venerdì 27 ottobre 2023

U come (se questo è un) uomo … ovvero: quei geni a definire una specie. - Francesco Briganti

 

Un numero finito di fogli A4 riempiti in 288 giorni a partire dal 1° gennaio 2023; nel primo di questi fogli c’è, agli “ atti facebookiani “, un post che, sinceramente detto, non ricordo perché io, allora, ho intitolato ” il miglio verde “; forse ero suggestionato dall’aver appena rivisto il film omonimo; o forse ed ancora giacché, anche senza saperlo, a volte ed anche inconsciamente, io rendo voce a percezioni che se potessi averle a comando o a desiderio farebbero di me, probabilmente, l’uomo più ricco della terra; funzione di tutto quanto a precedere, in questo settecentottauntunesimo foglio, io dirò, che pur continuando, a scrivere sul social, esso sarà l’ultimo capitolo di un qualsiasi “ che “ a NON avere un minimo di logica: un senso!

Senso che non avrà un finale IPOTIZZABILE OGGI: perché la percezione che io ho da qualche giorno é che, al momento, IMMAGINARE un qualsiasi prosieguo a ciò che sta accadendo sarebbe come dire che c’è una prova evidente dell’esistenza di un dio: termine vergato in minuscolo giacché non intendo riferirmi a nessuna entità trascendente in particolare, ma solo all’idea stessa che ciascuno di noi: quale che fosse il proprio credo, ricava dalla parola “ dio “; non è infatti, nell’oggi: proprio inteso come giorno lunedì 16 ottobre 2023, possibile presagire né cosa succederà domani, né tanto meno quello ad accadere tra una settimana e via via diminuendo in probabilità, tra un mese, un anno o più in là nel tempo.

Né quali saranno le condizioni a rimanere a valle di una follia omicida omni-comprensiva!

Dunque questo post è l’interruzione di un viaggio che spero duri ancora a lungo: sarebbe sciocco desiderare il contrario, ma proprio perché non è fatta mai a cuor leggera una scelta, diventa esiziale il farla!
Quali i modi, quali i tempi, quali i perché che fossero, dovrebbero comunque esserci per quelli a motivare un “ basta “ che, ed invece, non arriva quasi mai; nemmeno da chi: quel “ basta “, lo prova quotidianamente: sentendolo scivolare, sempre più, sottopelle, lungo ogni singolo nervo, stigmatizzare ogni momento della propria resa che: definita altrimenti, sarebbe come mentire a sé stessi ed agli altri, sapendo di mentire!

Quindi anche la mia è una “ RESA”? NO perché io non smetto di scrivere: ne ho troppo un egoistico bisogno, ma non lo farò più cercando di trarre una logica, una qualsiasi preoccupazione, un qualsivoglia invito a farsi e quale che siano stati: per quel che mai potrà valere per qualcuno, i motivi da me di volta in volta individuati.

Non voglio ancora occuparmi del mondo e nemmeno della società, dei politici di “ questoluridolercioschifodipaese “ e delle loro rispettive infamie!

Questo mondo, per dirla alla grandissima, ma in particolar modo “ questoluridolercioschifodipaese “, la sua collettività, il suo sistema, i suoi governi, i suoi politic(ant)i, e giù giù fino all’ultimo sfortunato nato in questo preciso secondo, non ha, non hanno alcuna intellegibile oggettiva anche solo possibile logica!

Tutto è, e va inquadrato, nello scenario di una immensa nuova “ TORRE DI BABELE “; otto e più miliardi di attori a recitare, ognuno, una parte di un copione diverso con ciascuno di essi ad esprimersi in una lingua diversa!

E’ una cacofonia complessiva che nemmeno disturba più, tanto è penetrata in ogni singola anima: che già ciascuno se ne riconoscesse una vera e da rispettare, sarebbe tutto grasso che cola!

