venerdì 1 luglio 2022

La nato non protegge: Lo spieghino a draghi. - Alessandro Orsini

 

Gli Stati Uniti hanno ribadito che la Russia potrebbe usare le bombe atomiche contro l’Ucraina per bocca di Avril Haines, direttrice dell’intelligence americana. Che la Russia sia pronta a usarle in caso di scontro con l’Occidente è noto almeno dal 1999 quando l’esercitazione militare “Zapad” dimostrò che la Russia sarebbe stata incapace di respingere un attacco della Nato. Preso atto di questa realtà, le élite russe accettarono l’idea che una guerra contro la Nato sarebbe stata una guerra nucleare. Ne consegue che Mario Draghi, il quale si illude di porre fine alla minaccia russa distruggendo l’economia di Mosca, non ha capito niente del mondo in cui vive. A causa dei suoi limiti culturali – Draghi è un banchiere che ragiona soltanto in termini economici – il presidente del Consiglio non ha capito che, anche in bancarotta e senza cibo, la Russia resta nella condizione di lanciare le sue bombe atomiche sull’Europa. Qualcuno spieghi a Draghi che, per lanciare un ordigno nucleare sull’Ucraina, non serve un Pil stellare: serve premere un pulsante.

Quali siano le implicazioni di questo nuovo scenario nucleare è presto detto.

Scoppiata la guerra in Ucraina, le scelte della Nato hanno iniziato a ripercuotersi direttamente sulla nostra vita quotidiana. Ciò implica che gli errori strategici della Nato possono spingere milioni di famiglie italiane sotto la soglia di povertà e precipitare l’Italia in guerra. Questo fenomeno nuovo nella storia dell’Italia repubblicana dovrebbe generare un grande cambiamento nella politica interna che migliaia di cittadini senza voce invocano a gran forza. I partiti dovrebbero inserire i temi della politica internazionale nei loro programmi elettorali e discuterli con i cittadini. Meloni, Salvini, Conte, Berlusconi e Letta, dovrebbero dire come intendono porsi verso l’espansione della Nato a Est una volta al governo. Le mosse della Nato sono diventate il fatto più importante delle nostre vite ed è inconcepibile che vengano sottratte al dibattito democratico con la scusa che “l’Italia fa parte di un sistema” giacché qualunque sistema può essere criticato e riformato in una società libera. I partiti devono prendere posizione sulla Nato anche perché, a partire dal 24 febbraio, il futuro della Nato coincide con quello dell’Unione europea. Una Nato aggressiva renderà aggressiva tutta l’Unione europea. Questo fenomeno si verifica perché la Nato ha fagocitato l’Unione europea trasformandola in una sua colonia. Non è l’Unione europea che guida la Nato; è la Nato che guida l’Unione europea. Denunciare la natura anti-democratica di questo connubio non è facile giacché spetta agli intellettuali chiarire la compenetrazione dei poteri e le loro implicazioni anti-umane. Sono soprattutto gli intellettuali che hanno gli strumenti per svelare le forze nascoste che spingono il mondo verso esiti catastrofici, ma oggi gli intellettuali critici sono una categoria quasi completamente estinta. Un esempio? Secondo i professori legati al governo Draghi, o “draghessori”, l’Italia dovrebbe fare tutto ciò che la Nato chiede senza fare domande giacché – così dicono – l’Europa sarebbe protetta dagli Stati Uniti in caso di attacco nucleare. È facile dimostrare che si tratta di un inganno. Proviamo a immaginare che cosa accadrebbe se un Paese europeo della Nato, per esempio la Polonia, subisse un attacco nucleare da parte della Russia. L’idea dei draghessori è che gli Stati Uniti colpirebbero la Russia in base all’articolo 5 della Nato. Ma questo è falso: gli Stati Uniti rimarrebbero a guardare. Lanciando le bombe atomiche sulla Russia, gli Stati Uniti si autodistruggerebbero. Ove la Russia colpisse la Polonia con la bomba atomica, gli Stati Uniti non avrebbero nessun problema a giustificare il tradimento dell’articolo 5 della Nato.

