martedì 17 marzo 2020

L'archivio di Harry Belafonte va alla biblioteca di Harlem.

L'ARCHIVIO DI HARRY BELAFONTE VA ALLA BIBLIOTECA DI HARLEM © EPA

60 anni da Banana Boat, carte e musica trovano casa.

NEW YORK - La musica e le carte di Harry Belafonte tornano a casa a Harlem: a sei decenni dal leggendario "Banana Boat", registrazioni, appunti, lettere del cantante giamaicano-americano sono stati acquistati dallo Schomburg Center for Research in Black Culture, una divisione della New York Public Library con sede a dieci isolati dall'Apollo Theatre.
Una volta catalogato, l'archivio offrira' uno spaccato finora inedito di una lunghissima vita in cui arte e attivismo politico si sono continuamente intrecciati. Belafonte ha compiuto 93 anni il primo marzo e ha festeggiato proprio all'Apollo con uno degli ultimi "singalong" in un teatro dell'era del coronavirus: tutti gli spettatori si sono uniti al leggendario cantante e attore per una delle sue canzoni piu' famose, il brano dei lavoratori portuali del turno di notte che, dopo aver caricato la bananiera, facendosi ormai giorno, vogliono tornare a casa. "Banana Boat", resa in Italia da artisti diversi come Pino Daniele, Celentano e Mina, usci' nel 1956 nell'album "Calypso" e due anni dopo il Quartetto Cetra ne fece una parodia con "Pummarola Boat".
Due settimane fa, in onore di Belafonte, era stato il rapper Doug E. Fresh a dare il ritmo al celebre ritornello "Day-O!" all'Apollo, una "cattedrale di spiritualita'", come aveva aveva scritto nelle sue memorie del 2001 il cantante e attore amico di Marlon Brando e Martin Luther King, dei Kennedys e di Nelson Mandela. "Ogni pezzo di carta racconta una storia", ha detto Kevin Young, il direttore dello Schomburg: "Non solo su Belafonte, ma sulla storia dei neri in America, il nostro attivismo e la nostra arte".
Belafonte appartiene a tutto questo: fu il primo cantante ad avere un album venduto in un milione di copie (proprio "Calypso") e il primo afro-americano a vincere un Emmy. Bello e carismatico, fu anche in prima nel movimenti per i diritti civili: dalla Freedom Summer alla marcia del 1963 su Washington, dal boicottaggio dell'apartheid in Sud Africa allo spettacolo We Are the World con Stevie Wonder, Michael Jackson, Bob Dylan e Cyndi Lauper. La vendita dell'archivio per una cifra non precisata e' una sorta di ritorno a casa: Belafonte nacque come artista all'American Negro Theater, la cui prima sede fu proprio in una cantina dell'edificio che ospita il centro. Nel 1946 Harry aveva 19 anni ed era stato da poco congedato dalla Navy quando comincio' la lavorare come usciere al teatro e un'attrice, a cui lui aveva fatto lavoretti in casa, gli regalo un biglietto per una rappresentazione. "Avrei preferito cinque dollari", ha detto Belafonte al New York Times: "Ma una volta che messo piede in quel posto, non mi sono piu' guardato alle spalle".


Da piccola dicevo che da grande avrei sposato lui e, alla domanda che mi facevano: "quando sarai grande lui sarà già vecchio" rispondevo: "Lui mi aspetterà". L'ho adorato e lo adoro ancora. Fu lui ad organizzare la riunione di tutti i cantanti di "we are the world".
Da wikipedia:
Il 20 dicembre 1984 il musicista statunitense Harry Belafonte, indignato per il fatto che gli artisti afroamericani non avessero fatto nulla per aiutare gli etiopi, i maggiormente colpiti dal cataclisma, decise di produrre e realizzare un brano musicale per una raccolta fondi specifica per l'Etiopia e contattò allora il manager e produttore Ken Kragen, il quale suggerì di coinvolgere vari artisti statunitensi, sul modello del progetto britannico. Kragen chiamò Lionel Richie, che a sua volta propose Quincy Jones come produttore.
La sera stessa Richie chiamò Jones, che si trovava in quel momento in compagnia di Michael Jackson, di cui aveva già prodotto gli album Off the Wall e Thriller e che si apprestava a lavorare al successivo Bad. Jackson stesso aderì con entusiasmo al progetto e pochi giorni dopo Jones e Richie si ritrovarono assieme a lui nella sua casa ad Encino, in California, per comporre il brano: We Are the World prese forma nell'arco di due giorni,[7][9] quindi i tre lavorarono alla lista di artisti da coinvolgere nel progetto.
Grande!
C.

