venerdì 9 novembre 2012

Fratelli d’Itaglia. By ilsimplicissimus.




Fratelli d’italia
l’Italia s’è chiesta
se accender le stufe
o fare la questua.

Cos’è questa storia?
Il fetido aroma
che giunge da Roma
il Grilli creò

Fratelli d’Italia
l’Italia funesta
di tecnici intenti
a fare la cresta

Cos’è questa storia?
Che l’inno si canta
col sette e quararanta
L’Italia schiattò

Stringiamci che gela
e il popolo bela
il popolo bela
l’Italia schiattò

Finto cieco da 26 anni scoperto e denunciato in Calabria.



Inseriva chiave in serratura casa e salutava persone con nome.

Un finto cieco è stato scoperto dai carabinieri in provincia di Reggio Calabria. Si tratta di un uomo di 69 anni che è stato denunciato ed al quale i carabinieri hanno sequestrato la somma di 145 mila euro pari alla pensione percepita dall'Inps dal 1986. L'uomo, nonostante risultasse cieco assoluto, era solito pulire il marciapiede adiacente della sua abitazione. I carabinieri insospettiti da questo particolare hanno deciso di pedinare il finto cieco effettuando le relative riprese dei suoi spostamenti giornalieri.
Dai controlli è emerso che l'uomo girava per il paese in piena autonomia con disinvoltura e naturalezza, senza bisogno di accompagnatori. In alcuni casi, tornando a casa, dopo aver fatto la spesa, salutava persone chiamandole per nome ed arrivato davanti al portone d'ingresso della propria abitazione, inseriva tranquillamente la chiave nella serratura senza neanche aver bisogno di occhiali.
Dalla certificazione medica, invece, risultava che il pensionato non avrebbe potuto svolgere nemmeno le più elementari attività quotidiane.
Stamane i carabinieri hanno notificato al finto cieco un decreto di sequestro preventivo per equivalente emesso dal giudice delle indagini preliminari di Locri che ha accolto la richiesta della locale procura della Repubblica per un importo pari pari a 145 mila euro pari alle somme illecitamente percepite da quando gli è stata concessa la pensione e l'indennità di accompagnamento.

Agrigenti libera - Giuseppe Arnone


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Processo Ruby, cinque Olgettine: “Silvio ci dà ancora 2500 euro al mese”.


Elisa Toti


Berlusconi continua a pagare le ragazze delle “cene eleganti” di Arcore. Elisa Toti, Aris Espinoza, Ioana Visan, Marysthelle Polanco e Eleonora De Vivo confermano: "Ci dava un aiuto allora e ce la dà anche adesso". La soubrette dominicana: "Me li dà perché sono passata da puttana".