Ricorrendo alla propria classe intellettuale, gli americani spiegherebbero che l’articolo 5 della Nato è stato scritto in un tempo storico in cui la Russia non disponeva di un numero così elevato di bombe atomiche e che, pertanto, l’articolo 5, valido nel 1949, non lo è più nel caso di una guerra nucleare nel 2022. Gli intellettuali americani spiegherebbero anche che, nel 1949, quando la Nato nasceva, le bombe atomiche non erano potenti come lo sono oggi. La Polonia, per non parlare dell’Ucraina, verrebbe distrutta dalla Russia e gli americani non avrebbero nemmeno rimorsi di coscienza a girarsi i pollici. Anzi, direbbero che non hanno contrattaccato la Russia per il bene dell’umanità e se ne farebbero un vanto mentre i polacchi spariscono in un grande buco. Siccome il rischio di un attacco nucleare di Putin esiste, è necessario che la democrazia italiana prenda coscienza che il suo problema supremo sono le scelte della Nato, a cui i problemi di politica interna sono subordinati.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/07/01/la-nato-non-protegge-lo-spieghino-a-draghi/6646017/

giovedì 30 giugno 2022

Così Draghi consigliò a Grillo di mollare Conte per Di Maio. - Luca De Carolis

 

TUTTI CONTRO TUTTI - Faida. Il capo Cinquestelle sale al Colle e denuncia: “Situazione grave”. Beppe lascia Roma: non incontra né lui né i ministri.

Di mattina, uscendo dal suo albergo a Roma con vista sui Fori, il Garante prova a mentire, forse anche a se stesso. “Volete coprire la verità con queste storielle” scandisce Beppe Grillo ai cronisti che gli chiedono conto dell’intervista di ieri di Domenico De Masi al Fatto, in cui il sociologo ha rivelato quanto raccontatogli proprio da Grillo lunedì, in un colloquio di due ore: “Mario Draghi mi ha chiesto di rimuovere Giuseppe Conte dal Movimento”.

Ma non sono proprio storielle, se l’ex premier all’ora di pranzo si dice “sconcertato dalle parole di Draghi contro di me”, e in serata sale al Colle per discuterne con Sergio Mattarella. Non sembrano esserlo, se nel pomeriggio il presidente del Consiglio da Madrid prova a rimediare. “Con Conte ci siamo parlati poco fa, abbiamo iniziato a chiarirci, ci risentiamo domani (oggi, ndr) per vederci al più presto” spiega. Poi, all’ora di cena, affida una smentita a cosiddette fonti di Palazzo Chigi: “Il presidente del Consiglio non ha mai detto o chiesto a Grillo di rimuovere Conte dal M5S”. Proprio in contemporanea, il Garante fa trapelare sull’AdnKronos la sua ira: “Vengo strumentalizzato e raccontano cazzate su me e Draghi”.

Improperi che si lascia dietro dopo essere tornato nel pomeriggio nella sua villa a Bibbona, in Toscana, schivando l’incontro con i ministri e i sottosegretari grillini. Soprattutto, senza rivedere Conte. Eppure i frequenti contatti tra l’artista e Draghi vengono confermati da vari big. E degli attacchi del premier all’avvocato, proprio Grillo aveva raccontato anche ai deputati della commissione Esteri della Camera, nelle scorse ore. Soprattutto, c’è Conte: “Grillo mi aveva riferito delle parole di Draghi contro di me”. E ancora, “ci sono state tante telefonate e tanti messaggi tra i due” filtra dal M5S. Tracce, di certe richieste. Tra cui una, raccontata al Fatto da una fonte qualificata. Secondo cui Draghi avrebbe esortato Grillo ad aderire alla scissione di Luigi Di Maio, così da portare fuori dal M5S gran parte dei parlamentari e isolare l’avvocato. Grillo l’avrebbe raccontato “a vari 5Stelle di peso”. Altre confidenze, dal fondatore che ieri riappare in Senato. “Scusate, mi squilla il telefono, è Draghi” scandisce mostrando il cellulare agli eletti del M5S. Qualcuno ci crede, pochi ridono. Gli chiedono: “Conosci i nostri nomi?”. E lui: “Spetta a Conte conoscerli”.

