Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
giovedì 31 dicembre 2009
Buon Anno.
Auguro a tutti un 2010 felice, tranquillo, foriero di novità eclatanti e positive.
Auguro a tutti uno strabiliante e sfavillante 2010!
domenica 27 dicembre 2009
Carcere di Teramo, muore il «negro» - Il detenuto testimone del pestaggio.
MILANO - Un detenuto, Uzoma Emeka rinchiuso nel carcere di Castrogno, è morto venerdì scorso in circostanza misteriose nell'ospedale di Teramo. Nigeriano, 32 anni, condannato a due anni per spaccio di stupefacenti, l'uomo aveva assistito il 22 settembre al pestaggio di un altro detenuto. In quell'occasione scoppiarono le polemiche perché un nastro anonimo, che parlava delle violenze, fu affidato alla stampa: «Non si massacrano così i detenuti in sezione, si massacrano sotto... il negro (Uzoma Emeka) ha visto tutto». Queste parole, dette da Giuseppe Luzi, capo delle guardie carcerarie ad un sottoposto, furono registrate da qualcuno e inviate al quotidiano locale La Città. Luzi fu sollevato dall'incarico dal ministro della Giustizia Alfano. Ora, a distanza di tre mesim arriva il decesso di Uzom. La procura ha aperto un'inchiesta anche su questa morte e secondo il quotidiano La Stampa, che lunedì mattina riportava la notizia, i giudici hanno disposto che l'autopsia del giovane nigeriano sia filmata.
MANCONI - Sentitosi male alle 8.30 mentre era al telefono con la moglie, Uzoma Emeka, è stato ricoverato in ospedale nel pomeriggio quasi cinque ore dopo ed è morto. «Non sappiamo, ma in ogni caso è certo che a Teramo si è verificato l’ennesimo caso di ’abbandono terapeutico’», commenta in una nota Luigi Manconi, presidente dell’associazione A buon diritto. «Ora, va da sé - aggiunge - si parla di ’morte per cause naturali’: ma sappiamo che oltre il 50% dei decessi in cella è classificato come dovuto a cause da accertare». Autolesionismo, abusi, morti improvvise, overdose presentate come suicidi, suicidi presentati come overdose, mancato aiuto, assistenza negata, «è un vero e proprio regime di omissione di soccorso - dice Manconi - quello che governa il sistema penitenziario italiano. Sullo sfondo di questo tragico avvenimento, l’ultimo di una lunga teoria di morti o inspiegate o sospette, c’è la vicenda del ’negro ha visto tutto’, del ’massacro’ involontariamente confessato, dei testimoni che esitano a parlare. Forse non ci sono ’misteri’ nel carcere di Teramo, ma certamente c’è un bubbone che va eliminato».
I DATI - Con il detenuto nigeriano morto nel carcere di Teramo le morti in carcere nel 2009 toccano quota 172: viene così superato il triste record del 2001, che aveva segnato con 171 detenuti morti, il numero più alto di morti in carcere nella storia della Repubblica. I dati sono dell’Osservatorio permanente sulle morti in carcere. Negli ultimi 10 anni, nelle carceri italiane, sono morte 1.560 persone, di queste 558 si sono suicidate. Per la maggior parte si trattava di persone giovani, spesso con problemi di salute fisica e psichica, spesso tossicodipendenti.
Il caso di Stefano Cucchi si infittisce..........
Violenza politica e aggressione a Berlusconi. L'Economist: “Attenti alle rivolte popolari”!
E’ questa l’analisi fatta dall’Unità di Intelligence dell’autorevole settimanale inglese Economist e confermata da analoghi studi svolti dal Fondo Monetario Internazionale, dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro e dalle Nazioni Unite.
Insomma, uno scenario a tinte fosche, che rischia di aggravare le tensioni sociali che, almeno per ora, in Europa sono state controllate dalle organizzazioni sindacali, dai movimenti politici di opposizione e dalla tenuta di una “pax” sociale, figlia di alcuni decenni di economia altalenante ma pur sempre in espansione.
Su 166 Stati monitorati, dunque, 78 sono considerati ad alto rischio di rivolte popolari: in maggioranza nell’Africa Sub-sahariana e centrale, ma anche nell’Europa dell’Est, nell’Asia (compresa la Cina in continua espansione industriale) e in America latina e centrale. Rischio medio per 51 paesi e più contenuto per altri 37.
In queste due ultime categorie vengono compresi la maggior parte dei membri dell’Unione Europea, con punte critiche per Gran Bretagna, Francia, Irlanda, Spagna e Portogallo, oltre ad Islanda e alle tre Repubbliche Baltiche (Lettonia, Estonia e Lituania).
Una situazione, sostengono gli analisti, che continuerà oltre il 2010, in quanto la fine della recessione (la peggiore degli ultimi 80 anni, rispetto a quella già drammatica del 1929) non porterà nuova occupazione, ma vedrà “la crescita di povertà e disuguaglianze, riduzione delle classi medie e il rincaro dei prezzi delle derrate alimentari, oltre ad una cura di austerità dopo gli alleggerimenti fiscali accordati nel 2009”.
Uno stato di crisi sociale, aggravata dunque dall’estensione del numero dei disoccupati e della caduta dei livelli salariali in tutto il mondo, che ha spinto il Senato degli Stati Uniti ad ascoltare in un’audizione speciale il capo dei Servizi segreti interni, il DNI (la CIA invece opera all’estero), l’ammiraglio Dennis Blair, che ha parlato dei danni legati alle conseguenze potenziali del rischio per l’instabilità politica provocata proprio dalla crisi, divenuta così “la principale preoccupazione degli Stati Uniti a breve termine in materia di sicurezza”.
Rispetto alla fine degli anni Sessanta e metà degli anni Settanta, quando non solo la crisi economica dovuta al primo stop della crescita economica del dopoguerra, ma anche l’esplosione della contestazione culturale e sociale di studenti e giovani lavoratori, portarono a forme di violenza di piazza e, in alcuni paesi, come Italia e Germania, anche alla nascita di gruppi “rivoluzionari” armati (Brigate Rosse, Prima Linea, a sinistra, e Ordine Nuovo a destra, in Italia, la RAF in Germania federale), questa volta non si prevede almeno per ora il ripetersi di organizzazioni terroristiche.
