Sembra ieri che tutti dicevano: sacrifichiamo tutto tranne la scuola, smart working per tutti ma non per gli studenti, la didattica a distanza non esiste, pensiamo anzitutto ai nostri ragazzi, non rubiamogli il futuro, l’hanno detto Greta e Draghi! Poi il vituperato governo Conte con i putribondi Azzolina e Arcuri, ha garantito la didattica di presenza. Ma chi ieri la invocava oggi chiede di tornare alla didattica a distanza. E Sala, che demonizzava lo smart working, oggi invoca lo smart working.
Sembra ieri che tutti chiedevano la testa della ministra dell’Istruzione che mai avrebbe riaperto le scuole, e del commissario Arcuri, che mai avrebbe trovato i banchi, mentre il Fatto solitario segnalava che la ministra inefficiente era quella dei Trasporti, la De Micheli, oltre alle solite Regioni. Oggi tutti scoprono che il disastro non sono le scuole, ma i trasporti.
Sembra ieri che le Regioni che ora rivogliono la didattica a distanza aprivano le discoteche chiuse dal governo e volevano riempire gli stadi di tifosi. Oggi accusano il governo di non fare abbastanza contro il Covid, come se non avessero già fatto abbastanza, a favore del Covid.
Sembra ieri che tutti chiedevano il Mes come panacea di ogni male, emorroidi incluse (l’altra sera, per dire, l’ha chiesto pure Cristina Comencini). Ora si scopre che i rendimenti dei titoli di Stato sono così bassi che, se il Tesoro ha bisogno di soldi, può raccoglierli sul mercato ai tassi del Mes. Ma non ne ha bisogno, infatti le emissioni di titoli sono in calo, malgrado l’aumento delle spese per il Covid. Dunque il Mes, oltre a non servire a una mazza, non ha più neppure alcuna convenienza.
Sembra ieri che tutti si scagliavano contro l’ultimo Dpcm di Conte: assurdo, incomprensibile, roba da meme, anzi da Stasi, ti entrano in casa, sarà la morte per bar e ristoranti, e poi perché 6 persone e non 5 o 7? Ora si scopre che Germania, Francia, Gran Bretagna, Belgio, Irlanda del Nord, Danimarca, Catalogna, Paesi Bassi e Grecia hanno imposto divieti identici, o più stringenti.
Sembra ieri che virologi, giuristi, politici, giornalisti e opinionisti un tanto al chilo facevano a gara a escludere la seconda ondata, anzi la sopravvivenza stessa del Covid, ormai estinto, mutato o indebolito (il famoso Sars Cov Pippa), incitavano la gente a gettare le mascherine, ad ammucchiarsi e godersi la vita: se il governo osava citare il virus era per terrorizzarci e conservare il potere, la dittatura sanitaria e il regime della paura, a suon di stati d’emergenza e Dpcm. Memorabili le filippiche di Cassese contro “lo stato di emergenza senza più emergenza”. Ora rieccoci a contare 8mila contagi e 80 morti al giorno: invece del Covid, si è estinto Cassese.
Sembra ieri perché era ieri.
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