venerdì 22 luglio 2011

Norvegia sotto assedio, bomba a Oslo Spari su meeting laburisti: decine i morti.


Sette vittime e oltre dieci feriti. Questo il bilancio dello scoppio di un auto-bomba che si è verificata oggi pomeriggio a Oslo nella sede del Vg, il maggiore quotidiano norvegese. La bomba è stata rivendicata da un sito jihadista che però smentisce. Secondo la polizia non si tratta di terrorismo islamico.


La Norvegia è sotto attacco. Dalle 13:20 Oslo si è trasformata in un inferno. Almeno una bomba e una sparatoria hanno causato un numero imprecisato di morti e feriti. Secondo gli investigatori ci sono elementi per affermare che i due attacchi sono collegati. Un’esplosione ha devastato il centro della capitale, investendo anche la sede del governo, e causando almeno sette morti e decine di feriti, tra cui almeno due gravi. Poco dopo, un uomo armato vestito da poliziotto ha raggiunto in barca l’isola di Utoya, a una trentina di chilometri dalla capitale, e ha aperto il fuoco in un campo estivo organizzato dall’Auf, l’ala giovanile del Partito Labourista. Lo sparatore è stato poi arrestato. La polizia lo ha collegato alla bomba scoppiata nel centro della città. In serata il Guardian riferisce il contenuto di un post pubblicato su twitter da un giornalista norvegese secondo il quale la polizia è convinta che gli attentati non siano di matrice terroristica internazionale


La polizia non è in grado di confermare le notizie di quattro vittime nel campus. Secondo una testimonianza raccolta dalla tv di Stato, sulla spiaggia dell’isola ci sarebbero addirittura una trentina di cadaveri. Per l’attacco di Utoya è stato arrestato un uomo di carnagione bianca, alto un metro e 90, in apparenza norvegese. Dopo l’esplosione nel centro di Oslo, il portavoce dell’ospedale universitario ha riferito di dieci persone ricoverate, alcune ferite gravemente. Il Guardian ha pubblicato un video registrato con un cellulare di una seconda potente esplosione, visibile da alcuni edifici in fondo alla strada devastata dalla prima bomba.

E’ ancora incerto il bilancio della sparatoria di Utoya, in cui sarebbero rimaste ferite almeno cinque persone. Intanto nel centro di Oslo, dove è stato schierato l’esercito, sono state evacuate la stazione centrale e le sedi dei principali media locali. Evacuati anche almeno due centri commerciali. Dopo gli attacchi è arrivata una rivendicazione sul web, di incerta attendibilità. Gli attentati avvenuti a Oslo sono “solo l’inizio”, si legge sul forum jihadista ‘Shmukh’ da Abu Sulayman al-Nasir del gruppo Ansar Jihad al-Alami, “Sostenitori del Jihad globale”. “E’ giunto all’Europa un altro messaggio dai mujaheddin” che non rimarranno “con le mani in tasca” davanti alla “guerra” degli Occidentali “contro l’Islam e i musulmani”. Oggi il bersaglio e’ stata la Norvegia, prosegue il messaggio, colpevole di partecipare al conflitto in Afghanistan e di aver insultato il profeta Maometto. “Dopo la battaglia di Stoccolma avevamo minacciato di condurre ulteriori operazioni” e “avevamo invitato gli stati europei a ritirare i loro eserciti dalle terre afghane”, afferma al-Nasir, che lancia un ulteriore avvertimento agli “europei: eseguite le richieste dei mujaheddin poiche’ cio’ che avete visto è solo l’inizio. Verranno attacchi ben piu’ grandi”.

Il premier norvegese Jens Stoltenberg, parlando da un luogo segreto che ha detto di non voler rivelare per motivi di sicurezza, ha affermato che “e’ troppo presto per parlare di attacco terroristico” e che ancora non si conoscono i colpevoli di quanto accaduto. Stoltenberg ha comunque ammesso che “ci troviamo davanti ad una situazione grave” e ha convocato per stasera una riunione d’emergenza del suo governo.




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