Oggi , sostengono gli analisti dell’Economist, stiamo vivendo “la calma prima della tempesta”, tanto che: “Gli elettori finora non hanno votato in massa per l’estrema sinistra o per la destra populista.
Le vittime della crisi hanno per lo più sofferto in silenzio.
Ma non per questo finora non è detto che questo allarme non sia fondato! E’ troppo presto per affermarlo.
Alcuni elementi lasciano pensare che il 2010 potrebbe essere un anno di sconvolgimenti”.
In questo contesto, all’interno del numero speciale dell’Economist-Courrier International, ci si domanda come faccia “l’instancabile Cavaliere a resistere a tutti gli scandali, alla popolarità in calo, ad un bilancio economico critico”.
Certo il “Nababbo dei media”, che si comporta come un “Nerone”, sostiene l’Economist, “beneficia ancora dell’importante sostegno popolare, seppure in ribasso” e ce la metterà tutta per mantenere il suo potere, nonostante o grazie anche al suo “viso da clown, con un sorriso smagliante sotto una coltre di fondo tinta sempre più spesso”.
Molto dipenderà anche dall’opposizione, ritenuta ancora debole, seppure rafforzata dalla nuova leadership del PD, guidato da Bersani, “uomo competente e intransigente, antico esponente comunista, un avversario molto combattivo per Berlusconi”.
Ma la crisi economica ancora forte, il debito pubblico troppo alto, l’impossibilità di basarsi sulla ripresa delle esportazioni e una bassa crescita del PIL per il 2010, saranno le spine nel fianco del governo di questa destra che ha reso “l’Italia un’anomalia nel mondo occidentale, un paese diretto da un populista, una società che resiste ferocemente alle liberalizzazioni”, che fa ancora dichiarare l’Economist: Berlusconi “inadatto a dirigere l’Italia”!
Gli ultimi dati ISTAT sulla disoccupazione che cresce in maniera esponenziale, la fine degli ammortizzatori sociali per gran parte di cassintegrati e lavoratori “atipici”, la riduzione dello stato di benessere delle classi medie, la chiusura di tante fabbriche e l’aumento degli “inoccupati” (soprattutto giovani neolaureati), creeranno quelle condizioni di allarme sociale che, appunto, l’Economist segnala nel suo Rapporto di fine anno.
Altro che giornali e programmi televisivi e giornalisti istigatori di violenza e incubatori di terrorismo!
Le gioiose, pacifiche e responsabili manifestazioni popolari del 3 ottobre e del 5 dicembre dimostrano come i movimenti spontanei, il “popolo della Rete”, grazie alla forza di penetrazione del WEB e dei “socialnetwork”, hanno fatto crescere una coscienza critica matura che si oppone a questo “regime mediatico autocratico” della “destra anomala italiana”, come la definiscono tutti i più autorevoli giornali internazionali ( la stragrande maggioranza di orientamenti conservatori!).
Sono questi il baluardo della moderna democrazia. Altro che censurarli o ridurre al silenzio.
Norme repressive contro qualsiasi forma di comunicazione ed espressione di contestazione di piazza possono portare solo ad acuire lo scontro sociale.
E’ già successo negli anni Settanta, quando solo grazie alla determinazione e senso dello Stato del Partito Comunista, dei sindacati, dei movimenti pacifisti e di una parte della magistratura si riuscì ad isolare e battere la violenza e il terrorismo di estrema sinistra e di destra, e a scompaginare la “strategia della tensione e delle stragi”, messa in atto da settori deviati dello stato e dei servizi segreti e dagli ambienti affaristico-politici (come i piduisti).
Altro che le ricostruzioni astruse di una giovane ministra, Mara Carfagna, in quegli anni appena nata, che rifà la storia secondo i suoi interessi di parte, stravolgendo i fatti che insanguinarono l’Italia, da Piazza Fontana ai tanti martiri per la libertà, molti dei quali uccisi o gambizzati perché “servi del padrone e del PCI”.
Dopo l’aggressione a Berlusconi ha infatti dichiarato che: “L'impressione è che l'opposizione, debolissima ed egemonizzata da quell'Antonio Di Pietro che ancora oggi non si vergogna di scherzare col fuoco e, di fatto, porta fuori il suo partito da quell'insieme di regole democratiche condivise fatte di confronto duro ma corretto, stia facendo come negli anni Settanta, quando il PCI, per non dovere affrontare la propria base, chiuse un occhio e cullò al suo interno quelli che sarebbero diventati terroristi assassini".
Anche questo revisionismo storico, dannoso e infantile, ci spinge come Articolo 21 a manifestare per la difesa della Costituzione repubblicana, messa in pericolo proprio dalla maggioranza di destra, che vorrebbe stravolgerne i contenuti, per consegnare tutti i poteri ad un monarca mediatico, “allergico” a qualsiasi contrappeso istituzionale.
L’ultimo Governo Prodi è stato in carica per un totale di 722 giorni, ovvero 1 anno, 11 mesi e 19 giorni, dal 17 maggio al 7 maggio del 2008, e dal primo giorno dopo la vittoria dell’Ulivo, fino all’ultimo giorno, Berlusconi e tutto l’apparato mediatico suo alleato non lo riconobbero mai, anzi lo accusarono di non aver vinto, ma di aver imbrogliato “il voto popolare”; né Berlusconi telefonò mai a Prodi per riconoscerne la vittoria.
Era ritenuto un “nemico” e non un “avversario”, un “usurpatore” e non un leader eletto democraticamente a Palazzo Chigi!
Questa è stata la strategia mass-mediatica della destra, che poi culminò con la manifestazione di San Giovanni contro il governo Prodi, zeppa di urlanti gruppi della destra estrema, che scandivano slogan violenti, come tutte le TV ripresero.
Il 2010 sarà ancora un “annus horribilis” per l’Italia e per gli altri paesi occidentali in crisi. “Attenzione alle rivolte popolari”, ammonisce l’Economist!
