lunedì 23 novembre 2015

Farmaci, nozze Viagra-Botox: nasce colosso da 150 miliardi di dollari.

Farmaci, nozze Viagra-Botox: nasce colosso da 150 miliardi di dollari


Trovata l'intesa per la fusione tra Pfizer e Allergan. Per ragioni fiscali il nuovo quartier generale sarà in Irlanda: polemiche negli Usa.


 - E' stata raggiunta l'intesa tra Pfizer, la società del Viagra, e Allergan, azienda leader del Botox, per una fusione che porterà alla nascita della maggiore casa farmaceutica del mondo, con un valore di 150 miliardi di dollari. Lo annuncia il Wall Street Journal. Non mancano le polemiche: per ragioni fiscali il nuovo quartier generale sarà in Irlanda, già sede di Allergan.

L'accordo prevede che Pfizer paghi 11,3 azioni proprie per ogni titolo Allergan e una piccolo componente in contanti. L'intesa è una delle maggiori fusioni della storia, più grande di quella da 108 miliardi di dollari di Ab InBev per comprare SABMiller.

E si tratta, sottolineano molti addetti ai lavori, della maggiore fuga all'estero di una società americana per pagare meno tasse. Per sfuggire alle norme americane, l'accordo e' strutturato come una "fusione inversa", con Allergan che acquista Pfizer. Il colosso che nascerà dall'unione sarà guidato dall'amministratore delegato di Pfizer, Ian Read, con l'amministratore delegato di Allergan, Brent Saunders, numero due.

Governo e Bankitalia salvano 4 banche in crisi con operazione da 3,6 miliardi. - Stefano Barnabei

Photo

ROMA (Reuters) - Il governo in accordo con la Banca d'Italia ha creato quattro nuove banche nate dalle ceneri di Cassa di Risparmio di Ferrara, banca delle Marche, Banca Etruria e Cassa di Risparmio di Chieti, che sono state così fatte rinascere risanate con una operazione da 3,6 miliardi, usando le nuove norme europee sui salvataggi e il Fondo di risoluzione nazionale.
Per creare le nuove quattro banche, spiega Banca d'Italia descrivendo l'operazione, le perdite sono state coperte azzerando prima di tutto le azioni e le obbligazioni subordinate. Queste banche sono state depurate infatti delle loro sofferenze, dopo una ulteriore svalutazione che ha abbassato il valore da 8,5 miliardi a 1,5 miliardi, secondo criteri di liquidazione indicati direttamente dalla Commissione Ue, che ha approvato l'intera operazione come compatibile con gli aiuti di Stato.
Queste sofferenze svalutate delle quattro banche sono state messe in un veicolo, bad bank, dotato di un capitale minimo e verranno cedute a specialisti nel recupero crediti.
Il Fondo di risoluzione nazionale, gestito dall'autorità di risoluzione, ha potuto intervenire solo dopo il contributo di azioni e bond junior e ha ripianato quindi le perdite residue per 1,7 miliardi e ricapitalizzato poi le quattro banche per complessivi 1,8 miliardi.
Le quattro banche buone, bridge banks, avranno lo stesso nome delle vecchie preceduto dalla parola "Nuova" e saranno presiedute da Roberto Nicastro, ex dg di Unicredit, nominato assieme agli altri amministratori dalla autorità di risoluzione della banca d'Italia che provvisoriamente gestisce questi istituti. Le banche saranno messe subito in vendita al miglior offerente per poi retrocedere al Fondo di Risoluzione i ricavi della vendita.
La liquidità necessaria per utilizzare subito il Fondo è stata fornita con un finanziamento ponte da 3,6 miliardi a 18 mesi e a tassi di mercato da Unicredit, Intesa e Ubi.
Le quattro banche hanno una dimensione piccola o media, con una quota del mercato nazionale dell'1% circa in termini di depositi.

sabato 21 novembre 2015

Sanitopoli Abruzzo, ex governatore Del Turco condannato in appello a 4 anni e due mesi.

