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sabato 16 marzo 2019

Greta, Mattarella e la bufala della crisi climatica. - prof. Franco Battaglia


Secondo il Presidente della nostra Repubblica saremmo «sull’orlo di una crisi climatica». Mi verrebbe da dire che Sergio Mattarella sia sull’orlo d’una crisi di nervi. E mi viene spontaneo chiedermi da dove l’amato presidente s’è inventato l’allarme. Non certo dai propri studi scientifici, visto che di formazione è giurista. La voce più vicina nel tempo che gli ha scosso il sistema nervoso deve allora essere stata Greta, la quindicenne svedese in sciopero dalla scuola ogni venerdì «contro l’ingiustizia climatica» (sic!).
Io conterò meno della quindicenne, almeno quanto a scuotere un qualche sentimento – e come competere con una bimba? – però rimane il fatto che anche costei non può avere avuto il tempo, almeno data l’età, per focalizzare un problema che non esiste. E provare che una cosa non esiste è molto più difficile che provarne l’esistenza. Provate voi a dimostrare che non esistono i cani a tre teste nel sottosuolo di Venere.
Comunque sia, sulla quindicenne è stato costruito una campagna mediatica e pubblicitaria tale da violare ogni articolo del codice penale quanto a sfruttamento minorile. Greta è stata trascinata davanti al Parlamento svedese e nelle pubbliche piazze e indotta a fare affermazioni di una tale stupidità che quando sarà cresciuta e avrà modo di riascoltarsi se ne vergognerà fino a nutrire sentimenti indicibili nei confronti dei suoi sfruttatori, a cominciare dagli stessi genitori. Al momento la piccina è lo strumento della raccolta di circa 3 milioni d’euro, al grido dello slogan, ideato da professionisti nel marketing senza scrupoli, «non abbiamo più tempo» (per ritardare la lotta ai cambiamenti climatici).
Ma si può essere più fessi? L’umanità dovrebbe dedicare i propri sforzi a impedire che il clima cambi: più facile dedicarli a svuotare gli oceani! Perché, caro Presidente Mattarella, non solo il clima è sempre cambiato, ma soprattutto noi non possiamo farci niente. Provo a tranquillizzarla.
In uno stesso luogo la temperatura ha, nel corso di un anno, una variabilità anche di diverse decine di Celsius. Nello stesso momento la temperatura ha, nei vari punti del pianeta, una variabilità dell’ordine di 100 Celsius. Dall’anno Mille, quando si era all’apice del Periodo Caldo Medievale, quando la temperatura media globale era un paio di Celsius superiore a oggi, fino al 1650, al minimo della Piccola Era Glaciale, quando la temperatura era oltre un paio di Celsius inferiore a oggi, la temperatura variava di circa 5 Celsius.
Oggi, stiamo appunto uscendo dalla Piccola Era Glaciale, e lo stiamo facendo da oltre tre secoli e non possiamo farci niente. Anzi, proprio questi ultimi 150 anni ci hanno offerto un clima straordinariamente stabile. Oltre ogni aspettativa: +0.8 gradi appena in ben 150 anni!
E gli eventi climatici disastrosi? Sono diminuiti, Signor Presidente. L’America è stata colpita da 149 uragani (di cui 10 di forza 4) negli 80 anni compresi fra il 1850 e il 1930; e fu colpita da 135 uragani (di cui 8 di forza 4) negli 80 anni compresi fra il 1930 e il 2010 (dati della National Oceanic and Atmospheric Administration americana). Quindi, come vede, gli uragani sono diminuiti per intensità e numero. Ma le emissioni di CO2 sono aumentate senza sosta. Per fortuna. Perché vede, signor Presidente, noi dobbiamo ringraziare Dio di essere nati nell’era del petrolio e non in quella della pietra o in qualunque altra era successiva all’era della pietra: nella nostra era, almeno, la schiavitù è un tabù, differentemente a prima, quando la pratica non era, neanche moralmente, in discussione.
Tranquillo, Signor Presidente: keep calm and be relaxed. Non mi vorrà scioperare pure lei!

lunedì 5 ottobre 2015

Siria, "11 milioni per il riscatto di Greta e Vanessa"

Siria, "11 milioni per il riscatto di Greta e Vanessa"

Fonti giudiziarie ad Aleppo affermano che per le due volontarie italiane rapite lo scorso anno venne pagata una somma divisa fra vari signori della guerra locali. Uno di loro è finito sotto processo. La Farnesina nega, ma le opposizioni vanno all'attacco di Gentiloni.

Per il rilascio di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due ragazze italiane rapite in Siria lo scorso anno, sarebbe stato pagato un riscatto di circa 11 mln di euro. Lo dicono fonti giudiziarie di Aleppo, secondo cui una delle persone coinvolte nel negoziato è stata condannata per essersi intascata circa metà del riscatto. Il "tribunale islamico" del Movimento Nureddin Zenki, una delle milizie già indicata come coinvolta nel sequestro, ha condannato Hussam Atrash, descritto come uno dei signori della guerra locali, capo del gruppo Ansar al Islam.  L'agenzia ANSA ha ricevuto una copia digitale del testo della condanna emessa il 2 ottobre scorso dal tribunale Qasimiya del movimento Zenki nella provincia di Atareb. Secondo la condanna, Atrash, basato ad Abzimo, la località dove scomparvero Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, si è intascato 5 dei 12 milioni e mezzo di dollari, equivalenti a poco più di 11 milioni di euro. I restanti 7 milioni e mezzo - affermano fonti di Atareb interpellate dall'ANSA telefonicamente - sono stati divisi tra i restanti signori della guerra locali.

Subito dopo la liberazione delle due ragazze, a gennaio, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni aveva definito "priva di fondamento" la notizia già circolata circa il pagamento di una somma ingente alle milizie locali. In un'interrogazione parlamentare, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri (FI) chiede al governo "se ha versato soldi e finanziato i fondamentalisti islamici. Mi chiedo poi quali misure abbia assunto per impedire che si verifichino altri casi come quello delle due ragazze bresciane, partite con una missione i cui contorni restano sostanzialmente sconosciuti e di cui non abbiamo finora ancora compreso la portata. Ovviamente mi auguro ci sia una smentita. In caso contrario il messaggio sarebbe devastante".

Ma le opposizioni tornano all'attacco e chiedono le dimissioni del ministro. Da M5s e Lega arrivano le critiche più dure: "È evidente che Gentiloni ha ormai perso credibilità: faccia mea culpa e rassegni le dimissioni" dichiarano, in una nota congiunta, parlamentari pentastellati della Commissione esteri e del Copasir.


http://www.repubblica.it/esteri/2015/10/05/news/siria_11_milioni_per_il_riscatto_di_greta_e_vanessa-124388969/