A valle di tutto quanto sopra, non sarebbe onesto da parte mia il non evidenziare che, personalmente, io ho sempre TENUTO PER I PALESTINESI; non sono un anti-semita e lo giuro sul mio stesso nome: possa esso scomparire dalla memoria dei miei stessi figli!; io ho scritto, e molte volte, su quanto l’eccidio di cui il popolo ebraico è stato vittima innocente di carnefici a fare schifo persino agli animali se questi ne avessero una qualsiasi anche minima coscienza; ma, nell’oggi, in questo oggi, io non posso, non voglio e NON DEVO ESIMERMI dall’affermare che se c’è uno stato che ha fatto esperienza dalle proprie. a milioni!, vittime, quello è LO STATO DI ISRAELE!

Stato che non solo ha ben imparato il come si fa, non solo ne ha fatto una ragione di vita, ma intende perseverare in quegli errori che sin qui hanno portato ad un altro ultimo eccidio: quello di dieci giorni fa per opera di Hamas!

Ultimo eccidio, EFFERATO eccidio!, che dirne “ BESTIALE “ sarebbe offendere quel regno animale che ha più dignità in ogni suo singolo esistente che tutta l’umanità messa assieme e, lo dico sapendo esattamente cosa dico ed affermo, giacché; quando si piangono dei bambini con la testa mozzata si sarebbero prima dovuti piangere e ricordare: 70 anni di storia e quelle TESTE E GAMBE che a SABRA e SHATILA: per opera dei cristiani maroniti supportati dall’esercito israeliano, furono staccate dai corpi di bambini e donne inermi ad essere: civili sterminati fino all’ultimo!

Senza ricordare anche en passant 636 arabi spariti nel nulla in quel di Fallujah!

In nessuna di quelle occasioni qualcuno parlò di possibile guerra mondiale; allora nessuno parlò di “ insopportabili avvenimenti; allora tutti, forse, preferirono non vedere, non sentire, non sapere!
Pensammo, forse, che quello era il prezzo da pagare per essere assolti dal non aver voluto vedere: colpa dei nostri padri e nonni, ma peccato originale di noi tutti ad esserci nell’oggi, quel che accadeva in Italia, in Germania, nella stessa Russia: primigenia alleata di Hitler, e nei territori variamente occupati dai fascisti e dai nazisti!

Ma ora? Di quale peccato dobbiamo mondarci? Forse di avere ridotto questo pianeta alla metaforica frutta? Di averlo lasciato dominare da quel dieci per cento di plutocrati a detenere il 50% delle ricchezze mondiali? Di aver costretto milioni di persone ad emigrare dalle proprie terre giacché esse fruttano solo per quelli che in casa loro non li vogliono o se li accolgono lo fanno con immenso disprezzo e persino con disonorevole disgusto?

Ma non sarà, invece, che stiamo solo per espiare l’offesa che arrechiamo quotidianamente a quel DIO (scritto in maiuscolo) che chiamato in tre modi diversi è, comunque, lo stesso per tutti? L’UNICO ad essere la fonte identica per la Bibbia, per i Vangeli, per il Corano!

Dunque, anche per i cristiani: che sono cosa diversa da chi veramente crede nel Dio del Cristo; anche per la jiahd islamica: i maomettani a seguire i veri insegnamenti del loro profeta hanno un altro modo di essere; per gli israeliani entità-nazione diversa da un popolo buono e pacifico quale è quello ebreo, anche per loro NESSUNO dovrebbe essere della carne da macello quali in effetti: tutti ed ovunque, siamo diventati!

Esserlo: carne da macello, poi in ragione di un dio professato che NON E’ quello ad aver creato tutto: esistesse o meno in realtà, diventa il motivo sufficiente ed ultimo a dire quel “ BASTA “ che almeno per me rende ogni impegno ed ogni scritto: in particolare questo scritto ...

l’estrema postfazione di un tutto non più gestibile né sopportabile!
fb 

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Ciò succede perché, come hai ben detto, il 10% della popolazione mondiale detiene il 50% della ricchezza, mente la restante parte lavora e produce con fatica e sofferenza, senza ricevere il giusto compenso e la giusta soddisfazione. Non c'entra nulla il dio al quale ti riferisci, perché, se ci fosse, interverrebbe per correggere gli errori, ma non lo fa, quindi o non esiste, oppure si diverte a vederci soffrire. In ogni caso, chi non si sente realizzato o vorrebbe di più, si lascia convincere facilmente a compiere azioni fuori da ogni logica e razionalità, con la vana speranza di essere ascoltato ed accontentato. Zelensky è un esempio di abnegazione mal riposta, con risultati deleteri. Dove lo vedi dio in tutto ciò? 

cetta

giovedì 26 ottobre 2023

Storia. La tavola trigonometrica dei geometri di 3.700 anni fa.

