mercoledì 7 agosto 2019

Il "Partito degli Affari" Pd-FI: sì al Tav per scansare le urne. - Ilaria Proietti

Il Partito degli Affari Pd-FI: sì al Tav per scansare le urne


In Senato – I renziani, pur di evitare le elezioni, spingono i dem a non lasciare l’aula: “Siamo contro chi non vuole l’opera”. La Lega minaccia: votiamo le mozioni “pro”...

La fretta di chiudere la partita è tanta. E non solo per le ferie che premono. Prevale soprattutto il desiderio di allontanare lo spettro di un ritorno anzitempo alle urne. Perché oggi, al di là dei tatticismi e dei distinguo, le opposizioni avrebbero la straordinaria occasione di staccare la spina al governo. O comunque parlamentarizzare la crisi nella maggioranza gialloverde in cui le posizioni di M5S e Lega sulla realizzazione della linea Torino-Lione sono diametralmente opposte. Ma la voglia non c’è. E lo si è capito da tempo. Perché è caduto nel nulla, tanto per fare un esempio, l’appello pubblico lanciato dal capogruppo dei deputati di Fratelli d’Italia, Francesco Lollobrigida che già qualche giorno fa aveva smascherato il giochino: “Questa pantomima è ridicola e offensiva per l’intelligenza degli italiani. Se i 5 Stelle non vogliono il Tav, allora facciano cadere il governo. Per quel che mi compete lascerei soli in Aula M5S e Lega facendo assumere a entrambi le proprie responsabilità. Ne vedremmo delle belle”. Una proposta su cui però è calato il silenzio. Specie nel Pd che tiene così tanto alla spallata che non tenterà di mandarla a segno prima dell’autunno. Un impegno postdatato che fa a cazzotti con le parole accorate di Carlo Calenda che in beata solitudine chiede che il trappolone venga fatto scattare oggi.
“Se le opposizioni lasciassero questi due buffoni che stanno tenendo il Paese in ostaggio da mesi con le loro diatribe da adolescenti a vedersela tra di loro, allora il governo potrebbe davvero cadere. Viceversa, se l’opposizione deciderà di fare altro, di presentare mozioni, di fare altre iniziative stravaganti, quello che succederà è che avremo salvato questo governo”.
Ma Calenda è una voce nel deserto anche se in molti non ritengono casuale che la discussione sul Tav sia stata incardinata al Senato, anziché alla Camera. Dove è capogruppo dei dem Graziano Delrio che, a quanto si dice, probabilmente avrebbe valutato seriamente l’opzione tattica di fare uscire i suoi dall’aula. Ma sono suggestioni, forse malignità, alimentate dal fatto che proprio Palazzo Madama è la ridotta dei renziani che di andare al voto non ci pensano proprio: in caso di elezioni anticipate Nicola Zingaretti non li ricandiderebbe e loro non ci pensano proprio a uscire di scena e nemmeno dall’Aula perché in gioco più che il Tav è il posto in Parlamento e con gli affetti non si scherza.
Il resto è panna montata. “Noi giochini non ne facciamo: le contraddizioni in seno alla maggioranza sono già emerse. E la spallata non passa certo per una mozione”, fanno trapelare i renziani. E il capogruppo Andrea Marcucci ripete ai giornalisti: “Il Pd avrà una posizione coerente con quanto ha fatto in questi anni. Voteremo per il Tav e contro chi vuole continuare a bloccare le grandi opere pubbliche. Ricordo che nel marzo scorso avevamo già presentato una mozione di sfiducia a Toninelli, che allora fu salvato dalla Lega”. Ma ora la figura del ministro c’entra il giusto, come pure l’oggetto stesso del contendere, ossia il sì Tav/no Tav: il tema è squisitamente politico e attiene alla prosecuzione della legislatura.
La prima mozione ad andare al voto oggi è quella del Movimento 5 Stelle che al Senato conta su 107 senatori contro i 58 della Lega: insomma se i due alleati fossero lasciati in aula a vedersela tra loro, non ci sarebbe partita. Ma quali sarebbero le conseguenze politiche del via libera alla mozione No Tav? Su questo i due alleati di governo hanno idee così dichiaratamente diverse che il dubbio che si tratti di una guerra di posizioni anziché di una reale intenzione di arrivare allo scontro finale, c’è. Ma il Pd teme la crisi di governo e Forza Italia di più. Entrambi non se la sentono di rischiare: le truppe dell’ex Cavaliere inizialmente avevano pensato di lasciare l’aula facendo pesare la loro assenza decisiva. Ma poi hanno tirato i remi in barca e si preparano a dare man forte. E faranno fronte comune coi dem per bocciare la mozione grillina, forti di un totale di 123 senatori.
E la Lega? È l’unica variabile davvero sconosciuta. Ieri il capogruppo leghista Romeo ha spiegato ai 5 Stelle che i suoi potrebbero votare tutte le mozioni pro Tav all’ordine del giorno, a patto che non contengano critiche al governo: teoricamente questo rende votabile, almeno in parte, pure la mozione del Pd. Il punto vero è cosa faranno col testo M5S: il contratto di governo impegna i due alleati a non mettersi reciprocamente in minoranza su questioni di “fondamentale importanza”. Farlo sul Tav sarebbe una dichiarazione di guerra.