Arriva la laurea abilitante in Medicina, subito 10 mila medici. - Valentina Roncati

Un medico in una foto di archivio © ANSA

Manfredi, risposta immediata per l'emergenza. 50 mln a atenei.

Laurea subito abilitante in Medicina, "il che significa liberare immediatamente sul sistema sanitario l'energia di circa 10 mila medici e far fronte alla carenza" di camici bianchi, come ha spiegato il ministro dell'Università Gaetano Manfredi, illustrando l'importante novità contenuta nel decreto Cura Italia. E ancora: 50 milioni per sostenere gli atenei; massima flessibilità per la restituzione dei fondi agevolati concessi agli Enti di ricerca; 85 milioni per la didattica a distanza, ovvero per fornire alle famiglie dispositivi digitali e formare i docenti; oltre 43 milioni per pulizie straordinarie negli istituti scolastici e per comprare saponi e disinfettanti.
Le scuole, inoltre, potranno chiudere mettendo tutto il personale in smart working - finora le lezioni erano sospese ma le scuole non chiuse - svolgendo solo attività indifferibili; tutela dei supplenti. "Fronteggiare l'emergenza Coronavirus - ha detto il ministro Manfredi - significa dare risposte immediate ma con una visione che consenta all'Italia di guardare in prospettiva al medio-lungo periodo. Cogliamo questo momento di difficoltà per adeguarci per sempre e con positività anche alle esigenze di una società che cambia". Da qui, dunque, la volontà di rendere il conseguimento della laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, da questo momento in poi, immediatamente abilitante per l'esercizio della professione di medico-chirurgo. Il decreto Cura Italia contiene numerose misure per la scuola e l'università che attraversano un difficile momento per la sospensione prolungata delle lezioni, finora fino al 3 aprile. Tra l'altro è stata prevista la proroga dell'anno accademico universitario al 15 giugno, per permettere agli studenti di laurearsi senza rinvio alla nuova sessione.
Il decreto ha inoltre istituto un Fondo per le esigenze emergenziali dell'Università, da 50 milioni, e ha previsto una serie di norme regolamentari per per garantire agli studenti la continuità del percorso didattico sia nelle università che nelle Scuole di Alta Formazione. Per quanto riguarda la didattica a distanza nelle scuole invece la ministra Lucia Azzolina in diretta fb ha spiegato che "è innegabile che c'è grande entusiasmo e tanta curiosità. Non potrà sostituire la scuola ma in questa fase è l'unico strumento che abbiamo per tenere unita la comunità". E rivolgendosi ai docenti ha detto: "Andate avanti con la didattica a distanza, è il ministro che ve lo chiede". La ministra ha poi annunciato che, d'accordo con il premier Conte e la ministra della PA Fabiana Dadone, "i concorsi saranno banditi prestissimo: abbiamo bisogno di assumere presto i docenti precari". Critiche sono arrivate però dalla Uil scuola guidata da Pino Turi.
"Il decreto è positivo ma per la scuola vorremmo che ci fosse una rotta precisa mentre invece sembra che il ministero continui a navigare a vista". Preoccupati anche gli studenti che da giorni chiedono di sapere se e come l'esame di Stato verrà modificato e come sarà possibile recuperare le insufficienze. Nel frattempo è stato firmato il decreto che autorizza l'erogazione di contributi per 500 milioni alle scuole paritarie.

Coronavirus: morti 2 dipendenti Poste nel Bergamasco. Ora serve un nuovo modulo, dichiarare la non positività.