Sanitopoli Abruzzo, ex governatore Del Turco condannato in appello a 4 anni e due mesi

In primo grado era stato condannato a 9 anni e mezzo. La Procura generale aveva chiesto la riduzione a sei anni e mezzo.

Quattro anni e due mesi in secondo grado per Ottaviano Del Turco in merito all’inchiesta sulla Sanitopoli abruzzese che con una serie di arresti eccellenti nel luglio 2008 portò alla decapitazione della Giunta di centrosinistra. Lo ha deciso il collegio della Corte d’appello de l’Aquila guidato dal presidente Luigi Catelli e composto dai magistrati Armanda Servino e Luigi Cirillo. L’ex governatore della Regione Abruzzo, il 22 luglio 2013,era stato condannato a 9 anni e mezzo in primo grado.
Ottaviano del Turco è stato condannato per il reato di associazione a delinquere per induzione indebita, ossia per la vecchia concussione per induzione modificata dalla Legge Severino. La riduzione della pena rispetto alla sentenza di primo grado da nove anni e mezzo a quattro anni e due mesi dipende dal fatto che la Corte d’appello ha ridotto gli episodi corruttivi dai 24 della sentenza di primo grado a sei. “Per il mio assistito cade definitivamente l’accusa di corruzione dalla quale è stato assolto perché il fatto non sussiste. Non solo: la sentenza ha stabilito che deve essere risarcito per il danno che gli è stato arrecato. È stato quindi un testimone affidabile”. Questo il commento di Gianluca Ducci, difensore di Vincenzo Angelini, ex patron delle case di cura Villa Pini, e ‘grande accusatore’ di Del Turco. Dalle sue rivelazioni è partita la Sanitopoli abruzzese.
“E’ difficile capire questa sentenza, la singolare distinzione che è stata fatta sulle varie dazioni, quindi bisognerà attendere di leggere il dispositivo per capire come siamo stati assolti dall’80 per cento dei reati e condannati per il 20″, ha dichiarato Marco Caiazza, legale dell’ex governatore. “Ho l’impressione – ha concluso Caiazza – che questa sentenza sia stata scritta con una terza visione dei fatti rispetto al primo processo e alle difese”.
Tra gli altri imputati, l’ex consigliere regionale del Pd Camilllo Cesarone condannato a quattro anni e l’ex segretario generale della presidenza della Giunta regionale Lamberto Quarta a tre anni, con l’accusa di associazione a delinquere per induzione indebita. I due, insieme a Del Turco, sono accusati di essere promotori della associazione. All’ex direttore generale della Asl di Chieti Luigi Conga, in primo grado condannato a 9 anni, sono stati inflitti 3 anni perché l’associazione a delinquere per induzione indebita è prescritta, tranne un episodio, con la pena condonata in quanto commessa prima del 2 maggio 2006.
L’ex assessore regionale alla Sanità Bernardo Mazzocca condannato a due anni e un mese per essere stato partecipe dell’associazione a delinquere per induzione indebita: stessa accusa per l’altro ex assessore regionale Antonio Boschetti, condannato a un anno e 8 mesi.  L’ex collaboratore di Mazzocca Angelo Bucciarelli è stato condannato a due anni con la stessa accusa di Mazzocca, ma in concorso. Gianluca Zelli, ex dirigente di Villa Pini, è stato assolto, ma la corte d’appello ha trasmesso gli atti alla Procura di Chieti. L’ex parlamentare di Forza Italia Sabatino Aracu è uscito dal processo per prescrizione, ma dovrà risarcire perché condannato in primo grado.

venerdì 20 novembre 2015

Palermo, i vigili sgomberano la band di strada: rivolta del pubblico.