Attenzione, quindi, al malessere generalizzato che potrebbe esprimersi fuori da qualsiasi schema e senza che le organizzazioni storiche del consenso (partiti, sindacati e movimenti) potranno controllare e convogliare in dissenso democratico.
In quel caso, se le previsioni si avverassero, saremmo tutti perdenti e la democrazia ne uscirebbe ferita e sconfitta.
Altro che leggi censorie contro Facebook, giornali, giornalisti e programmi televisivi “indigesti”.
http://www.articolo21.org/6302/editoriale/violenza-politica-e-aggressione-a-berlusconi.html
E' quello del segreto di stato sulle intercettazioni il codice deontologico del partito dell'Amore?
La motivazione è direttamente legata all’autorizzazione che sarebbe stata data a quelle intercettazione dal presidente del Consiglio dei ministri.
«E’ ora di farla finita con la schedatura degli avversari». – afferma l’associazione Articolo 21, il cui portavoce Beppe Giulietti appare nell’elenco degli intercettati -
«E’ questo il nuovo clima, quello richiamato dal Partito dell’amore? Non è che tra gli istigatori ci sono proprio alcuni che parlano di questo partito?». – sono alcune delle domande che pone l’associazione.
Da parte sua il portavoce dell’associazione Beppe Giulietti afferma che «per quel che mi riguarda preferisco non parlare del mio caso specifico.
Ci sono persone più esposte, magistrati che ogni giorno si impegnano contro le mafie e la camorra e direi di dedicare la nostra attenzione a loro.
Sul piano politico» – prosegue Giulietti - «è forse è giunto il momento di aprire una grande campagna per chiedere che nel nostro Paese il segreto di Stato venga tolto non solo su questa vicenda ma anche su Piazza Fontana, Piazza della Loggia; sugli atti di mafia e di camorra.
Ci sono troppe carte secretate». – conclude Giulietti. «Se davvero si vuole promuovere una stagione del dialogo, si rendano pubbliche tutte le carte che rendono difficile il dialogo, in modo da liberarsi di tutti i veleni e di tutte le metastasi alcune delle quali ancora operanti».
http://www.articolo21.org/1213/news/e-quello-del-segreto-di-stato-sulle.html
sabato 26 dicembre 2009
Abruzzo. Più di ventimila terremotati fuori casa. E Berlusconi parla di “miracolo”
L’Aquila, una città senza vita.
Le bugie raccontate da Rai e Mediaset.
Le telefonate del premier.
L’AQUILA – Se ne vanno le telecamere di Rai e Mediaset. Hanno assolto al loro compito: quello, vergognoso, di imbrogliare le popolazioni abruzzesi e tutti i telespettatori italiani.
Berlusconi, dalla convalescenza di Arcore, ha parlato via telefono e con gli inviati dei telegiornali e dei giornali radio, ha fatto diffondere messaggi.
‘In Abruzzo è tutto risolto, la gente è contenta, vivono in case di lusso, c’è anche lo spumante offerto dalla ditta Berlusconi e company’.
Il più bravo propalatore di menzogne è stato senza dubbio Emilio Fede.
Lui non ci ha pensato due volte a fare intervistare solo alcuni terremotati che avevano avuto una casa.
Certo che erano felici.
Il buon Emilo ha rivolto anche un rimbrotto, benevolo essendo in clima natalizio, nei confronti di chi si esercita il “pessimismo e il disfattismo”, come dice il suo capo.
Qui siamo in presenza del “miracolo” fatto da Berlusconi e dal suo governo e voi vi esercitate nella critica.
Miscredenti!
Il Tg3, certo poteva fare di più, perlomeno ha mandato un inviato che si è affidato ad una “guida locale” per far vedere che le cose non stanno e se come dicono il premier e i suoi cortigiani “l’emergenza è finita”.
Ma non è così: i fatti parlano chiaro come ci racconta Gianni De Cesaris segretario regionale del Cgil abruzzese. “ certo, che non c’è più gente sotto le tende.
Vorrei vedere che ad otto mesi di distanza dal sisma, con il freddo, il gelo, la pioggia, non si fosse ancora provveduto a trovare un riparo che non sia una tenda.
Ma l’emergenza è ben lontano dal finire.
Ci sono migliaia e migliaia di persone che non hanno una casa.
Non solo.
Il progetto casa messo a punto è largamente insufficiente.
Si parla di mettere in cantiere nuovi moduli rinnovati mobili.
Ancora niente di definitivo.”
Il quotidiano abruzzese “Il Centro” pubblica dei numeri da brivido: in alberghi sono ospitate 11.185 persone, 7.292 in case private,1550 nelle caserme.
Il progetto casa prevede la costruzione di 4.600 appartamenti che dovrebbero accogliere 17.000 persone.
Fino ad oggi hanno trovato alloggio solo 6.735 persone.
Questo sarebbe il “miracolo” propagandato da imbonitori di infimo livello in cui si sono appecorati dei cosiddetti giornalisti.
“Ma c’è di più – sottolinea De Cesari – in base ai criteri sui quali si sono formate le graduatorie dando la precedenza a chi aveva per esempio figli in età scolare, è accaduto che gli anziani, soli, sono rimasti fuori, sradicati dai luoghi della loto vita.
In questi mesi, e non è un caso, è aumentata la mortalità”.
Naturalmente il capo del governo in convalescenza nei suoi messaggi si guarda bene dal parlare della situazione economica.
Il segretario della Cgil abruzzese cita alcuni dati che meglio di ogni parola danno il senso della drammaticità della situazione. Nel mese di novembre per quanto riguarda la cassa integrazione si è registrato il secondo peggior dato dal momento del terremoto con 3.7 milioni di ore di Cig, di cui ben 1,8 milioni all’Aquila.
In sei mesi nella regione sono stati persi 34 mila posti di lavori. “E quando finirà la cassa integrazione – si chiede De Cesari – quale il destino di migliaia e migliaia di famiglie di lavoratori?
Un’incognita.
Come del resto tutto è un incognita”.
Le telecamere Rai e Mediaset non hanno fatto vedere le macerie dell’Aquila, “una città che sembra morta, senza vita, senza rumori, senza luce.