Si parla dell’intervista di De Masi, e il Garante si arrangia: “Certe cose le ho dette, ma non dovevano uscire”. E su Draghi? “Mi ha intortato”. Però il suo blocco per le deroghe alla regola dei due mandati ha retto. “Niente voto”, impone a Conte. Ne fa le spese Giancarlo Cancelleri, che in una conference call con i consiglieri regionali siciliani, Conte e i vicepresidenti Taverna e Ricciardi si fa da parte. Rinuncia a candidarsi alle primarie in Sicilia, anche perché i termini per presentarsi scadono stasera, e non c’era più tempo per votare su una deroga. “Ti ringraziamo per il tuo sacrificio, ora troviamo un candidato” commenta l’avvocato. Il nome ora potrebbe essere il consigliere regionale Nuccio Di Paola. Ma il tema è lo scontro tra Conte e Draghi. “Un premier tecnico non può intromettersi nella vita di forze politiche” ringhia l’avvocato. Il resto, assicurano, lo dice al premier in una telefonata. In cui Conte accusa: “Ciò che è successo è molto grave, c’è in ballo il funzionamento della democrazia”. Per p Voi da Palazzo Chigi, assieme alla Farnesina, ci avete tenuto bloccati due giorni per inserire nella risoluzione sull’Ucraina una cosa ovvia, ossia che va coinvolto il Parlamento. E tutto nei giorni della scissione del M5S”. Fino alla domanda: “Ci avete messo i bastoni tra le ruote su superbonus e inceneritore, diteci se ci volete fuori dal governo”.

È la versione dei contiani, che aggiungono: “Un incontro con Draghi? Per ora no”. Ma si precipita verso la crisi? “Conte non vuole fare un Papeete 2” dicono i suoi. Non vuole essere accostato al Matteo Salvini della crisi dell’estate 2019. Non esclude di strappare, ma è disposto a farlo solo per “motivi concreti, sui temi”. Nell’attesa, Luigi Di Maio punge: “Non si può essere responsabili solo la domenica, creando instabilità al governo negli altri giorni”. Conte invece va da Mattarella. Un’ora e mezza di colloquio in cui l’ex premier, dicono, “è andato a esporre la gravità della situazione”. Ma senza parlare di uscita dal governo.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2022/06/30/cosi-draghi-consiglio-a-grillo-di-mollare-conte-per-di-maio/6644867/

PANE E PROPAGANDA DELLA NATO. - Alessandro Orsini

 

L'esercito ucraino si è ritirato da Severodonetsk. Tutto sta andando come avevo previsto sin dal primo giorno di guerra.
Per filo e per segno.
Forse è per questo motivo che certi giornalisti ben ingrassati a pane e propaganda della Nato scrivono oggi che vorrebbero assistere alla chiusura di Carta Bianca.
Sono felice che lo scrivano perché amo ridere di loro.
È sublime vedere certi giornalisti pane e propaganda della Nato che si contorcono sul divano nel sentire la mia voce e io so che la sentiranno ancora.
È stupendo dare fastidio a chi ci odia.
Gli ingrassati a pane e propaganda della Nato non possono riconoscere che i fatti stanno andando in modo opposto rispetto a quanto avevano propagandato. Al link qui sotto potrete ascoltare ciò che dicevo il 27 febbraio 2022, tre giorni dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina, alla Radio Svizzera. Nella stessa intervista, quando i giornalisti caffeinomani annunciavano il collasso dell'economia russa a causa delle sanzioni europee, io annunciavo che la Russia ci avrebbe messi in ginocchio con il gas e spiegavo che le sanzioni si sarebbero ritorte contro l'Italia e l'Europa. Ero l’unico a dirlo e invitavo i caffeinomani a non esultare stupidamente senza cognizione di causa. Ma gli ingrassati a pane e propaganda della Nato erano tutto un garantire che la Russia sarebbe presto crollata sotto i colpi dell'esercito ucraino.
Cari ingrassati a pane e propaganda della Nato, non è Carta Bianca a diffondere fake news e disinformazione. Queste prerogative sono vostre. Il problema non è chiudere questa o quella trasmissione, ma aprire il vostro cervello.
Ecco il proverbio della giornata: "Se non riesci ad aprire, non chiedere di chiudere"

https://www.rsi.ch/.../L%E2%80%99Ucraina-%C3%A8...

https://www.facebook.com/photo?fbid=694256185126887&set=a.372727480613094

martedì 28 giugno 2022

L'Argentina ha fatto richiesta di ingresso nei BRICS. - Andrea Zhok

 

L'insieme dei BRICS viene così a rappresentare in termini territoriali circa un terzo delle terre emerse del pianeta (42.557.166 kmq su 148 milioni di kmq - cui vanno sottratti i 14 milioni di kmq dell'Antartide, neutrale), in termini economici rappresenta il 25% del PIL mondiale, in termini demografici il 43% della popolazione mondiale.