Partono le note di "Hotel California", ma vengono interrotte dalla polizia municipale che ha ricevuto l'ordine di sgomberare un noto artista di strada che si esibisce spesso sotto i portici di via Ruggero Settimo. Ma il musicista non ci sta. "Posso protestare? - chiede, rivolgendosi agli agenti- Non toccate il mio materiale senza autorizzazione, vi denuncio! In questa città servono degli artisti di strada". E gli spettatori prendono le sue difese, mentre qualcuno riprende il video che diventa virale sul web.

http://video.repubblica.it/edizione/palermo/palermo-i-vigili-sgomberano-la-band-di-strada-rivolta-del-pubblico/219008/218208?refresh_ce

Un verme marino insospettabile 'cugino' dell'uomo.

Un esemplare di verme marino appartenente alla specie Saccoglossus kowalevskii (fonte: John Gerhart)

Lo dimostra il Dna.


L'uomo ha lontani 'cugini' davvero insospettabili: sono dei vermi che vivono nei fondali marini e che hanno migliaia di geni simili ai nostri, probabilmente ereditati da un antico antenato comune vissuto 500 milioni di anni fa. 
Lo hanno scoperto i ricercatori dell'Istituto di scienza e tecnologia dell'università di Okinawa, che pubblicano il risultato sulla rivista Nature.



Tutto è partito dall'analisi del Dna di due vermi marini: uno appartiene alla specie Ptychodera flava, trovata alle Hawaii, mentre l'altro appartiene alla specie Saccoglossus kowalevskii, raccolta invece nell'oceano Atlantico. 
Una volta sequenziati, i loro genomi sono stati messi a confronto con quelli di altre 32 specie appartenenti al gruppo dei cosiddetti deuterostomi, animali di ogni tipo (dalla stella marina al cane, dalla rana all'uomo) che sono caratterizzati da un particolare sviluppo embrionale del tubo digerente. 



Dalle analisi è emerso che queste specie condividono ben 8.600 famiglie di geni simili fra loro, un'ingombrante 'eredità' lasciata da un antico antenato comune che sarebbe vissuto mezzo miliardo di anni fa nel periodo Cambriano, quando sulla Terra si verificò una vera e propria esplosione di nuove forme di vita. Questa 'parentela' genetica è davvero significativa, tanto da interessare quasi il 70% del genoma umano.

L'attenzione dei ricercatori è stata attirata in particolare da un gruppo di geni coinvolto nello sviluppo della faringe dei vermi marini: nell'uomo, geni simili sembrano controllare la formazione della faringe e anche della tiroide. Per questo gli autori dello studio suppongono che ci sia un sottile filo rosso che lega il funzionamento della nostra tiroide con quello della faringe che permette ai vermi marini di filtrare l'acqua dell'oceano alla ricerca di cibo.


http://www.ansa.it/scienza/notizie/rubriche/biotech/2015/11/18/un-verme-marino-insospettabile-cugino-delluomo_c62423f7-c5b9-4775-9f2f-fc394edc46ed.html

mercoledì 18 novembre 2015

Aereo Sinai: Mosca, atto terroristico.

© ANSA


Tracce di un ordigno artigianale.


Apparentemente era in una lattina di Schweppes, di modello "Gold" all'ananas (pineppale), la bomba che ha fatto precipitare l'aereo russo sul Sinai, secondo quanto si puo' vedere nella nuova rivendicazione contenuta nel magazine Dabiq dell'Isis con tanto di foto, poi pubblicata da Site. Nella foto si vedono, oltre alla lattina due altri piccoli congegni.
E' stato un atto terroristico a causare la catastrofe dell'Airbus russo nei cieli del Sinai: lo ha riferito il capo dei servizi segreti russi, Aleksandr Bortnikov, a Putin. Lo riporta la Tass. E' stata l'esplosione di un ordigno artigianale a bordo dell'aereo a causare la tragedia dell'Airbus russo nel Sinai. Sono state trovate tracce di esplosivo di produzione straniera sui frammenti dell'aereo e che la bomba aveva una potenza fino a 1,5 kg di tritolo.