Finché questa sarà la situazione non finirà l’emergenza – prosegue De Cesari – perché qui c’è il cuore, oltre alla storia, della nostra Regione.
Siamo davvero all’assurdo.
Fino a qualche tempo fa – racconta – potevo entrare in casa mia una volta alla settimana per prendere cose, oggetti, insomma almeno vederla.
Ora posso visitarla una volta ogni quindici giorni.
Invece di migliorare la situazione peggiorata”.
Non solo: non c’è un progetto, non si conosce quale destino, quale segno si vorrà dare alla ricostruzione. “Perlomeno – dice – si potesse conoscere la data d’inizio dei lavori. Niente.
L’Aquila è la città del silenzio”.
http://www.dazebao.org/news/index.php?option=com_content&view=article&id=8084:abruzzo-piu-di-ventimila-terremotati-fuori-casa-e-berlusconi-parla-di-miracolo-&catid=90:cronaca&Itemid=288
Tariffe, allarme dei consumatori: "Da gennaio stangata da 596 euro a famiglia"
Roma, 26 dic. - (Ign) - Con il nuovo anno arriverà una vera e propria stangata per i cittadini. A lanciare l'allarme sono Adusbef e Federconsumatori, secondo cui gli aumenti riguarderanno molte voci e si tradurranno in un esborso di 596 euro a famiglia.
Secondo le due associazioni dei consumatori non è vero quello che dicono il ministro Tremonti e il premier Berlusconi sostenendo che la Finanziaria non ha aumentato le tasse.
Di certo intanto, c'è che il settore 'nero' si conferma ancora una volta quello dei trasporti: il comma 200 della finanziaria - spiegano Adusbef e Federconsumatori - autorizza infatti dal 1 gennaio 2010, anticipazioni tariffarie di 3 euro a passeggero su ogni singolo biglietto aereo a favore dei gestori aeroportuali, che invece di tirare fuori mezzi propri per finanziarsi, lo fanno a spese dei viaggiatori configurando una vera e propria stangata tariffaria pari ad almeno 65 euro l’anno a carico dei viaggiatori.
Ma dalla Finanziaria arrivano nuovi balzelli anche per la giustizia. Il comma 215 infatti, affermano i consumatori, introduce il contributo unificato pari a 103,3 euro a carico dei lavoratori licenziati che fanno ricorso in Cassazione, con la beffa della compensazione delle spese legali; mentre il comma 6-bis della stessa legge finanziaria istituisce un ulteriore balzello, pari ad un contributo minimo di 38 euro, a carico di quei cittadini che decidano di fare ricorso contro le multe da autovelox. In sostanza, avvertono le due associazioni, per impugnare una multa di circa 45 euro davanti al Giudice di Pace, occorre spenderne circa 55 tra i costi di 3 raccomandate bolli e contributo unificato non previsti in precedenza.
Non solo. A questa ministangata governativa -dichiarano Elio Lannutti e Rosario Trefiletti - per il 2010 bisogna aggiungere 30 euro di gas, 130 di RCA, 18 euro per i servizi idrici; 35 euro di Tarsu; 30 di rincari dei servizi bancari; 80 euro per le rate dei mutui visto che le banche, prevaricando i contratti, stanno aumentando lo spread quasi raddoppiato, 65 euro per gli aumenti dei biglietti dei treni, 90 euro per i costi dei carburanti.
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Economia/Tariffe-allarme-dei-consumatori-Da-gennaio-stangata-da-596-euro-a-famiglia_4144603832.html
giovedì 24 dicembre 2009
domenica 20 dicembre 2009
venerdì 18 dicembre 2009
Il nostro premier, Silvio Berlusconi.
Berlusconi, che ha basato la sua fortuna usufruendo di capitali di dubbia provenienza, e che è riuscito ad ottennere una delle più alte cariche al governo grazie alla sinistra dalemiana collusa con il potere economico del paese, non accetterà mai la possibilità che esistano persone che non lo amano e non lo invidiano.
Lui è abituato ad essere ossequiato ed amato da donne che, con una sua raccomandazione, riescono ad ottenere un contratto in tv, da uomini che venderebbero la loro madre pur di far parte del suo team e di quella società di arrivisti furbetti e senza morale.
Per lui, l'esistenza di un Travaglio, un Santoro, un Grillo, un Di Pietro, individui non corruttibili, è incomprensibile, rappresenta un pericolo perchè vuol dire che c'è chi non ha bisogno di lui per diventare qualcuno ed essere apprezzato da molti.
A lui stanno bene i Cicchitto, i Capezzone, i Bondi, i Bonaiuto, i Vespa, i Feltri, le Carfagne, le Gelmini.........tutte persone che si prostrano davanti a lui per ottenere ricchezza e potere e che da sole sarebbero tante "nullità".
Lui è il male, lui non ha morale, lui odia, lui non ha rispetto di nessuno, lui si sente un dio, .......lui non è normale, lui è malato!
Pesanti minacce sul blog di Daniele Martinelli.
“attento, stai molto attento, che il panettone rischi di non mangiarlo…INFAME!!!!!”
Il commento è apparso sul video dedicato alla vicenda Tartaglia. Me lo ha scritto questo utente di Youtube.
“Ascolta viscido frocio comunista, laciami il tuo indirizzo e numero di cellulare.
Voglio venire a parlare a quattro occhi con te.”
E’ un altro dei commenti apparsi sullo stesso video. Me lo ha sritto quest’altro utente di Youtube ritratto in foto.
Gli ho risposto che lo incontrerò in tribunale dopo che la polizia postale lo avrà identificato e contattato.
Mi ha quindi riscritto ciò che segue.
“Sapevo già che eri codardo cagasotto
sai soltanto parlare e insultare bal bla bla
sai che me ne faccio io del tribunane del tuo ipotetico avvocaticchio rottinculo,
vi piscio in faccia se non peggio, ti rode tanto che ti abbia smascherato, vero
se avessi le palle affronteresti la gente di persona senza isolarti a dire bestemmie dietro un blog di You Tube, e già il codardo li si sente sicuro vero, ma ti credi che non sappiamo chi sei ? credi che non sappiamo e che non sei nessuno, pezzo di merda ambulante ? ma stanne certo che io e non solo ti rincontreremo prima o poi di nuovo per strada lurido pederasta comunista. Ti stai gagando sotto vero ?. Vali meno di una cacchina di sorcio, hai la faccia da sorcio, e scappi via come un codardo quando devi affrontare una situazione vero.
