Il ministro dell’interno austriaco Karl Nehammer ha confermato la morte di uno degli attentatori. Al momento ci sono mille agenti di polizia dispiegati e le indagini sono in pieno svolgimento per cercare gli altri artefici dell'assalto che ha colpito sei punti della città e preso di mira le persone nei locali. Vienna resta “in stato di massima allerta”: le autorità invitano a evitare il centro della capitale.
Era un “simpatizzante” dell’Isis il terrorista ucciso dalla polizia nel corso dell’assalto di ieri sera in diversi punti del centro di Vienna. Armato di un fucile d’assalto automatico, una pistola e un machete, indossava anche una finta cintura esplosiva. È lui il principale autore dell’attacco che ha colpito sei diversi punti della capitale, proprio alla vigilia del lockdown nazionale anti-Covid. Secondo le autorità austriache però non ha agito da solo: la polizia parla di un massimo di quattro attentatori. Un commando che ha sparato per le vie del centro della capitale austriaca, prendendo di mira i locali. Sono quattro i civili rimasti uccisi: si tratta di due uomini e due donne. Diciassette i feriti ricoverati in ospedale per colpi da arma da fuoco: sei di loro sono in pericolo di vita. Rimangono stabili ma critiche le condizioni del poliziotto ferito, ricoverato in terapia intensiva.
Il ministro dell’interno austriaco Karl Nehammer, in una conferenza stampa all’alba di martedì, ha spiegato che un attentatore è stato “neutralizzato alle 20:09” dalle unità di pronto intervento, per cui “la fase caotica dopo gli attentati è durata molto poco”. Nehammer ha confermato che si tratta di un simpatizzante dell’Isis, senza fornire ulteriori dettagli “per non pregiudicare le indagini”. Secondo le informazioni in mano alla Kronen Zeitung, l’attentatore ucciso è un rifugiato di circa 30 anni. Il quotidiano austriaco riferisce che poco prima dell’attacco il terrorista aveva prestato giuramento di fedeltà al nuovo leader dell’Isis Abu Ibrahim al-Hashimi al-Quraishi. Secondo il tabloid tedesco Bild, l’attentatore ucciso aveva precedentemente postato una foto su Instagram, in cui dimostrava la sua simpatia per lo Stato islamico. L’account è stato chiuso dalle autorità.
Vienna resta “in stato di massima allerta”. Al momento ci sono mille agenti di polizia dispiegati in città e le indagini sono in pieno svolgimento. Le autorità hanno invitato la gente ad evitare il centro della città. “Non possiamo escludere in questo momento che ci possano essere altri autori” ancora in fuga, ha detto Nehammer. Nella notte si era parlato anche di una persona fermata, oltre all’attentatore ucciso: la notizia però non è mai stata confermata. Su Twitter le forze dell’ordine hanno spiegato che sono state condotte perquisizioni nell’abitazione dell’attentatore che è stato ucciso. Il sindaco di Vienna Michael Ludwig, citato dal Kurier, ha parlato di ”perquisizioni e arresti” in corso.
La Germania intanto ha intensificato i controlli al confine con l’Austria. L’inasprimento dei controlli al confine è ora una “priorità tattica” per le forze di polizia federale, ha detto un portavoce delle forze tedesche. In Italia il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ha convocato alle 13 il Comitato nazionale per l’ordine pubblico e la sicurezza: la riunione, alla quale parteciperanno i vertici delle forze di polizia e dei servizi d’intelligence, servirà a fare il punto di quando sta accadendo in Europa e a verificare lo stato della sicurezza in Italia.
La ricostruzione dell’attacco – I primi spari sono stati sentiti lunedì sera intorno alle ore 20, nel centro di Vienna in Seitenstettengasse, la via dove si trova la sinagoga della capitale austriaca. Più persone hanno iniziato esplodere colpi da arma da fuoco lungo le strade del centro, fino alla vicina Schwedenplatz. L’attacco ha colpito sei diversi punti della città: Ruprechtsplatz, Salzgries, Graben, Bauernmarkt, Morzinplatz e Fleischmarkt. Hanno preso di mira le persone che si trovavano nei bar e nei ristoranti di Vienna, per l’ultima notte prima del ritorno in lockdown e del coprifuoco. Una dinamica che ricorda gli attentati di Parigi del 13 novembre 2015: anche allora un commando armato colpì in diversi punti della città, concentrando gli attacchi in alcuni locali della capitale francese. “L’autore si è mosso in direzione dell’Hoher Markt e della Ruprechtskirche e ha sparato alle persone che erano sedute allo Schanigarten. Non ha mirato al tempio della città”, ha detto il rabbino Schlomo Hofmeister, testimone oculare dall’attacco, al quotidiano Kurier.
Le reazioni – “Stiamo attraversando tempi difficili nella nostra repubblica. Vorrei ringraziare tutti i servizi di emergenza che rischiano la vita per la nostra sicurezza, soprattutto oggi. L’intero Paese è con le vittime, i feriti e le loro famiglie, alle quali esprimo il mio più profondo cordoglio”, ha detto il cancelliere austriaco Sebastian Kurz alla tv pubblica Orf. “La nostra polizia intraprenderà un’azione decisa contro gli autori di questo orribile attacco terroristico. Sono lieto che i nostri agenti di polizia siano già stati in grado di eliminare un autore. Non permetteremo mai al terrorismo di intimidirci e combatteremo questi attacchi con tutti i mezzi”, ha aggiunto il cancelliere.
“Il terrorismo islamista è il nostro nemico comune. La battaglia contro questi assassini e i loro istigatori è la nostra battaglia comune”, ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel, affermando che “noi tedeschi esprimiamo vicinanza e solidarietà ai nostri amici austriaci”. “In queste ore terribili, nelle quali Vienna è diventata obiettivo della violenza terroristica, il mio pensiero va alle persone e alle forze di sicurezza che là stanno contrastando la violenza e il pericolo. I miei sentimenti di vicinanza vanno ai parenti delle vittime, auguro una pronta guarigione ai feriti”, ha dichiarato. Gli esponenti della comunità islamica austriaca, Iggo, in una nota pubblicata sulla loro pagina di Facebook si sono detti “vicini in queste ore alle persone colpite, alle loro famiglie e agli agenti di polizia” e “profondamente colpiti e scioccati” dall’attentato che ha colpito ieri sera Vienna.