Coronavirus: infermieri Cremona, noi non eroi ma persone.

Situazione critica in Lombardia. Oltre duemila morti in Italia.

Due lavoratori di Poste Italiane sono morti in provincia di Bergamo a causa del contagio da Covid-19. Lo rende noto Marisa Adobati, componente della segreteria della Slc-Cgil di Bergamo, ricordando che entrambi avevano "lavorato fino a pochi giorni fa, uno in un centro di recapito e l'altro in un ufficio postale di due comuni della provincia di Bergamo. Ora basta, è ora di chiudere gli uffici postali".
Da alcune settimane la Slc-Cgil sostiene "l'inutilità di esporre al contagio i lavoratori di Poste Italiane della bergamasca, ed ovviamente non solo del nostro territorio, e ci viene ripetuto in maniera assillante che Poste deve garantire i servizi essenziali". "Il recapito di un bollettino o la marea di avvisi di mancata consegna delle raccomandate - prosegue il sindacato - non crediamo siano da considerarsi espletamento di servizi essenziali. Molte scadenze fiscali ed invii di notifica sono stati, tra l'altro, sospesi per decreto. Il punto è che, ormai, 'andare in Posta' per molti è diventato il pretesto per fare una 'giustificata' passeggiata in paese".
Serve ora un nuovo modello che i cittadini devono utilizzare per le autodichiarazioni. E' presente una nuova voce con la quale l'interessato deve autodichiarare di non trovarsi nelle condizioni previste dall'articolo 1, comma 1, lettera c, del decreto dell'8 marzo 2020 che prescrive il "divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus". Ne dà notizia il Viminale.
Gallera: "Ieri quasi zero posti in terapia intensiva" - Il "recupero" dei respiratori per l'ospedale nella Fiera di Milano, "deve avvenire nei prossimi tre-quattro giorni, almeno l'ordine, non si può aspettare settimane". A dirlo è stato ad Agorà l'assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera. "Noi - ha detto Gallera - lavoriamo sulle ore. Ieri eravamo quasi a zero posti letto di terapia intensiva. Quando alle dieci è arrivata la notizia dei respiratori donati dalla Croce Rossa di Milano mi sono quasi messo a piangere per la tensione della giornata e per la bellissima notizia".
Croce Rossa Italiana risponde all'appello della Regione Lombardia con la donazione di 40 respiratori e diverse attrezzature per la terapia ospedaliera, in consegna oggi alla Fiera di Rho presso il Cargo 2.
Oltre duemilacento vittime finora in Italia per il Covid-19 (per la precisione 2.158), ma il trend di contagi è stabile, se non in calo. Le ultime cifre sui malati nel Paese accendono una prima fievole speranza: la curva dei nuovi infetti, ora al +11,9%, non cresce più al ritmo che si temeva. Sono complessivamente 23.073 le persone positive, con un incremento rispetto al giorno precedente di 2.470, quando l'aumento invece era stato di 2.853. Un dato che però non comprende i numeri di Puglia e provincia autonoma di Trento. Anche in Lombardia, la regione più colpita, la spinta percentuale non è in aumento. E sui dati generali, il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, sottolinea: "ci sono 414 nuovi guariti, più di ieri". Ma aumentano i malati in terapia intensiva: 179 in più, per un totale di 1.851 in tutta Italia e un aumento in Lombardia (complessivamente 823). A guardare i dati con "fiduciosa attenzione" è anche il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli: "Una decrescita degli aumenti... E' un bell'ossimoro. E' un segnale di quanto potrebbero darci tutte le misure finora intraprese. Va consolidato nel giro dei prossimi 1-2 giorni.
L'appello video degli infermieri, stremati e in prima linea nonostante i rischi, in questa dura emergenza del coronavirus.

QUALCOSA STA ACCADENDO.