CODARDO DI MERDA !!!!!!!!
Sa hai le palle lascia il tuo recapito, tanto prima o poi ti acchiappiamo lo stesso ….”
Lo so, chi ti vuole far fuori non te lo viene a dire. Ho comunque sporto denuncia querela ai carabinieri e ho reso il video privato per facilitare le indagini, dopodiché sarà di nuovo disponibile. Andrò fino in fondo.
Le altre irriferibili minacce che il tale in foto ha aggiunto sul profilo del mio canale di Youtube ve le risparmio. Le lascio fino a indagini concluse. Vi terrò aggiornati, ma se nel frattempo qualcuno è in grado di fornirmi dettagli utili alla identificazione di quegli utenti (sempre che non si tratti di una sola persona) non esiti a contattarmi per mail. Farò tutto più velocemente.
giovedì 17 dicembre 2009
Forze armate e privatizzate
Le forze armate italiane smettono di essere gestite dallo Stato e diventano una società per azioni. Uno scherzo?
Un golpe?
No: è una legge, che diventerà esecutiva nel giro di poche settimane.
La rivoluzione è nascosta tra i cavilli della Finanziaria, che marcia veloce a colpi di fiducia soffocando qualunque dibattito parlamentare.
Così, in un assordante silenzio, tutte le spese della Difesa diventeranno un affare privato, nelle mani di un consiglio d'amministrazione e di dirigenti scelti soltanto dal ministro in carica, senza controllo del Parlamento, senza trasparenza.
La privatizzazione di un intero ministero passa inosservata mentre introduce un principio senza precedenti.
Che pochi parlamentari dell'opposizione leggono chiaramente come la prova generale di un disegno molto più ampio: lo smantellamento dello Stato.
"Ora si comincia dalla Difesa, poi si potranno applicare le stesse regole alla Sanità, all'Istruzione, alla Giustizia: non saranno più amministrazione pubblica, ma società d'affari", chiosa il senatore pd Gianpiero Scanu.
Stiamo parlando di Difesa Servizi Spa, una creatura fortissimamente voluta da Ignazio La Russa e dal sottosegretario Guido Crosetto: una società per azioni, con le quote interamente in mano al ministero e otto consiglieri d'amministrazione scelti dal ministro, che avrà anche l'ultima parola sulla nomina dei dirigenti.
Questa holding potrà spendere ogni anno tra i 3 e i 5 miliardi di euro senza rispondere al Parlamento o ad organismi neutrali.
In più si metterà nel portafogli un patrimonio di immobili 'da valorizzare' pari a 4 miliardi.
Sono cifre imponenti, un fatturato da multinazionale che passa di colpo dalle regole della pubblica amministrazione a quelle del mondo privato.
Ma questa Spa avrà altre prerogative abbastanza singolari.
Ed elettrizzanti. Potrà costruire centrali energetiche d'ogni tipo sfuggendo alle autorizzazioni degli enti locali: dal nucleare ai termovalorizzatori, nelle basi e nelle caserme privatizzate sarà possibile piazzare di tutto.
Bruciare spazzatura o installare reattori atomici?
Signorsì!
Segreto militare e interesse economico si sposeranno, cancellando ogni parere delle comunità e ogni ruolo degli enti locali.
Comuni, province e regioni resteranno fuori dai reticolati con la scritta 'zona militare', utilizzati in futuro per difendere ricchi business.
Infine, la Spa si occuperà di 'sponsorizzazioni'.
Altro termine vago.
Si useranno caccia, incrociatori e carri armati per fare pubblicità?
Qualunque ditta è pronta a investire per comparire sulle ali delle Frecce Tricolori, che finora hanno solo propagandato l'immagine della Nazione.
Ma ci saranno consigli per gli acquisti sulle fiancate della nuova portaerei Cavour o sugli stendardi dei reparti che sfilano il 2 giugno in diretta tv?
Lo scippo. Quali saranno i reali poteri della Spa non è chiaro: le regole verranno stabilite da un decreto di La Russa. Perché dopo oltre un anno di dibattiti, il parto è avvenuto con un raid notturno che ha inserito cinque articoletti nella Finanziaria. "In diciotto mesi la maggioranza non ha mai voluto confrontarsi. Noi abbiamo tentato il dialogo fino all'ultimo, loro hanno fatto un blitz per imporre la riforma", spiega Rosa Villecco Calipari, capogruppo Pd in commissione Difesa: "I tagli alla Difesa sono un dato oggettivo, dovevano essere la premessa per cercare punti di convergenza. La tutela dello Stato non può avere differenze politiche, invece la destra ha tenuto una posizione di scontro fino a questo scippo inserito nella Finanziaria"
.Non si capisce nemmeno quanti soldi verranno manovrati dalla holding. Difesa Servizi gestirà tutte le forniture tranne gli armamenti, che rimarranno nelle competenze degli Stati maggiori. Ma cosa si intende per armamenti? Di sicuro cannoni, missili, caccia e incrociatori. E gli elicotteri? E i camion? E i radar e i sistemi elettronici? Quest'ultima voce ormai rappresenta la fetta più consistente dei bilanci, perché anche il singolo paracadutista si porta addosso una serie di congegni costosissimi. La definizione di questo confine permetterà anche di capire se questa privatizzazione può configurare un futuro ancora più inquietante: una sorta di duopolio bellico. Finmeccanica, holding a controllo statale che ingaggia legioni di ex generali, oggi vende circa il 60 per cento dei sistemi delle forze armate. E a comprarli sarà un'altra spa: due entità alimentate con soldi pubblici che fanno affari privati. Con burattinai politici che ne scelgono gli amministratori. All'orizzonte sembra incarnarsi un mostro a due teste che resuscita gli slogan degli anni Settanta. Ricordate? 'L'imperialismo del complesso industriale-militare'. Un fantasma che improvvisamente si materializza nell'opera del governo Berlusconi.