Le ultime, di oggi, sono Elisa Toti, Aris EspinozaIoana Visan, Marysthelle Polanco. Prima di loro, durante l’inchiesta, erano state Nicole Minetti Imma ed Eleonora De Vivo. Ma ci sono stati di recente anche Mariano Apicella e Danilo Mariani. Sono alcuni testimoni del processo Ruby bis, nel quale sono imputati Nicole MinettiEmilio Fede e Lele Mora con le accuse di induzione e favoreggiamento della prostituzione minorile (in un processo parallelo Silvio Berlusconi è imputato di concussione e prostituzione minorile). Dalla Toti a Mariani hanno tutti una cosa in comune: il Cavaliere durante l’inchiesta e il processo sulle “cene eleganti” di Arcore li ha pagati, in un modo o nell’altro. Oggi gli ultimi nomi di una lista che sembra non finire mai. Durante l’udienza al tribunale di Milano Elisa, Aris, Ioana e Marysthelle, tutte Olgettine, hanno dichiarato di continuare a ricevere tra i 2000 e i 2500 euro al mese dall’ex premier. 
Elisa: “Mi aiutava prima e mi aiuta anche adesso”Berlusconi mi aiutava prima e mi aiuta anche adesso dandomi 2500 euro al mese con dei bonifici” ha rivelato la Toti, una delle ragazze che hanno preso parte alle serate di Arcore, che ha deposto come testimone nel processo sul caso Ruby che vede alla sbarra. In aula anche Aris Espinoza, l’ex showgirl che ha dichiarato di ricevere la stessa somma da Berlusconi.  
L’ex presidente del consiglio, stando a quanto dichiarato dalla Toti, l’avrebbe aiutata “prestando una garanzia per l’acquisto di una casa e mi sta aiutando anche a pagare la fidejussione di quella casa”. Nel 2010 Berlusconi le avrebbe anche regalato un’automobile, una Mini. Al pm Antonio Sangermano, che le ha chiesto se avesse mai fatto sesso a pagamento con Berlusconi, la Toti ha risposto seccamente: “Mai, non sono una prostituta“. Ha poi detto di aver visto Ruby ad aprile 2010, a villa San Martino, “ma non mi venne presentata, l’ho guardata perché non l’avevo mai vista prima. Era nuova”. 
La Toti ha spiegato che lavora come presentatrice a Mediaset e che in precedenza ha lavorato nella redazione del Grande Fratello e in Publitalia. Rispondendo alle domande del pm ha raccontato che dal gennaio 2011, ossia dalle perquisizioni in via Olgettina dove anche lei aveva una casa, ha iniziato a ricevere i 2500 euro al mese da Berlusconi. Ha raccontato inoltre di avere visto l’ex premier che nel corso di alcune serate ad Arcore “dava denaro in contanti in buste” ad alcune ragazze. Tuttavia, ha aggiunto, “escludo che fossero soldi dati per attività sessuali, ma erano un aiuto, lui ha sempre aiutato tutte”. Ha inoltre spiegato che aveva detto “al dottor Berlusconi” che aveva bisogno di un appartamento “e lui mi ha messo in contatto con la Minetti. Io avevo portato anche i soldi per la caparra, ma non sapevo che l’appartamento di via Olgettina l’avrebbe pagato lui, era, credo, un favore personale”.
Aris: “6500 euro da B.? Non me lo ricordo”Anche Aris Espinoza, un’altra delle ragazze che avrebbero partecipato ai presunti festini a luci rosse di Arcore ha dichiarato di beneficiare della stessa somma di denaro dall’ex premier: “Sì, ricevo ancora aiuti dal presidente. Non ho più contratti con Mediaset e Berlusconi mi dà un aiuto con un bonifico di 2500 euro al mese”. La Espinoza, interrogata sulle serate ad Arcore le ha descritte come cene tranquille, dove “poi le ragazze si spostavano nella sala-discoteca” e, nel corso di queste feste, non avrebbe mai visto “scene a luci rosse” tra l’ex capo del governo e le sue ospiti.