Nigeria, attentato di Boko Haram: almeno 32 morti e 80 feriti.

Nigeria, attentato di Boko Haram: almeno 32 morti e 80 feriti

I fondamentalisti islamici legati all'Isis hanno attaccato una stazione per camion nella città di Yola, nel nordest del Paese. Negli ultimi sei anni di guerra sono morte oltre duemila persone, per la maggior parte civili. Facebook ha attivato il Safety Check. 

Un altro attentato di Boko Haram in Nigeria, nello stesso posto dove, meno di un mese fa, aveva dato l’assalto a una moschea. Il 17 novembre il gruppo fondamentalista islamico legato all’Isis ha colpito una stazione per camion nella città di Yola, nel nordest del Paese, causando la morte di almeno 32 persone e il ferimento di altre 80. Secondo quanto riferito dalla polizia, le vittime sono per la maggior parte venditori o passanti. Neanche un mese fa i Boko Haram avevano attaccato alcune moschee, tra cui una a Yola, uccidendo 42 persone e ferendone un centinaio. In sei anni di guerra, i fondamentalisti hanno ucciso almeno duemila persone, in gran parte civili.
Facebook attiva il Safety check - Un’altra strage per la quale Facebook ha deciso di attivare il Safety Check, l’opzione che consente agli utenti di comunicare la propria incolumità. La piattaforma era finita al centro delle polemiche per averla diffusa dopo gli attentati di Parigi e non in altri casi, come l’attacco a Beirut del giorno primaZuckerberg spiega che Facebook sta studiando criteri per capire quando e come questo strumento sia più utile. Il social network lo aveva già promesso nel fine settimana come replica alle critiche di chi aveva ravvisato nella scelta di usare il Safety Check per Parigi una sorta di discriminazione fra gli attentati che si verificano nel mondo. Il servizio, col quale gli utenti che si trovano in zone colpite da un evento tragico possono dire ai loro amici che ‘stanno bene’, è stato usato con Parigi per la prima volta in un’emergenza diversa da un disastro naturale e Facebook aveva annunciato che sarebbe diventato più frequente.
Il terrorismo aumenta, ma non in Occidente – Nel 2014 sono aumentati gli atti di terrorismo, ma nella maggior parte si tratta di terre di frontiera: il Medio Oriente, il subcontinente indiano e sopratutto l’Africa. Lo testimonia ilGlobal Terrorism Index, rapporto annuale curato dall’Università del Maryland sulla base di dati raccolti da varie organizzazioni in giro per il mondo e ripreso oggi dai media britannici. Rapporto secondo il quale nel 2014 si è contato un numero record di 32.658 morti nel pianeta, addirittura l’80% in più del 2013. Chi ha commesso più atti terroristici sono i jihadisti nigeriani di Boko Haram e i boia del cosiddetto Califfato. Mentre le vittime si sono concentrate al 78% fra Afghanistan e Iraq – simboli di fallimenti sempre più difficili da smentire della strategia militare americana dell’ultimo quindicennio – oltre che Nigeria, Pakistan e Siria.
Altri Paesi indicati come emergenti (o riemergenti) in questa triste classifica sono Somalia, Ucraina, Yemen, Repubblica Centrafricana, Sud Sudan e Camerun: ciascuno accreditato di un numero di vittime di attentati e attacchi – qualificati come terroristici da alcuni dei gruppi coinvolti nell’indagine talora anche sullo sfondo di guerre civili – pari ad almeno 500 morti all’anno.
Quasi altrettanto scioccanti le cifre sulle devastanti conseguenze economiche provocate dal terrore, con costi stimati nel 2014 a livello planetario a quasi 53 miliardi di dollari, il 61% in più dell’anno precedente. Confermato in ultimo il legame spesso diretto del fenomeno (che il Global Terrorism Index inquadra fin dal 1989) con l’eredità di conflitti militari e con le violenze attribuite alle forze governative di alcuni dei Paesi più coinvolti.