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Mentre in italia i titoli di giornali, le trasmissioni ed i social sono invasi dall’ormai tanto discusso “coronavirus”, proprio in queste ore
20.000 soldati statunitensi stanno sbarcando in ben 7 aeroporti europei e si andranno a sommare ad altri 10.000 militari statunitensi già presenti in Europa e ad altri 7000 militari provenienti da diversi Paesi europei.

Un totale di 37000 militari armati per quale scopo?
Per aiutare gli stati nel bloccare questo tanto esaltato virus o soccorrere chi lo ha contratto?
Assolutamente no!!!

Sono arrivati per dislocarsi o, usando parole degli alti ufficiali USA per “diffondersi” sul territorio europeo per dare inizio alla “Europe Defender 20” che inizierà ad aprile e dovrebbe concludersi a luglio!!

I cittadini sono stati informati di cosa sia? Ovviamente no!

La “Europe Defender 20” è un’esercitazione ideata dal governo USA in collaborazione con la NATO per “provare” le strategie da adoperare da parte di USA ed Europa (che si riconferma la sua sudditanza agli USA) QUALORA vi si inneschi una minaccia che porti ad una ipotetica guerra.

Minaccia da parte di chi?
Ovviamente gli ufficiali USA glissano sulla risposta senza fare precisazioni ed usando la frase generica “ipotetica minaccia”.
Ovviamente l’unica ipotetica minaccia che si può attribuire al pensiero USA è la Russia (alleata della Cina) con la quale da tempo stanno volontariamente creando grosse tensioni.

Ma analizziamo la cosa.
Per questa esercitazione, oltre ai 37000 militari, verranno importati ben 14000 mezzi militari (quindi carri armati, elicotteri ecc...) ed in proporzione altrettante munizioni.

Quindi visto il “virus”: i soldati arriveranno con le dovute mascherine e accortezze per fare questa “esercitazione”?
Ovviamente no!!!

Secondo gli ufficiali USA questi soldati sono sani pertanto SECONDO LORO sono esenti dal contrarre il “coronavirus”.

Qualcosa non torna!!!

Viene da chiedersi
- perché essendo solo un’esercitazione non viene rinviata vista la nota dell’OMS in merito alla diffusione di questo virus ed al caos mediatico, sociale,sanitario, politico ed economico che esso sta generando nel mondo?
- Perchè i cittadini possono contrarre questo virus ed i militari USA invece possono circolare senza problemi?
- Perché si è deciso di condurre geograficamente questa esercitazione in una posizione che prevederebbe proprio un ipotetico conflitto con la Russia e non in altre zone che guardano altri orizzonti?
- Perchè il 95% dei media non ne parla?
- Perché tutti gli esponenti della politica italiana non ne parlano?
- Se i soldati sono esenti, vuol dire che il virus non è quello che si sta tanto esaltando oppure esiste già la possibilità di un vaccino e quindi di rendere un essere umano immune e non viene detto?
- Se dei soldati statunitensi dovessero contrarre il virus, non diventerebbero loro stessi una causa esponenziale di espansione del virus?

A questa esercitazione la Russia ha posto numerose domande alle quali non ha ottenuto risposta e sulla base di questo ha già affermato che manterrà in allerta la propria posizione militare entro i propri confini il che non preclude uno scenario così rassicurante con due schieramenti armati: esercitazione o meno che sia.

Ricapitolando:
la Cina, alleata della Russia stipula mesi fa un contratto con l’Italia (Paese fondamentale per l’Europa per i rapporti legati al commercio sul Mediterraneo e per la sua posizione strategica qualora vi fossero conflitti) per rendere solidi e più importanti le relazioni commerciali tra italia e Cina e rendendo meno importante ma non insignificante il potere dell’America sull’Italia.

Da qui inizia il suo corso il coronavirus che parte dalla Cina ma esplode incredibilmente in Italia non solo da un punto di vista sanitario ma soprattutto alimentato dai media mondiali nonostante il caso scatenante non sia legato ad un italiano.

Cina e Russia sono ormai da anni le avversarie commerciali indiscusse degli USA perché la loro importanza annacqua di gran lunga il monopolio del dollaro sul mercato globale e questo, agli USA, sta creando non poca perdita di potere sia sul piano economico che geopolitico.