Il pm ha contestato alla testimone una intercettazione del 20 settembre 2010, dopo una serata ad Arcore, nella quale la ragazza parlava con il suo fidanzato di 6.500 euro che aveva ricevuto. Sangermano le ha chiesto: “Sono 6500 euro presi da Berlusconi?”. E lei: “Non me lo ricordo, posso non ricordarmi una cosa?”. A quel punto è intervenuta la presidente del Collegio Annamaria Gatto, ricordandole che “la reticenza è equiparata alla falsità”. Così la ragazza ha aggiunto: “Non ricordo esattamente, sicuramente parlavo di soldi, ma non penso che me li abbia dati Berlusconi”. Sangermano: “Allora sono piovuti dal cielo?”.  La testimone: “Può darsi”. Così il pm ha ribattuto: “Allora lei mi sta prendendo in giro”. La Espinoza, in precedenza, aveva anche detto di non avere mai avuto rapporti sessuali a pagamento con Berlusconi, di avere sempre pagato da sola le bollette e l’affitto dell’appartamento in via Olgettina e di avere avuto solo “aiuti” da Berlusconi.
Ioana: “Paga le mie spese dell’università”Anche Ioana ha spiegato di di percepire una sorta di assegno mensile: “Mi dà sui 2.000 euro al mese che poi sono le mie spese per l’Università”.  Senza contare i regali extra come quando nel 2010 l’ex premier le avrebbe dato “10.000 euro per il mio onomastico”. La ragazza ha raccontato che durante le serate ad Arcore Berlusconi dava “buste di contanti, a volte da 2.000 e a volte da 5.000 euro” alle ospiti, ma questi soldi “ non erano un corrispettivo per atti sessuali”. Anche lei come Toti e Espinoza ha “abitato in via Olgettina, pagava il presidente ed era Nicole Minetti a fare da tramite e a gestire un pò questa situazione”. La testimone poi ha raccontato che nel corso di alcune serate a Villa San Martino “Nicole parlava male di Ruby, diceva che era una scappata di casa e una tr…”.
Marysthelle e Eleonora confermano. La Polanco: “E’ perché sono passata per puttana”
Infine Marysthelle Polanco e Eleonora De Vivo: “2500 euro al mese” hanno confermato davanti al tribunale. “Prendo 2500 euro al mese – ha detto Polanco – perché conosco Silvio Berlusconi, perché ho una bambina e perché dopo lo scandalo sono passata per una puttana”. Il processo è stato rinviato al 23 novembre.
Le case di Apicella e del pianista di ArcoreNon è la prima volta che emerge che Berlusconi continua a pagare testimoni verbalizzati dalla Procura durante l’inchiesta o da magistrati e avvocati durante il dibattimento. All’inizio delle indagini, nei primi mesi di quest’anno, l’Uif aveva segnalato alla Procura i movimenti bancari per 127mila euro in 4 bonifici a Nicole Minetti (che poi è finita imputata) e le sorelle Imma ed Eleonora De Vivo, la cui deposizione è in programma oggi in tribunale. Ma proprio durante l’ultima udienza, a fine ottobre, era arrivata la conferma di come sia Mariano Apicella (lo “stornellatore” preferito da Berlusconi) sia Danilo Mariani (il pianista di Arcore) avevano venduto le proprie case (non proprio delle regge) dalle società immobiliari riconducibili proprio al Cavaliere. 
Tarantini, Lavitola, la casa di Dell’Utri sul lago di Como
Ma il pagamento dei testimoni (che l’ex presidente del Consiglio e i suoi avvocati hanno sempre definito come gesti di “generosità”) non è una prerogativa solo di questo processo. Anche Tarantini e Lavitola, per esempio, avrebbero usufruito delle “generose” elargizioni durante le inchieste sulle escort di Roma. Ma non solo: i pm di Palermo hanno aperto un’inchiesta sull’acquisto – ritenuto anomalo sotto il profilo del prezzo – di una villa di Dell’Utri sul lago di Como. Secondo i magistrati siciliani potrebbe essersi trattato di una presunta tentata estorsione: secondo l’impostazione dei magistrati, l’acquisto della villa sarebbe servito a “comprare” il silenzio sui presunti rapporti tra Berlusconi e i clan mafiosi.