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/forze-armate-e-privatizzate/2117172&ref=hpsp
Milano, arrestato Prosperini
Piergianni ProsperiniMILANO - L'assessore regionale allo sport e al turismo della Lombardia, Piergianni Prosperini del Pdl, è stato arrestato nell'ambito di un'inchiesta sugli appalti relativi al marketing del turismo in Lombardia condotta dal pm Alfredo Robledo.
ACCUSE DI CORRUZIONE E TURBATIVA D'ASTA - Stando a quanto si apprende negli ambienti giudiziari l'assessore della regione Lombardia Piergianni Prosperini è accusato di corruzione e turbativa d'asta nell'ambito di appalti a società che hanno gestito la pubblicità televisiva per la regione Lombardia.
MANETTE PER IL PROPRIETARIO DI ODEON TV - Oltre a Pier Gianni Prosperini la Guardia di Finanza ha arrestato anche il proprietario di Odeon Tv, Raimondo Lagostena Bassi nell'ambito della stessa inchiesta sul marketing del turismo in Lombardia.
Le accuse, a vario titolo, sono di turbativa d'asta, corruzione e truffa. La vicenda riguarderebbe pubblicità mandata in onda su Odeon Tv.
Lagostena è l'artefice del rilancio di Odeon Tv, network nato 20 anni fa e oggi multipiattaforma televisiva.
Nato a Genova 58 anni fa, figlio di Tina Lagostena Bassi (l'avvocato celebre per la difesa dei diritti delle donne, scomparsa nel marzo 2008), nel 2001 l'imprenditore ha rilevato con il gruppo Profit la rete, fondata nel 1987 dal patron di Parmalat Calisto Tanzi, che ha ospitato, tra gli altri, personaggi come Fabio Fazio e il suo Forza Italia (1987), Vittorio Sgarbi con Sgarbi quotidiani, e Gianfranco Funari.
http://www.corriere.it/cronache/09_dicembre_16/prosperini-arrestato_3e490360-ea7c-11de-8d37-00144f02aabc.shtml
PdL?
E' una novità?
Per me no.
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http://www.babila.it/chisiamo.htm
PdL?
Marketing?
Imbroglioni?
Quello che io vedo.
Se ne stanno rendendo conto: o non è appropriata la sua guardia del corpo o non è vero che un pazzo è strumentizzabile.
C'è qualcosa che non quadra.
O si libera della "fasulla guardia del corpo" o ammette che è un suo passo falso.
Non è adeguato al compito assunto, non è adeguato a contenere la crisi economica pervenutagli tra capo e piedi, non è adeguato neanche a tenere in piedi una "seconda famiglia personale", figuriamoci se è adeguato a mentenere la "Famiglia Italia".
Buona notte.
Io non lo odio, lo schifo!
cettina. .., isola 17.12.09 02:00
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"Ma pensi piuttosto a lavarsi da dosso quella puzza che oramai lei non sente nemmeno più. Al di là, forse, vedrà nuovi orizzonti e chissà, magari anche lei capirà qualche cosa."
Babila C. 17*12*09 02*05
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"Quello che piacerebbe capire a "lei" a me non interessa: io sono avvezza a pensare con la mia testa.
Io vedo i fatti, io vedo ciò che mi circonda, io vedo fame, io vedo povertà, io vedo gente abbandonata al nulla, io vedo speranze devastate, io vedo gente che non sa che pesci prendere, io vedo mamme che non sanno come supportare i propri figli, io vedo pedari disperati............
Lei, che cazzo vede?"
cettina, isola 17-12-09 02-17
Imbroglione?
Se ne stanno rendendo conto: o non è appropriata la sua guardia del corpo o non è vero che un pazzo è strumentizzabile.
C'è qualcosa che non quadra.
O si libera della "fasulla guardia del corpo" o ammette che è un suo passo falso.
Non è adeguato al compito assunto, non è adeguato a contenere la crisi economica pervenutagli tra capo e piedi, non è adeguato neanche a tenere in piedi una "seconda famiglia personale", figuriamoci se è adeguato a mentenere la "Famiglia Italia".
Buona notte.
PS. Io non lo odio, lo schifo!
Sono tornata.
Vertice impraticabile!
Quando si predispone una crescita energetica basata sulle centrali nucleari non si può affrontare!
Come "eluderlo"?
Con un "attenatato" programmato ad "orologeria".Sarà che sono complottista...............ma, io, a quest'"uomo" non credo!
Sarò deficiente, sarò complottista, ma io: NON CI CREDO!
PS. Mi riscrivo a face book, la polizia postale sa come intervenire e scoprire chi è chi........altrimenti abbiamo perso anche quest'ultima realtà di giustizia e verità.
lunedì 14 dicembre 2009
Silvio Berlusconi Colpito e ferito al Volto a Milano.
Le immagini si commentano da sole.
Lui, dopo essere stato infilato in macchina, esce e sale sul predellino della vettura in segno di sfida.
Insano di mente chi lo ha colpito o lui con quello che fa e dice?
venerdì 11 dicembre 2009
Berlusconi al congresso Ppe
L'esternazione del presidente del consiglio di oggi al PPE è di una gravità inaudita.
Si sta attentando alle istituzioni.
L'avvisaglia grave si era già verificata una prima volta con il suo "colpo di stato" effettuato contro il governo Prodi, preparato e perpetrato con la complicità di Saccà e Mastella (due eroi alla Mangano), entrambi reintegrati uno in Rai e l'altro in politica, ora sta tentando di perpetrarlo contro i più alti organi istituzionali, il CSM e la Consulta.
Io non credo che i fratelli Graviano, domani, forniranno ulteriori prove di complicità del governo attuale con la mafia.
Per ora si sono limitati ad inviare "avvisi" e "minacce", sono in attesa di risposte.
E le risposte stanno arrivando: lo scudo fiscale è il primo, la vendita dei beni confiscati è il secondo, le sue esternazioni contro la magistratura sono la "punta di diamante" per arrivare ai processi brevi, quindi nulli, ed alle facili assoluzioni per decorrenza dei termini.