lunedì 5 agosto 2019

Un occhio su chip, creato in 3D con cellule umane.

L'immagine in 3D dell'occhio © Ansa

Modello dotato di palpebra, cornea e lacrime per testare farmaci.


E' un occhio da fantascienza, quello ricreato su chip dai ricercatori dell'Università della Pennsylvania, che hanno sviluppato un modello 3D della sua superficie fatto con cellule umane, capace di aprirsi e chiudersi. Dotato di cornea, congiuntiva, palpebra e lacrime artificiali, in futuro potrebbe essere usato al posto di modelli animali per studiare disturbi come l'occhio secco e per testare nuovi farmaci. A indicarlo è lo studio pubblicato su Nature Medicine dal gruppo di ricerca di Dongeun Huh. 

Istat, economia verso "lieve miglioramento".

Istat, economia verso lieve miglioramento

L'economia del nostro Paese procede a passo di lumaca, anzi - tra dato sul Pil e produzione industriale - è praticamente ferma ma guardando in prospettiva appare uno scenario "di lieve miglioramento dei livelli produttivi". Dalla nota mensile di luglio sull'andamento dell'economia italiana diffusa oggi dall'Istat, il pil in valori concatenati con anno di riferimento 2010, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, in base alla stima preliminare, ha registrato nel secondo trimestre una variazione congiunturale pari a zero a sintesi di una diminuzione del valore aggiunto dell’industria e dell’agricoltura e di un contenuto incremento in quello dei servizi. Sia la domanda nazionale (al lordo delle scorte) sia la componente estera netta hanno fornito un contributo nullo.
L'Istituto evidenzia che a giugno, l’indice destagionalizzato della produzione industriale è diminuito dello 0,2% in termini congiunturali. Nella media del secondo trimestre, la produzione si è contratta dello 0,7% rispetto al trimestre precedente (+1,0% in T1). Il dato mensile ha mostrato un aumento congiunturale solo per l’energia (+2,4%) mentre si sono registrate flessioni per i beni di consumo (-0,7%), i beni intermedi (-0,6%) e, in misura più lieve, per i beni strumentali (-0,1%).

Nonostante il deciso incremento congiunturale di maggio (+2,5%), gli ordinativi dell’industria nel trimestre marzo-maggio hanno segnato una crescita contenuta (+0,2% sul trimestre precedente) a causa del peggioramento della componente interna (-0,7%) che, spiega la nota mensile di luglio dell'Istat, ha in parte compensato l’andamento positivo di quella estera (+1,5%).
A luglio, rileva ancora l'Istat, l’indice del clima di fiducia dei consumatori ha segnato un marcato aumento per effetto di un miglioramento di tutte le componenti. Il recupero della fiducia dei consumatori è stato determinato soprattutto dalla componente economica e dalle attese sulla disoccupazione. Con riferimento alle imprese, l’indice di fiducia ha segnato un progresso, raggiungendo il valore massimo da ottobre 2018. L’aumento è stato diffuso tra i settori economici a eccezione del settore manifatturiero per il quale sono peggiorati i giudizi sul livello degli ordini e migliorati quelli sulle attese sulla produzione, con una diminuzione del saldo relativo alle scorte di prodotti finiti.