Quella che trattiamo usualmente come "comunità internazionale", e che corrisponde all'impero americano (USA, Canada, UE + UK, Australia, Nuova Zelanda e Israele) corrisponde a:
quasi il 50% del PIL mondiale;
in termini demografici corrisponde a 856 milioni di abitanti, pari a circa l'11% della popolazione mondiale,
e a circa 31.754.000 kmq, pari a un po' meno di un quarto della superficie delle terre emerse.

Come la richiesta argentina segnala, i BRICS sono visti come una speranza di autonomia (e di rivalsa) per il resto del mondo, finora escluso dal club degli armigeri di Washington.

All'interno dell'impero americano solo la Francia si è mossa con qualche parziale autonomia, ottenendo una certa autosufficienza (energetica e alimentare) e coltivando, sia pure in modo autoritario, rapporti col continente africano.
Tutti gli altri hanno accettato con gaia imbecillità le regole del gioco americano, che fino a ieri predicava l'iperspecializzazione produttiva e la globalizzazione infinita (con sfruttamento di risorse a basso costo dai paesi più ricattabili).
E così facendo si sono condannati ad una condizione di dipendenza illimitata da scambi internazionali il cui unico garante erano gli USA. Ora che gli USA non sono più nelle condizioni di garantire la prosecuzione di quel gioco, le province dell'impero americano si avviano ad un progressivo declino, e questo tanto più quanto più sono state prone alla voce del padrone.

L'attuale scenario sta mostrando ciò che i più attenti avevano rilevato da tempo, ovvero l'illusorietà del sogno capitalista di una crescita esponenziale infinita. In questo nuovo contesto la terra (risorse naturali) e le popolazioni incrementano di importanza rispetto al PIL (che è un indice della quantità di scambi monetari, e solo indirettamente - ed eventualmente - della "ricchezza".)

Certo, i BRICS avranno la difficoltà consistente di muoversi armonicamente, in quanto hanno alle spalle una pluralità di tradizioni e culture differenti, ma finché esisterà l'impero americano con il suo bullismo internazionale, essi avranno sia un forte incentivo a farlo, sia una guida chiara a cosa fare.

Dunque, nonostante battute d'arresto, questo sarà lo scenario emergente, che travolgerà e capovolgerà il mondo che abbiamo conosciuto. Ci vorranno alcuni decenni per vedere pienamente tutti gli effetti economici e demografici, ma un effetto si vedrà subito: le province dell'impero americano faranno i conti con il crollo della propria struttura ideologica, quella struttura che li ha condotti a innalzare una teoria economica neoliberale e una teoria etica liberale a unica visione del mondo.   

https://www.facebook.com/photo?fbid=2153095211538533&set=a.144967689017972

venerdì 24 giugno 2022

Nan Madol: “La città costruita 14.000 anni fa da una civiltà perduta”. - Deslok

           

Nel 2016, l’UNESCO ha dichiarato le misteriose rovine situate su un’isola nell’Oceano Pacifico come Patrimonio dell’Umanità. Questa enigmatica città è Nan Madol e la sua origine sconosciuta rimane una missione “impossibile” per l’archeologia.


I ricercatori non sono stati in grado di stabilire chi siano stati i suoi costruttori . Nonostante i diversi studi effettuati da vari esperti, Nan Madol non è riuscita a essere decifrata nemmeno con una tecnologia avanzata .

L’ENIGMA DI NAN MADOL.

A sud dell’isola di Pohnpei , nel mezzo dell’Oceano Pacifico, si trova una delle grandi meraviglie dell’archeologia; Nan Madol.

È stata costruita sulle barriere coralline utilizzando enormi rocce basaltiche. Il peso delle enormi rocce varia tra le 5 e le 40 tonnellate . Qualcosa di veramente impressionante se si tiene conto che la città risale al II secolo d.C. c.