La tavoletta cuneiforme Plimpton 322 è conservata dalla Rare Book and Manuscript Library della Columbia University, a New York. UNSW/ANDREW KELLY

Una tavoletta d'argilla babilonese rinvenuta un secolo fa ha svelato i suoi misteri: è la più antica tavola trigonometrica, usata dai geometri dell'antichità.

 suoi caratteri cuneiformi sono stati una sfida per gli archeologi per oltre cento anni, ma adesso lo scopo di una celebre tavoletta babilonese, nota come Plimpton 322, è finalmente svelata. Il reperto di 3.700 anni fa, venuto alla luce nel sud dell'Iraq all'inizio del 1900, sarebbe la più antica tavola trigonometrica mai ritrovata, un punto di riferimento per i "geometri" dell'antichità, per calcolare gli angoli di templi e palazzi e costruire canali.

PRIMI. Lo studio dell'Università dal New South Wales (Australia), appena pubblicato su Historia Mathematica, rivela un sistema di calcolo molto sofisticato, che anticipa di un migliaio di anni quella che finora era considerata la prima tavola trigonometrica, compilata dall'astronomo greco Ipparco di Nicea (scopritore della precessione degli equinozi) nel II secolo a.C. I babilonesi avrebbero dunque preceduto di circa 1.000 anni i greci nella trigonometria ("strumento" della matematica che tratta le relazioni fra elementi di un triangolo) applicata.



RITROVAMENTO. La Plimpton 322 fu scoperta attorno al 1900 dall'accademico, antiquario e archeologo americano Edgar Banks, colui che ha ispirato il personaggio di Indiana Jones. Presenta 4 colonne e 15 righe di cifre in caratteri cuneiformi e con un sistema di numerazione sessagesimale, cioè in base 60: quello che oggi viene ancora utilizzato per le misure di tempo e degli angoli.


Daniel Mansfield con la tavoletta, delle dimensioni di un odierno block notes. © UNSW/Andrew Kelly

MODERNA. «Il vero mistero era, finora, il suo scopo - spiega Daniel Mansfield, tra gli autori - perché gli antichi scribi si cimentarono nel compito complesso di generare ed elencare quei numeri su una tavoletta? La nostra ricerca rivela che Plimpton 322 descrive le forme dei triangoli rettangoli usando un nuovo tipo di trigonometria, basato sulle proporzioni, e non su angoli e cerchi. Si tratta di un lavoro matematico affascinante e di indiscutibile genialità.»

Una tavola trigonometrica permette di calcolare la misura degli angoli e le lunghezze dei lati di ogni possibile triangolo rettangolo nota una parte di essi. L'astronomo greco Ipparco, tradizionalmente considerato il padre della trigonometria, fu il primo a cimentarsi in questo campo studiando gli angoli sottesi dalle corde di un cerchio. La tavola babilonese illustra un tipo di trigonometria «più semplice e accurata, che può persino aprire nuove possibilità alla moderna ricerca matematica e al suo insegnamento».

Ma lungi dall'essere un "semplice" strumento di insegnamento, lo strumento, che è stato datato tra il 1822 e il 1762 a.C.

, serviva ai geometri dell'epoca per i calcoli che permettevano di costruire palazzi, templi e piramidi a gradoni, e per definire i confini dei campi coltivati.