L’indicatore anticipatore, osserva l'Istituto di statistica, ha interrotto la tendenza alla flessione in atto dalla fine dello scorso anno, prospettando uno scenario di lieve miglioramento dei livelli produttivi.

https://www.adnkronos.com/soldi/economia/2019/08/05/per-istat-economia-ferma_E8uYPRqotF0bhGmCZI5qNK.html

domenica 4 agosto 2019

Su Marte, il cratere Korolev traboccante di ghiaccio perpetuo. - Federica Vitale

cratere-marte

L'acqua ghiacciata nel cratere Korolev rimane stabile perché la depressione agisce come una trappola naturale fredda.

Questo mosaico di immagini scattate dall’orbita Mars Express dell’ESA mostra il cratere Korolev ben conservato su Marte, pieno di acqua ghiacciata tutto l’anno. Il cratere Korolev, di 82 chilometri di diametro, prende il nome da Sergei Pavlovich Korolev (1907-1966), il principale costruttore e padre della tecnologia spaziale russa.
Si trova nelle pianure a nord di Marte, non lontano dal grande campo di dune di Olympia Undae, che circonda una parte della calotta glaciale del Polo Nord.

Il pavimento del cratere, che si trova a due chilometri sotto il bordo, è coperto da un cumulo centrale di ghiaccio d’acqua di 1,8 chilometri durante l’anno.
Questo serbatoio a volta forma un ghiacciaio che comprende circa 2.200 chilometri cubici di ghiaccio non polare su Marte. Ciò porta al presupposto, tuttavia, che questa quantità di ghiaccio sia mescolata con una certa quantità di polvere, riporta il DLR, l’agenzia spaziale tedesca.

Ghiaccio = vita?
Piccole quantità di ghiaccio d’acqua sono distribuite all’interno e attorno al bordo del cratere sotto forma di sottili strati di brina. L’acqua ghiacciata nel cratere Korolev rimane stabile perché la depressione agisce come una trappola naturale fredda. L’aria sul ghiaccio si raffredda e, quindi, è più pesante dell’aria più calda che la circonda. Poiché l’aria è un cattivo conduttore di calore, protegge il ghiaccio dall’ambiente.
Se è immobile sul ghiaccio, si verifica un piccolo riscaldamento del ghiaccio attraverso lo scambio di calore e l’aria fredda protegge il ghiaccio dal riscaldamento e dall’evaporazione. 

Ovviamente, questa evidenza della presenza di ghiaccio – e quindi di acqua – riapre (se mai fosse stato chiuso) il dibattito sulla possibile presenza di forme di vita su Marte. 

https://focustech.it/2018/12/21/su-marte-il-cratere-korolev-traboccante-di-ghiaccio-perpetuo-223889

Meteo - CALDO RECORD in GROENLANDIA, non si arresta la fusione dei ghiacci. - Lorenzo Badellino

Ghiacci della Groenlandia in rapida fusione. Immagine di repertorio

Ghiacci della Groenlandia in rapida fusione. Immagine di repertorio.

Se sull'Europa orientale continuano ad affluire aria fredda artica con il clima che diviene sempre più autunnale, sulla Groenlandia non si arresta la fase eccezionalmente calda innescata dalla risalita di correnti meridionali che mantengono le temperature molto sopra la media. Ne conseguono massicce fusioni dei ghiacci, che tra l'altro proseguono da ormai più di un mese, sebbene a fasi alterne. Nella località di Kangerlussuaq, in prossimità della costa sudoccidentale groenlandese, è stata raggiunta la temperatura record di 22°C. Ciò ha provocato un'intensa fusione dei ghiacci, tanto che in un solo giorno sono state riversate in mare 12 miliardi di tonnellate d'acqua, che sommate a quelle dell'intero mese di luglio diventano 197 miliardi, attraverso la formazione di impetuosi torrenti.

Priorità. - Laura Ferrara

L'immagine può contenere: una o più persone e spazio al chiuso

Oggi un mio conterraneo ha inviato una foto del treno regionale Napoli - Cosenza delle 12:46. Come potete vedere è sovraffollato e le persone sono costrette a viaggiare in piedi. 
Mentre per il Nord la questione TAV riguarda come far viaggiare più velocemente le merci, al Sud la questione è come migliorare i trasporti per le persone. 
Prima il TAV per le merci o prima migliorare i trasporti per le persone?


https://www.facebook.com/LauraFerraraM5S/photos/a.715836825128647/2523431164369195/?type=3&theater

Onestà mentale.