Da tempo l’America fa di tutto per provocare la Russia con movimenti di mercato e dislocazioni militari su tutto ciò che va a toccare gli interessi commerciali e geopolitici della stessa.

Ora, mentre i cittadini del mondo vengono proiettati con gli occhi e le orecchie sull’Europa, sulla Cina e sull’Italia, l’America invece , senza dar peso alcuno al caos che oggettivamente esiste attualmente in merito ad un virus sul quale anche i virologi dicono cose diametralmente opposte, decide di portare avanti senza se e senza ma un’esercitazione che, se così fosse, poteva essere tranquillamente rinviata ad un periodo più tranquillo.

Quindi perché tanta pressione per far arrivare nonostante tutto in Europa soldati americani armati e armamenti in quantità allarmanti per una SEMPLICE esercitazione e sapendo che questo innesca nella Russia un alto livello di allerta?

Il fenomeno “coronavirus” è uno strumento utile a distrarre e preparare una larga parte dei cittadini del Mondo a qualcosa di più importante che deve accadere o che qualcuno si sta preparando per far accadere e che non ha a che fare con la soluzione di un virus influenzale ma con una rottura nel sistema geopolitico globale.

Qualcosa sta accadendo e non si tratta di complottismo ma di fatti geopolitici che si stanno verificando e che sono verificabili già in queste ore in 7 paesi europei.

Questo è l’argomento su cui ci si dovrebbe chiedere.

lunedì 16 marzo 2020

Amenità.





Coronavirus, L’Espresso: “Salta fornitura di 4 milioni di mascherine. Regione Lombardia ha sbagliato ordine”. Pd e M5s: “Assurdo”.




Secondo la versione ufficiale, il "fornitore non è stato in grado di adempiere agli obblighi assunti". Ma il settimanale cita fonti della Protezione civile secondo le quali la Regione, volendo gestire la crisi direttamente, ha inviato le richieste di acquisto ad aziende che da tempo non fabbricano o importano più i prodotti richiesti. L'assessore Caparini: "La Protezione Civile sta raggiungendo un accordo con uno Stato straniero". L'attacco dei dem e dei 5 stelle. Il Carroccio: "Sciacallaggio".

Un errore della Regione Lombardia ha fatto perdere 15 giorni di tempo nella lotta al contagio del coronavirus. Lo sostiene il settimanale l’Espresso, che in un articolo di Fabrizio Gatti racconta la fornitura di quattro milioni di mascherine annunciata dal governatore Attilio Fontana al momento non sia ancora arrivata. La distribuzione di quelle mascherine era stata garantita entro giovedì 27 febbraio ma l’ordine è stato annullato lunedì 2 marzo. Secondo la versione ufficiale, il “fornitore non è stato in grado di adempiere agli obblighi assunti“. In realtà il settimanale cita fonti della Protezione civile secondo le quali la Regione, volendo gestire la crisi direttamente senza passare dal governo centrale, ha scelto le ditte produttrici non consultando gli elenchi dalle prefetture lombarde. In questo modo le domande di acquisto sono state inviate ad aziende che da tempo non fabbricano o importano più i prodotti richiesti.

“L’ordine di quattro milioni di mascherine è stato annullato lunedì scorso dalla centrale di committenza regionale. in quanto il fornitore non è stato in grado di adempiere agli obblighi assunti. Sono stati perfezionati ulteriori ordini con una serie di altri fornitori per i quantitativi di mascherine necessari. L’acquisizione dei dispositivi sta avvenendo presso diversi operatori economici e, alla data di lunedì, abbiamo già ricevuto e distribuito 57.440 mascherine tipo FFP2; 22.620 tipo FFP3 e 496.600 chirurgiche“, ha fatto sapere l’ufficio del governatore lombardo all’Espresso. La precedenza nella distribuzione delle mascherine già acquistate va ovviamente ad ospedali e ai reparti di terapia intensiva. Risultato? Nella regione più colpita dal virus, i medici di famiglia e quelli delle guardie mediche – cioè chi fa spesso la prima diagnosi – non hanno ancora avuto in gran parte le mascherine necessarie a lavorare.