I primi sospetti sulla funzione della tavoletta risalgono a circa 70 anni fa, quando si scoprì che presentava una serie di terne pitagoriche, cioè tre numeri naturali tali che la somma dei quadrati dei due minori è pari al quadrato del numero maggiore, come per 3-4-5.


https://www.focus.it/cultura/storia/misteri-della-matematica-la-tavola-trigonometrica-dei-geometri-di-3700-anni-fa


A me ricorda tanto la borsa che gli Anunnaki portavano sempre con se a mo' di portatile... chissà che non conservasse proprio questa tavoletta per fare calcoli...

cetta

Muraglia in pietra. Perù

 

Chiunque abbia collocato le pietre aveva un'ottima conoscenza di come posizionare gli elementi strutturali in grado di sostenere i carichi agenti (pesi propri degli elementi, carichi verticali, carichi orizzontali, ecc.)

In quanto al peso ed al loro trasporto, credo che resterà un enigma irrisolto, anche volendo prendere per buona la  teoria che la terra sia stata abitata da giganti.

cetta

I russi sono matti? - Professor X - G. Middei

 

Chi non ha almeno una volta nella vita sentito parlare di Dostoevskij? O di Gogol e di Tolstoj? E no, non mi importa se oggi non è conveniente, politicamente corretto per la precisione, parlare della letteratura russa. Incominciai a leggere i russi da giovane e da allora non li ho più abbandonati. Ma perché leggere la letteratura russa?
Nella letteratura russa troverete le domande prime e ultime dell’uomo. È tutta un dibattersi di enigmi e dubbi morali, di personaggi dilaniati dai conflitti morali. Uno studente, afflitto dalla miseria, decide di uccidere una vecchia usuraia per dimostrare a se stesso di potersi ergersi al di sopra della legge; nei Fratelli Karamazov l’amore familiare diviene odio, ed un figlio assassina il proprio padre per interposta persona; in Guerra e pace il giovane Pierre si tormenta per capire il senso della vita, mentre Gogol nelle Memorie di un pazzo vi farà toccare con mano la follia.
Non aspettatevi i classici eroi senza macchia e senza paura, gli eroi russi sono sempre complessi, sempre disperati, sempre pieni di contraddizioni. Sono buoni? Cattivi? Sono folli? Non riuscirete mai a stabilirlo. Non del tutto. Dostoevskij vi parlerà dell’amore e della passione, dove si crea, perché si crea, perché porta dolore, gioia e tormento. Tolstoj vi descriverà la vita in tutta la sua larghezza, in tutta la sua profondità, in tutta la sua immensità, ve ne mostrerà le infinite ramificazioni e di ogni cosa, di ogni uomo vi spiegherà le caratteristiche, i dettagli, le particolarità, le origini, le sfumature.
I russi pretendono tanto, chiedono tanto, pretendono attenzione, concentrazione, ma sono la più grande esperienza che possa capitare a un lettore. Leggendo i classici russi, provo sempre un brivido tra le scapole. Leggere un Tolstoj, un Dostoevskij, un Gogol, un Turgenev, è un’esperienza radicale, vi farà mettere in discussione voi stessi, tutto ciò che pensate, sentite, e credete. È la più grande esperienza che possa capitarvi, a patto di avere il coraggio di compierla. Ed è molto più facile dimenticare il numero del telefono del primo amore, che la prima lettura di Delitto e castigo o della Sonata a Kreutzer di Tolstoj. E voi che rapporto avete con la letteratura russa?
Guendalina Middei, anche se voi mi conoscete come Professor X (Se vi piace ciò che pubblico, potete trovarmi anche su Instagram, dove vi parlerò dei grandi classici, mi trovate a questo link: https://www.instagram.com/ilprofessorx
#dostoyevski #dostoevskij #tolstoj #letteratura #letteraturarussa #libri

mercoledì 25 ottobre 2023

Pugnale di cristallo di rocca.