Legge elettorale, Schifani: "Si fa o M5S va all'80%". Grillo: "E' golpe"



Roma - (Adnkronos/Ign) - Il presidente del Senato si mostra ottimista su un accordo per la riforma del 'Porcellum': "I partiti con grande responsabilità stanno facendo in modo che il provvedimento arrivi presto in Aula. Ce la facciamo, se no Grillo altro che al 30%''. E il leader del Movimento 5 stelle dal suo blog attacca: l'inserimento del "tetto del 42,5% per il premio di maggioranza per impedire a tavolino la possibile vittoria del M5S e replicare il Monti bis" è un "colpo di Stato".
Roma, 9 nov. (Adnkronos/Ign) - Alla fine la legge elettorale si farà, anche perché ''altrimenti altro che 30%, Grillo arriva all'80%''. Parola del presidente del Senato Renato Schifani che aggiunge: ''Spero che il mio ottimismo in breve si trasformi in certezza. Ci sono dei notevoli margini per pensare che a breve si possa arrivare ad un'ampia intesa tra le forze parlamentari'', spiega Schifani.
''Tra i partiti - dice il presidente del Senato - c'è una fase estremamente delicata e costruttiva. I partiti con grande responsabilità stanno facendo in modo che il provvedimento arrivi presto in Aula. I tempi sono brucianti - ha concluso Schifani - ma i partiti se ne stanno facendo carico responsabilmente perché, ad un certo punto, le lancette si dovranno fermare''. ''Sono al lavoro sulla legge elettorale per i cittadini, ce la sto mettendo tutta, è quello che ci chiedono in tanti. Ce la facciamo, se no Grillo altro che al 30%, va all'80%'', ammonisce Schifani.
E il leader del Movimento 5 Stelle dal suo blog attacca: il "cambiamento della legge elettorale in corsa" con l'inserimento del "tetto del 42,5% per il premio di maggioranza per impedire a tavolino la possibile vittoria del M5S e replicare il Monti bis" è un "colpo di Stato".
Grillo se la prende con la Ue che "tace. Chissà forse ci farà una multa per divieto di sosta a Montecitorio". "La Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto ha sancito nel 2003 che 'gli elementi fondamentali del diritto elettorale e in particolare del sistema elettorale, la composizione delle commissioni elettorali e la suddivisione delle circoscrizioni non devono poter essere modificati nell'anno che precede l'elezione, o dovrebbero essere legittimati a livello costituzionale o ad un livello superiore a quello della legge ordinarià. C'è del marcio a Bruxelles", attacca ancora Grillo.

http://www.adnkronos.com/IGN/News/Politica/Legge-elettorale-Schifani-Si-fa-o-M5S-va-all80-Grillo-E-golpe_313877046504.html

Sanità, operazione Camici sporchi: 9 arresti e 67 indagati al Policlinico di Modena.


Sanità, operazione Camici sporchi: 9 arresti e 67 indagati al Policlinico di Modena

Divieto di contrattare con la pubblica amministrazione per 12 aziende. Blitz dei Nas: i fermati sono responsabili a vario titolo di associazione per delinquere, peculato, corruzione, falso in atto pubblico, truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale e sperimentazioni cliniche senza autorizzazione.

Dalle prime ore della mattina, 150 carabinieri del Nas e di 10 Regioni stanno conducendo un’operazione denominata Camici sporchi che ha portato all’arresto di 9 cardiologi del Policlinico di Modena, mentre altre 67 persone sono indagate. Su ordine della Procura di Parma, i militari hanno effettuato 33 perquisizioni e hanno applicato la misura di divieto di contrattare con la Pubblica Amministrazione per 12 aziende che producono attrezzature sanitarie e l’interdizione dall’esercizio di attività e professioni nei confronti di 7 persone.
Gli arrestati sono medici specialisti che hanno svolto o svolgono la propria attività presso il reparto di Cardiologia del Policlinico di Modena, responsabili a vario titolo di associazione per delinquere, peculato, corruzione, falso in atto pubblico, truffa ai danni del Servizio sanitario nazionale e sperimentazioni cliniche senza autorizzazione. I particolari dell’indagine saranno resi noti nel corso della conferenza stampa che si terrà a Modena, alle 10.45.
Dalle prime indiscrezioni non ci sarebbero soltanto cardiologi tra le persone arrestate all’alba dai carabinieri. Oltre all’arresto, con beneficio dei domiciliari, della professoressa Maria Grazia Modena e del dottor Giuseppe Sangiorgi, che fino a marzo diresse il reparto di emodinamica, sarebbero coinvolti medici di altri reparti. Lo scandalo pare infatti essere allargato ad altri reparti del Policlinico di Modena, e alle strutture universitarie di altre città. Tra le persone indagate si parla anche di un coinvolgimento diretto dei vertici precedenti del policlinico.