“La Protezione Civile sta raggiungendo un accordo con uno Stato straniero per l’approvvigionamento di alcuni milioni di mascherine”, ha assicurato l’assessore al Bilancio di Regione Lombardia Davide Caparini nel corso della consueta conferenza stampa sull’emergenza . “Questa situazione è intollerabile”, protesta però Paola Pedrini, segretaria lombarda della Federazione italiana medici di famiglia: “Vogliamo risposte chiare e provvedimenti efficaci, non possiamo continuare a mettere a repentaglio la salute nostra e dei nostri assistiti per inadempienze da parte di chi, invece, dovrebbe tutelare la salute di tutti. La situazione è tanto più drammatica se si tiene conto del rischio di contrarre la patologia non solo per i medici di medicina generale, che rimangono i primi interlocutori per i pazienti, ma anche e soprattutto per gli assistiti più fragili con cui vengono a contatto quotidianamente. Nelle province dove la fornitura è avvenuta, i numeri non sono neanche lontanamente sufficienti a garantire le attività cliniche in sicurezza dei colleghi”.

La vicenda ha ovviamente infiammato anche la polemica politica. “Mentre si elogiano medici ed infermieri chi dovrebbe tutelarli non è in grado di gestire un bando di gara! È evidente che la Giunta non aveva per niente programmato un’azione di intervento mirata e ben calibrata sulla possibile dichiarazione di emergenza e sulla gestione medico-ospedaliere in ordine alla diffusione del contagio. Tutto questo è davvero assurdo, la Giunta lombarda gestisce la Sanità come se fosse un’attività qualsiasi e non come un servizio essenziale per la salute dei propri cittadini”, dice Marco Fumagalli, capogruppo del M5s al Pirellone. “Un errore che ha fatto perdere 15 giorni di tempo fondamentali per combattere il virus e di cui ora chiediamo conto. Non è accettabile che coloro che sono in prima linea nell’affrontare l’emergenza siano lasciati soli”, attaccano i consiglieri del Pd in Lombardia Gianni Girelli e Pietro Bussolati. Ai quali replica Roberto Anelli, capogruppo della Lega al Pirellone: “Non c’è limite al peggio. I professionisti dello sciacallaggio politico non perdono occasione, neppure in un’emergenza così grande, per montare inutili polemiche sulla pelle di chi da 14 ormai giorni lavora incessantemente per contrastare l’emergenza coronavirus”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/05/coronavirus-lespresso-salta-fornitura-di-4-milioni-di-mascherine-regione-lombardia-ha-sbagliato-ordine-pd-e-m5s-assurdo/5727199/amp/?fbclid=IwAR3ixZApSlGo6SQcAPeaus_YwWKsq6E6JwACG4ObPOd3--e2yf1FC7gzEDw&__twitter_impression=true

Le “perle” della settimana. - Marco Travaglio – IFQ - 16 marzo 2020



Bertolasoterapia/1. “Il compenso del mio nuovo consulente Guido Bertolaso sarà di un solo euro” (Attilio Fontana, Lega, presidente Regione Lombardia, 14.3). Io ne offro due per farlo stare a casa.
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Bertolasoterapia/2. “La Lombardia decide di curarsi da sola e chiama Bertolaso” (La Verità, 15.3). “Vogliono salvare l’economia con le marchette” (La Verità, 15.3). Ogni riferimento del secondo titolo al primo è puramente casuale.

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Celesteterapia. “Perché dico grazie a Formigoni” (Roberto Cota, Lega, ex presidente Regione Piemonte, Libero, 15.3). Perchè sei un pistola?

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Granturismoterapia/1. “Mai come in questi giorni mangiare italiano, viaggiare italiano, turismo italiano” (Matteo Salvini, segretario Lega, Twitter, 10.3).“Chiudere tutto, siamo in guerra. Quello che ha fatto il governo non basta. Non lo dico io, lo dicono gli italiani che nella vita reale non capiscono chi, perché, come, quando. Se si deve chiudere, si chiude” (Salvini, Adnkronos, 12.3). Ma un tampone al cervello no?