La mafia, preme il piede sull'acceleratore, lui prende tempo, mandando "pizzini".
Nn dimentichamo, inoltre, che Cosentino è un "casalese" e porta voti; Noemi, che collaborerà con Chiambretti in rai, è figlia di un componente del clan dei casalesi..........
Lui "pulito" non è!
giovedì 10 dicembre 2009
Palermo 12 dicembre, Manifestazione pubblica «L’Alba di una nuova resistenza»
«L’Alba di una nuova resistenza. Informazione, politica, denuncia” è il tema della manifestazione pubblica che avrà luogo sabato 12 dicembre, a partire dalle ore 16, presso l’ex deposito locomotive di via Messina Marine, a Palermo. Oltre al leader di Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, e al deputato europeo dell’Idv, Sonia Alfano, interverranno: Benny Calasanzio, Peter Gomez, Felice Lima, Gianni Lannes, Rosario Crocetta, Salvatore Borsellino, Gioacchino Genchi, Giuseppe Lumia, Fabio Repici, Piergiorgio Morosini e Petra Reski.
«Questi ultimi mesi – spiega Sonia Alfano - avranno un incredibile valore nella storia, a volte difficile ma sicuramente variegata, del nostro Paese. Da tempo avevo bisogno di mettere i puntini sulle "i", di fare una analisi completa di cosa "eravamo" a gennaio 2009 e cosa "siamo" oggi, alle porte del 2010».
«Io credo – sottolinea - che le cose siano cambiate e anche parecchio, ma ho bisogno che parlino i diretti interessati. I protagonisti di questo "cambiamento". Magistrati, giornalisti, politici e società civile che racconteranno le loro esperienze e il loro punto di vista. Grazie al mio gruppo al Parlamento Europeo, l'ALDE, sabato 12 dicembre avremo la possibilità di condividere molteplici esperienze, insieme a tanti nomi illustri e competenti. Sono certa che queste piccole luci siano l'alba di una nuova resistenza».
http://www.soniaalfano.it/
B. e Dell'Utri: quei summit con i capimafia
Di Peter Gomez e Marco Travaglio.
Chi si scandalizza per le dichiarazioni di Spatuzza, chi attende col fiato sospeso quelle eventuali dei fratelli Graviano, chi si domanda "perché proprio ora?", chi invoca "i riscontri" ad accuse tanto "inverosimili", non sa che da 15 anni decine di mafiosi pentiti e di semplici testimoni hanno parlato dei rapporti fra Dell’Utri, Berlusconi e Cosa Nostra.E che le loro parole sono già state riscontrate da indagini accurate e documenti inoppugnabili. Di più: le parole scritte dal Tribunale di Palermo che nel 2004 ha condannato Marcello Dell’Utri a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa fanno impallidire quelle dell’ultimo pentito. Il quale si limita ad aggiungere un paio di tasselli a un mosaico già più che completo. Purtroppo quel processo, diversamente da quelli di Cogne, Erba, Perugia e Garlasco, nessuno l’ha mai raccontato in tv e nemmeno i mafiologi dei giornali che oggi si svegliano con 15 anni di ritardo. Ci provarono Luttazzi, Biagi e Santoro nel 2001, infatti furono epurati dalla Rai proprio per evitare che informassero i cittadini elettori del processo più importante d’Italia e più oscurato del mondo. Oggi le parole di Spatuzza cadono in quel vuoto informativo accuratamente studiato a tavolino e appaiono come funghi cresciuti nel deserto, calunnie di un pazzo o di un pentito prezzolato che ha deciso di infangare l’immacolata reputazione del premier e del suo braccio destro. Il Fatto ha deciso di riempire quel vuoto pubblicando in due puntate ampi stralci della sentenza Dell’Utri. Nella prima di oggi si raccontano i rapporti fra i fondatori di Forza Italia e Cosa Nostra negli anni Settanta e Ottanta. Domani sarà la volta degli anni Novanta: la "stagione politica", dominata anche secondo i giudici dai fratelli Graviano.
Leggi e scarica il dossier (pdf 1,67mb)
http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578
martedì 8 dicembre 2009
Genchi: L'arresto di Nicchi e Fidanzati è stata una montatura!
A riprova:
http://oknotizie.virgilio.it/go.php?us=415400502b1fd4fa
Incredibile, ma vero.
lunedì 7 dicembre 2009
Muovi Palermo
Marcello Capetta 07 dicembre alle ore 15.49
Care amiche e cari amici, dopo una partecipatissima assemblea cittadina presso la Facoltà di Giurisprudenza, dopo i festeggiamenti alla squadra mobile in occasione dell'arresto di un altro boss mafioso (sarebbe bello organizzare un'iniziativa per ringraziare la squadra catturandi) e dopo un week end di riposo, ci siamo rimessi al lavoro e stiamo programmando nuove iniziative per coinvolgere la cittadinanza e per invitarla ad unirsi a noi..
TRE LE INIZIATIVE PRONTE:
1) Raccolta di giocattoli nuovi ed usati per regalare un sorriso ai bimbi dei quartieri disagiati in occasione delle feste natalizie.
2) Multe civiche per sensibilizzare i cittadini al rispetto delle regole (su tutte..lasciar liberi gli scivoli per i disabili!!!), guardando all'assenza dell'Amministrazione comunale.
3) Appello alle cittadine ed ai cittadini per firmare una mozione di sfiducia simbolica contro il Sindaco Cammarata e la Giunta Comunale, da consegnare ai 50 consiglieri comunali, per metterli di fronte alle proprie responsabilità e per esortarli a presentare l'unica mozione possibile: quella all'interno del consiglio comunale.
L'APPUNTAMENTO PER LANCIARE LE INIZIATIVE DI CUI AI PUNTI 2 E 3 E' FISSATO PER SABATO 12 DICEMBRE ALLE ORE 16 AL PALCHETTO DELLA MUSICA, IN PIAZZA POLITEAMA.
QUESTE LE INIZIATIVE POSSIBILI SU CUI STIAMO RIFLETTENDO E CHE LANCEREMO NON APPENA SAPREMO COME MUOVERCI E SE CI TROVEREMO TUTTI D'ACCORDO.
