martedì 10 luglio 2012

Trattativa, Grasso: “Le intercettazioni col Colle non vanno distrutte, lo dice la legge”. - Irene Buscmei




“Le intercettazioni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non possono essere distrutte, se non dopo l’autorizzazione da parte di un giudice, sentite le parti e i loro avvocati”, afferma il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso ai microfoni del ilfattoquotidiano.itLezioni di giurisprudenza al fondatore del quotidiano La Repubblica Eugenio Scalfari arrivano anche dalla rassegna viterbese Caffeina cultura dove il magistrato è stato ospite per presentare il suo libro “Liberi tutti. Lettera a un ragazzo che non vuole morire di mafia”. Il caso Napolitano-Mancino crea fermento tanto da portare alcuni giornali a schierarsi contro i magistrati siciliani e a mettere in discussione l’esistenza di una trattativa Stato-mafia. “‘C’è una sentenza passata in giudicato, quella della strage di via Georgofili, che accerta questo – afferma Grasso sul palco – certo bisogna indagare ancora per dare un volto ai mandanti di quel patto con la mafia”. Sull’isolamento della Procura di Palermo e l’allarme lanciato dal sostituto procuratore di Palermo Antonio Ingroia, Grasso afferma: “Non bisogna cercare il consenso, ma andare avanti per scoprire la verità. Il rischio di restare soli, come lo fu nell’ultima fase della sua vita il giudice Giovanni Falcone esiste. Certo il consenso generale ti aiuta nell’affrontare il lavoro quotidiano”. Sulla latitanza di Bernardo Provenzano nel Lazio il procuratore sostiene: “Non c’è nessuno elemento che ci porta a ritenere che il boss abbia ‘soggiornato’ nel Lazio. Certi giornalisti si fanno affascinare dalle ipotesi. I magistrati non hanno assolutamente trattato” .

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Giovanni Ruffini dice:
Avra' senza'altro la SOLIDARIETA' da tutti, fuorche' da gran parte della CASTA che sta vivendo da anni, le PEGGIORI ISTERIE tipiche di chi non ha la STATURA (morale e fisica) per i seri AFFARI di STATO....!!!!!!

Cetta dice:
Spero vivamente che riesca nel suo intento. Dovremmo essere noi a decidere, se la nostra fosse una democrazia, sul da farsi.

Giovanni Ruffini dice:
Quella TRATTATIVA, delle tante, getterebbe nel PANICO, gia' percepibile, ogni apparato del PAESE che ha BARATO mascherandosi dietro ad ETICHETTE IDEOLOGICHE ed altro - il DISSERVIZIO al Paese e' stato pianificato da MENTI ovviamente GRANDI...con una visione del Paese, Piani, Progetti e Strategie per eseguirli, OSCURATA con FEROCE METODICITA' agli stessi Cittadini..un Cauto Ottimismo e' nell'aria...ma i risultati si vedranno in tempi non certamente brevi....e chi SPARIRA', avra' lo SCENEGGIATORE e COPIONE da recitare..Monetine per il Craxi....od altri IMBROGLI per chi pensera' bene di DARSELA a GAMBE...una possibilita'...!!!

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