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Granturismoterapia/2. “Intanto qui a Como, in fondo a una via, si entra in Svizzera e di là è tutto normale, traffico, gente al caffè… Io una mia idea me la sono fatta” (Claudio Borghi, deputato Lega e presidente commissione Bilancio, Twitter, 10.3). Pure io, ma su di te. Da mo’.

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Arrostoterapia. “Farà più danni il Coronavirus oppure il turismo che ha abbandonato il nostro paese e l’economia ferma? Il caldo sconfiggerà il virus influenzale, ma la recessione durerà molto di più, creando instabilità e disoccupazione… È mio dovere infornare i cittadini” (Davide Barillari, consigliere regionale M5S nel Lazio, 8.3). Giusto: se li inforni muoiono arrostiti, ma senza coronavirus.

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Evvetevapia. “In tempi difficili, la leadership e l’impegno sono fondamentali. Il governo italiano ha adottato misure straordinarie per il contenimento dell’epidemia Covid19 e per mitigarne l’impatto sociale ed economico” (Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, 6.3). “La Commissione europea loda gli sforzi del governo e del popolo italiano, che stanno contribuendo in modo considerevole a contenere la diffusione del Covid-19 nell’Unione europea” (Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue, 6.3).

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“C’è stata un’incevtezza del govevno dall’inizio, si è data l’idea di inseguive gli eventi cveando gvande confusione nel Paese e disovdine istituzionale. Il pvemiev non ha fatto un discovso di vevità agli italiani. Questo è dannoso! Agli italiani va detto che si sono compovtati male! Sono d’accovdo con Mieli, bastonato dai gendavmi dell’ovdine costituito del Fatto quotidiano pev cui il govevno non si può cviticave a pvescindeve” (Alessandro De Angelis, Ottoemezzo, La7, 14.3). La pvossima volta l’Oms e l’Ue facciano il favove: pvima di elogiave il govevno italiano, chiedano il pevmesso a De Angelis.


Briatoreterapia. “La rivoluzione di Giuseppi? É soltanto uno yogurt”, “Sarebbe bastato fare una comunicazione scritta di poche righe nelle quali si aggiungevano le poche restrizioni in più, tra l’altro molti lo stavano facendo di loro sponte. Il presidente del Consiglio sta cercando consenso attraverso la gestione di una crisi mondiale che lui fin dal primo momento ha fatto sua nella gestione… Stiamo scoprendo che 1 non è uguale a 1” (Flavio Briatore, il Giornale, 13.3). Infatti, se l’1 è Briatore, è uguale a mezzo. Sempre di loro sponte, s’intende.

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Malagoterapia. “Il punto di Malagò: ‘Così faremo le Olimpiadi’” (Libero, 13.3). Dal tinello al salotto al balcone.

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Mediaseterapia. “Togliete le tasse” (il Giornale, 14.3). E poi dicono che B. è sparito.

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Meglio prevenire. “Il mondo sta morendo. Libertà a tutti i detenuti” (Carlo Taormina, Twitter, 10.3). Io comincerei dagli stragisti e dagli assassini: morti per morti, tanto vale farsi ammazzare da un galeotto prima di beccarsi il corona.

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Ok il prezzo e giusto. “I soldi sono troppo pochi. Servono centinaia di miliardi” (Claudio Durigon, deputato Lega, La Stampa, 15.3).Offre lui. Noi ci accontenteremmo di 49 milioni.

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Il titolo della settimana/1. “Macron dà la sveglia all’Europa” (Stefano Stefanini, La Stampa, 13.3). Uahahahahahah.

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Il titolo della settimana/2. “Che cosa farei a Madame Lagarde” (Alessandro Sallusti, il Giornale, 13.3). Ridere?


Il titolo della settimana/2. “La ricetta dei penalisti per svuotare le carceri” (il Foglio, 13.3). Lima, seghetto e lenzuolo.


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