1) Lotta ai parcheggiatori abusivi con denunce ed inchieste, partendo da un documentario lanciato dal centro culturale francese.
2) Organizzazione di una "spazzata" cittadina per le vie del centro e/o di un NO CAMMARATA DAY seguendo il percorso della bellissima iniziativa nazionale del popolo viola.
Vi comunichiamo inoltre che ci stiamo confrontando con tantissime realtà territoriali ed associazionistiche per costruire un progetto di cambiamento, insieme! Possiamo scrivere una bellissima pagina nella storia di questa Città, ma dobbiamo crederci TUTTI ed unire le forze.
E' attivo il sito di Muovi Palermo: www.muovipalermo.com
E' attiva una casella di posta elettronica per inviare le vostre segnalazioni: muovipalermo@gmail.com
Questo è il link del gruppo ufficiale su facebook:
http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2Fgroup.php%3Fgid%3D161445152341%26ref%3Dmf&h=6e39a088f839047cb913018e6c9b250a
Iscrivetevi, diffondete e partecipate...se vi pare e per rimanere sempre aggiornati!
Buona settimana! Lo staff di Muovi Palermo.
martedì 1 dicembre 2009
Fini, fuorionda su Berlusconi: "Ha il consenso per governare, ma non l'immunità assoluta"
Durante un convegno a Pescara, il presidente della Camera non sa che i microfoni sono apertie parla a ruota libera con un magistrato suo amico. E spiega le sue opinioni sul premier.
"Lui confonde la leadership con la monarchia assoluta... il consenso popolare che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di qualsiasi altra autorità..."
ROMA - Il 6 novembre scorso il presidente della Camera Gianfranco Fini partecipa a Pescara alla giornata conclusiva del "Premio Borsellino".
In quell'occasione discute con il procuratore della Repubblica Nicola Trifuoggi che è seduto accanto a lui.
Tra i due c'è una conoscenza di antica data.
Fini, convinto che la conversazione si svolga a microfoni spenti, parla delle vicende di stringente attualità, tra cui quelle che riguardano Silvio Berlusconi, le sue inchieste giudiziarie e le rivelazioni del pentito Spatuzza.
Si tratta di una conversazione dai toni colloquiali nella quale, tuttavia, il presidente della Camera ribadisce alcuni concetti espressi più volte anche in sedi istituzionali.
Fini: "A Scampia c'è un altro sacerdote che si chiama Don Aniello e di cognome Mancaniello, ed è un personaggio come questo (ndr Don Luigi Merola). Una volta è venuto un guappo e lui gli ha detto 'Io non sono un prete, so un mancaniello!'" Subito dopo il presidente della Camera indica a don Merola, che si lamentava del fatto di non essere ancora mai riuscito ad incontrare il ministro Gelmini, il suo segretario personale.
Fini: "Qualche giorno fa rileggevo un libro sull'Italia giolittiana e a Giolitti, che era considerato il ministro della malavita, un oppositore gli disse: 'Lei rappresenta lo stato... participio passato del verbo essere'. Efficace, no?"
Trifuoggi: "Potrebbe essere riesumata"
Fini: "Infatti non escludo di farlo, citando la fonte... prima o poi lo faccio" **********
Fini (riferendosi ad Aldo Pecora): "Lui è un creativo nato, perché il movimento lo ha chiamato 'Ammazzateci tutti'... e sì... il talento è quello"
Pecora nell'ambito del suo discorso afferma: "Noi siamo di passaggio, qua nessuno è eterno, non si vive in eterno" E allora Fini commenta: "... se ti sente il Presidente del Consiglio si incazza" **********
Fini: "Sono un ragazzaccio io... come dicevano i greci... poco se mi giudico molto se mi confronto... è così, sembra una battuta invece è una massima di vita. E' l'umiltà e nello stesso tempo la consapevolezza di vivere" **********
Fini: "Per i ragazzi come questi (riferendosi a Pecora) .. è chiaro che una delusione a 23 anni, non alla nostra età, ti toglie qualunque possibilità di credere nella vita" **********
Fini, rivolgendosi a Pecora: "Con la giacca e la cravatta sei ancora più bravo" **********
Fini: "E' che con i ragazzi non parli con le parole ma con gli esempi" **********
Fini: "Il riscontro delle dichiarazioni di Spatuzza (ndr il pentito Gaspare Spatuzza)... speriamo che lo facciano con uno scrupolo tale da... perché è una bomba atomica"
Trifuoggi: "Assolutamente si... non ci si può permettere un errore neanche minimo"
Fini: "Si perché non sarebbe solo un errore giudiziario, è una tale bomba che... lei lo saprà .. Spatuzza parla apertamente di Mancino, che è stato ministro degli Interni, e di ... (ndr Berlusconi?)... uno è vice presidente del CSM e l'altro è il Presidente del Consiglio..."
Trifuoggi: "Pare che basti, no"
Fini: "Pare che basti"
Trifuoggi: "Però comunque si devono fare queste indagini"
Fini: "E ci mancherebbe altro"
Fini: "No ma lui, l'uomo confonde il consenso popolare che ovviamente ha e che lo legittima a governare, con una sorta di immunità nei confronti di... qualsiasi altra autorità di garanzia e di controllo... magistratura, Corte dei Conti, Cassazione, Capo dello Stato, Parlamento... siccome è eletto dal popolo...
Trifuoggi: "E' nato con qualche millennio di ritardo, voleva fare l'imperatore romano"
Fini: "Ma io gliel'ho detto... confonde la leadership con la monarchia assoluta.... poi in privato gli ho detto... ricordati che gli hanno tagliato la testa a... quindi statte quieto" **********
Fini applaude Nino Di Matteo ed esclama "Bravo" Nino Di Matteo, sostituto procuratore della Direzione Nazionale Antimafia di Palermo, con il collega Antonio Ingroia, sta raccogliendo le dichiarazioni di Massimo Ciancimino (ndr figlio di Vito) sulla trattativa avvenuta nel '92 fra Cosa nostra e pezzi dello Stato. E' inoltre PM del processo Mori.
(1 dicembre 2009)
http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/giustizia-19/fuorionda-fini/fuorionda-fini.html