Quando i primi esploratori europei arrivarono in città, furono sorpresi al punto da considerarla l’ ottava meraviglia del mondo . Gli edifici megalitici sono ancora in piedi, anche le loro fondamenta che sono sott’acqua.

Sfortunatamente, le rovine non hanno elementi artistici o petroglifi per aiutare a determinare quando fu costruita. Né si può stabilire quale civiltà l’abbia abitata. Su questo punto, ci sono diverse discrepanze tra gli esperti. Differenze che hanno reso Nan Madol un mistero irrisolto .

Finora, e sulla base dei resti umani trovati sull’isola, la città risale al II secolo d.C. C., 14.000 anni fa .

Ma è possibile che questa data corrisponda solo ai resti, e non alla costruzione . Ci sono prove a sostegno di questa teoria. Un fatto sorprendente è che le fondamenta di Nan Madol sono sommerse.


MISTERO ARCHEOLOGICO.

Come potevano iniziare la costruzione con rocce così grandi e pesanti sott’acqua in quel momento? Questo dettaglio suggerisce che Nan Madol all’inizio fosse sopra il livello del mare e poi affondò. Ma questo approccio non è supportato dai geologi.

L’isola di Pohnpei non è mai stata interessata da un fenomeno di affondamento, come è successo con altre città. Allora come ha fatto a rimanere sott’acqua?

Finora ci sono 2 opzioni; la prima si basa su argomentazioni scientifiche logiche legate all’aumento delle acque oceaniche. L’altra è attribuita ad un’antica leggenda .

Secondo storici e geologi, l’ultima deglaciazione su larga scala si è verificata 14.000 anni fa. Il ghiaccio che ricopriva gran parte della Terra si sciolse, provocando un innalzamento del livello del mare fino a 100 metri .

Quindi Nan Madol essendo datata a 14.000 anni fa sprofondò. Ma questa teoria non è accettata dai principali ricercatori di Nan Madol.

Le indagini effettuate dai subacquei hanno permesso di osservare che sotto il mare ci sono resti della città . Non solo parti di vecchie strade, ma ci sono anche viali e cimiteri che facevano parte degli isolotti.

Ma questo porta ad altre domande: come sono state trasferite sull’isola più di 100mila tonnellate di roccia basaltica?

UNA LEGGENDA.


C’è una leggenda su stregoni gemelli di nome Olisihpa e Olosohpa. Questo racconto dice che provenivano da un luogo mistico chiamato “Western Katau”, e che arrivarono in canoa a Nan Madol.

Quando si stabilirono, iniziarono a costruire un altare per adorare il dio dell’agricoltura Nahnisohn Sahpw. La leggenda narra che usassero poteri magici per controllare un drago volante, facendo levitare le enormi pietre sull’isola.

Dopo la morte di Olishpa, il primo rappresentante della dinastia Saudeleur si sarebbe insediato nell’isola attraverso Oloshohpa.

Ricercatori alternativi ritengono che le rovine di Nan Madol potrebbero far parte di continenti perduti come Mu e Lemuria , come riportato nel libro The Lost Continent of Mu, Motherland of Man pubblicato nel 1926 da James Churchward .

David H. Childress , ricercatore e scrittore, ha anche affermato che potrebbe essere collegata a Lemuria.

Bill S. Ballinger ha teorizzato nel suo libro del 1978, Lost City of Stones, che Nan Madol fu costruita da marinai greci nel 30 a.C. c.

La gente del posto la chiama “l’Atlantide del Pacifico”, poiché antiche storie delle città vicine raccontano che li si nasconde un’altra misteriosa città sotto il mare, che di tanto in tanto emette luci.

Nonostante anni di ricerca, non ci sono risposte chiare al mistero della civiltà perduta: è stata fondata 14.000 anni fa? 

Come l’hanno costruita? Cosa è reale e cosa è un mito?

https://www.hackthematrix.it/?p=38456&feed_id=127032&_unique_id=62b3f7591cc56&fbclid=IwAR0zYjOU9BKS2Sj992ciHctKUIliZIgBbMIoD3c6HJLqKav2BYWy4sEoBuY