredata di tendenze machiste in chiave elettorale. La verità accertata, al momento, è una sola: Beppe Grillo appare già, senza nemmeno bisogno di aspettare il responso notarile dell'urna, come il vero vincitore morale delle elezioni regionali in Sicilia.

Anzi, gli strali che in pochi temerari hanno avuto il coraggio di lanciargli contro sono rimbalzati sulla spessa corazza mediatica del fondatore del Movimento 5 Stelle che non ha sbagliato un colpo. L' hanno, invece, rafforzato e santificato. Le accuse sono state vissute, sulla pelle del popolo deluso, come i colpi rancorosi di un decrepito sistema di potere che tenti di frapporsi, con i suoi trucchi estremi, al radioso sol dell'avvenire.

Nessuno sa chi sia davvero Beppe Grillo, a parte gli adepti – nelle cui file cui coesistono sessantottini delusi, orfani di Silvio, furbi di tre cotte e ragazzi valorosi –, nessuno conosce l'esatta dimensione del leader che si profila all'orizzonte. E' la tenera maschera del suo "Cercasi Gesù", quando il "comico genovese" stupì con una interpretazione delicata e strepitosa? E' la linguaccia malata di senso civico che sputava sacrosante bestemmie contro il sistema dal palco di Sanremo, quando invitò il pubblico ad alzarsi, "perché io vi faccio ridere e poi mi fanno un culo così?"? E' un uomo cinico che si appresta a cogliere il frutto di una calcolata arte della scena? E' l'utile idiota, il fantoccio di una consorteria composta dalla Casaleggio associati, dalla Spectre, dalla Banda Bassotti e dal Kgb?

Nessuno, appunto, lo sa. Solo una cosa sappiamo e, per onestà di racconto, va scritta: Beppe Grillo, in appena diciassette giorni, dalla nuotata, al comizio di Palermo che si terrà oggi e che Livesicilia seguirà con un video in diretta, alla chiusura di campagna con Giancarlo Cancelleri che è – lo ricordiamo agli smemorati – il vero candidato del Movimento a Palazzo d'Orleans, ha sconvolto la Sicilia, l'arcaica Sicilia col suo sottomondo di riti, consuetudini e ombrosi accordi sottobanco.

I siciliani lo hanno osannato e acclamato. Lo hanno inseguito su ogni piazza, assediato sul treno e rincorso. C'è uno schema mentale prestabilito dalla storia che rende Grillo invincibile. L'idea radicata che sia necessario, a tutti i costi, il nuovo per seppellire le macerie del passato. Un concetto ardimentoso e pericoloso: in Italia, generalmente, ha accompagnato la restaurazione, in altri contesti no. Il signor G. Ha cavalcato l'onda a meraviglia, con sapienza tattica e accortezza. Ha già vinto, perché ha cambiato il campo di gioco.
Prendiamo atto e promettiamo: cercheremo di non chiamarlo più "il comico genovese", dal presente rigo in poi. Beppe Grillo fa sul serio.


http://livesicilia.it/2012/10/25/beppe-grillo-sconvolge-la-sicilia/