Nel 2017, un team di archeologi che scavava la tomba megalitica (3000 a.C.) di Montelirio Tholos (Spagna) ha scoperto uno straordinario pugnale formato da cristallo di rocca. Gli esperti dicono che è il pezzo tecnicamente più sofisticato mai scoperto nell'Iberia preistorica e che sarebbe stata necessaria un'enorme abilità per scolpirlo.
Questo manufatto di 5000 anni fa è lungo quasi 8,5 pollici ed è stato trovato insieme a 10 punte di freccia, quattro lame e un nucleo per fabbricare armi, tutti costituiti da cristallo di rocca. L'arma potrebbe essere appartenuta un tempo a un individuo d'élite e potrebbe aver avuto un significato simbolico.
Uno scavo di tombe megalitiche a Valencina de la Concepción in Spagna ha portato alla drammatica scoperta di rare reliquie, che gli esperti hanno descritto come eccezionali e magnificamente ben conservate. Montelirio Tholos, scavato tra il 2007 e il 2010, è una grande costruzione megalitica che si estende per quasi 44 metri in totale, costruita con grandi lastre di ardesia. All'interno della struttura sono state trovate almeno 25 persone. Le analisi hanno suggerito che ci fosse un maschio e numerose femmine che avevano bevuto una sostanza velenosa. Resti di donne siedono in cerchio in una camera adiacente alle ossa che si ritiene appartengano al loro capo. Altri risultati sono
25 punte di freccia e nuclei utilizzati per creare i manufatti, tutti realizzati in cristallo.

Notizia fornita da Viviana Vivarelli,

Anunnaki.

 

Spettacolare ritrovamento archeologico della statua di un Lamassu, spirito o demone protettore, benevolo, nel sito di Khorsibad, Ninive, presso l'ingresso principale del palazzo reale in Mesopotamia.

martedì 24 ottobre 2023

Sulforafano



Sulforafano

Che cos’è il sulforano? Il sulforafano fa parte degli isotiocianati. Per Isotiocianato si intende un composto organico contenente zolfo, che deriva dalla glucorafanina. Si trova nelle verdure crucifere come broccoli, cavoli, cavolfiori e cavolini di Bruxelles.

Il sulforafano viene prodotto quando la glucorafanina contenuta nei vegetali viene a contatto con l’enzima mirosinasi, che si trova all’interno delle cellule, ma in diversi compartimenti. Si ottiene a danno del tessuto vegetale tagliando o masticando i vegetali. La cottura delle verdure crucifere (che sia bollitura o cottura al vapore) è in grado di inattivare la mirosinasi.

Diminuendo quindi la disponibilità di sulforafano nei germogli di broccoli.

Sulforafano Proprietà

Il sulforafano possiede proprietà antiossidanti. Viene infatti considerato un potente antiossidante.

Ma anche proprietà antimicrobiche, antitumorali, antinfiammatorie, antinvecchiamento, neuro protettive e antidiabetiche. Inoltre è anche in grado di offrire una protezione contro le malattie cardiovascolari e neurodegenerative.

Benefici del Sulforafano

Il Sulforafano favorisce la disintossicazione, perché è un potente antiossidante indiretto e aumenta la capacità antiossidante delle cellule. Ha un’azione preventiva su alcune cellule cancerose lasciando intatte le cellule sane.

Una dieta ricca di vegetali della famiglia delle brassicacee (o crucifere) assunte dalle 3 alle 5 volte a settimana o meglio ancora una corretta integrazione Nutraceutica è sufficiente a ridurre il rischio di incappare in una patologia cancerosa. Inoltre, potenzia l’effetto dei medicinali utilizzati nella lotta contro al cancro, limitandone la tossicità per l’organismo.

Previene e combatte le malattie cardiovascolari e diminuisce i livelli della pressione. Riduce anche l’ossidazione delle cellule causata dall’ischemia e l’indurimento delle arterie. Inoltre il sulforafano riduce i danni subiti dal cuore a seguito di attacco cardiaco.

Ha proprietà antitrombotiche e inibisce l’aggregazione piastrinica umana riducendo la formazione di coaguli di sangue. Infine, è benefico per l’ictus. Combatte l’obesità. Con la sua somministrazione sono stati notati numerosi effetti come: riduzione del peso, diminuzione dei livelli di leptina e insulina, miglioramenti nell’insulino-resistenza e della tolleranza al glucosio.

Ha un’azione migliorante sull’indice glicemico ed aiuta a prevenire le complicazioni legate al diabete.

Potenzia il sistema immunitario aumentando l’attività delle cellule e ripristina o ritarda il declino dell’immunità cellulare che si verifica con l’invecchiamento. Aumenta la risposta antivirale riducendo i rischi di contrarre il virus dell’influenza, HIV, Epstein-Barr ed epatite C.

