Si sta facendo detestare da tutti. Sta compattando il resto del governo (e non era facile). Sta passando per quello che è, ovvero il peggior politico del lotto. Sta “combattendo” una battaglia personalistica che nessuno capisce, tranne (forse) lui. Sta alzando la posta in un bluff puerile e colpevole, col rischio di farsi sostituire al governo da un gruppetto di “responsabili” (scenario mestissimo, ma come contrappasso sarebbe divertente). Sta raggiungendo un livello tale di odiosità da avere ormai al suo fianco giusto un pelatino a caso, un bonzo paonazzo, una gengiva inutilmente ilare, l’ex tennista amica del Sismi e quel che resta della corsivista esaltata di via Solferino.
Soprattutto: sta consegnando il paese al suo alter ego più dotato Salvini, divenendo per distacco e una volta per tutte il più grande meteorite mai abbattutosi sulla sinistra (con cui non c’è mai entrato nulla) italiana. Se fosse un disco sarebbe un live unplugged di Povia, eseguito tutto con la grattugia al posto della chitarra.
Politicamente incoerente, inadeguato, tragicomico e comicamente sciagurato: da sempre e per sempre, anche quando (2013/2016 soprattutto) era vietato criticarlo e quasi tutti i media lo celebravano oscenamente. Però ha anche dei difetti. Daje Matte’!
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