È di questi giorni la notizia di due studi scientifici, già pubblicati, che evidenziano come il sulforafano sia in grado di aumentare la risposta antivirale dei coronavirus (in generale e non in riferimento all’attuale pandemia di sars-cov2).

Altri Benefici

Il Sulforafano combatte le infezioni batteriche e fungine. Protegge il cervello e ripristina le funzioni cognitive, incoraggiando la formazione di nuovi neuroni e sinapsi e aiuta anche a ripristinare la memoria. Nel morbo di Parkinson e Alzheimer si è rivelato efficace nel miglioramento dei sintomi e nel ridurre la perdita di neuroni causata dalle patologie.

Migliora i sintomi dell’autismo nei pazienti umani più giovani, attivando geni che proteggono le cellule dallo stress ossidativo, dall’infiammazione e dai danni al DNA associati all’autismo stesso. Protegge dalle lesioni gastro-intestinali e dall’infiammazione, inclusa l’ulcera e la colite.

Combatte le infezioni da Helicobacter Pylori, un’infezione cronica della mucosa gastrica che viene inibita dall’assunzione dei germogli di broccoli particolarmente ricchi di sulforafano. Essendo quindi in grado di proteggere e rinforzare le pareti dello stomaco.

Migliora le funzioni del fegato supportando i meccanismi di disintossicazione. Riduce i danni causati dall’inquinamento, aiutando l’organismo a eliminare pesticidi e metalli pesanti. Combatte l’infiammazione riducendo la risposta autoimmune.

Poi, tra le altre cose, riduce il dolore attivando i recettori oppioidi. Promuove la formazione ossea e ne aumenta il volume. Migliora le artriti, le osteoartriti e le artriti reumatoidi diminuendo il processo infiammatorio. Può prevenire i danni muscolari dopo l’attività fisica, agendo come antiossidante nei muscoli e può aiutare in caso di distrofia muscolare. Può essere protettivo contro i cheloidi inibendone la crescita.

Sulforafano integratore

Alla luce di tutte queste qualità, che attualmente sono supportate da una letteratura scientifica recente ed abbondante, possiamo quindi definire il Sulforafano una molecola basilare. Sicuramente utilissima per il benessere del nostro organismo. Per questi motivi un integratore di sulforafano è un’ottima soluzione per il nostro star bene.

Non a caso è inserito tra quelli che vengono ad oggi definiti “super cibi”. Ossia sostanze naturali presenti in natura e capaci di stimolare il nostro organismo, aumentandone le capacità di difesa e di adattamento. Anzi, possiamo affermare che, al di là di ogni ragionevole dubbio ed allo stato attuale delle conoscenze mediche, il Sulforafano si pone al primo posto di questa particolare classifica di “super cibi”.

Sempre più prodotti oggi basano le loro attività nutraceutiche sul Sulforafano. In abbinamento a glucosamina e condroitina il Sulforafano è il Gold Standard attuale per la cura delle Condropatie e per la prevenzione dell’artrosi sia primaria che secondaria. In abbinamento con PEA, Acido Alfa Lipoico e Glutatione è attualmente il miglior Nutraceutico in disponibile per la prevenzione e la cura delle patologie in cui è presente una riduzione del funzionamento e del trofismo delle cellule del tessuto nervoso.

Grazie proprio al Sulforafano Integratore o nutraceutico, si può ottenere un aumento massivo dell’espressione delle Heat Shock Proteins a livello neuronale.

Lo troviamo per esempio in Restart24. Proprio con queste proteine neuroprotettive, che giocano un ruolo chiave nella preservazione della salute neuronale, possiamo avere degli effetti incredibili sul rallentamento dell’invecchiamento delle cellule neuronali.

Vale la pena seguire questa molecola nel futuro e iniziare ad integrarlo in maniera corretta nella propria quotidianità. Questo grazie alla ricerca che prosegue incessantemente e agli enormi benefici indicati dagli studi in materia che lo ritengono il miglior “supercibo” attualmente in commercio.

https://www.pharmalab24.com/sulforafano/