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domenica 3 aprile 2016

Palermo maltrattata.


E' mortificante vedere Palermo, una città splendida, nel degrado totale. La sporcizia dilaga; da tempo immemorabile cartacce, sterpaglia alta due metri, vetri di bottiglie, sacchetti di plastica sono sparsi ovunque, nelle aiuole, sui marciapiedi e a coprire tombini con il conseguente intasamento ed allagamento in caso di pioggia.
E non si può attribuire la colpa solo ai palermitani ineducati, perchè questa sporcizia è lì da sempre, non viene mai raccolta, e quando, sporadicamente, il comune di degna di mandare gli "operatori ecologici", che di ecologico hanno poco o nulla, questa spazzatura viene ammonticchiata e lasciata sul posto per tanto tempo, con il risultato che la prima folata di vento la sparpaglia nuovamente ovunque capiti!
Io le tasse le pago, tutte e tante, gradirei averne un riscontro!




Cetta.

venerdì 9 ottobre 2015

Le nuove scoperte sul DNA “spazzatura." - Emiliano Soldani

Scienziati di tutto il mondo stanno conducendo nuove ricerche sul potenziale del DNA, che può essere informato da pensieri ed emozioni. Quello considerato a torto DNA spazzatura è in realtà la sua parte "intronica", che contiene informazioni relative ai potenziali quantici esprimibili, ovvero alle nostre possibilità di scelta, che determinano gli eventi del quotidiano in base alle memorie karmiche.
La nostra biologia cela possibilità sino a pochi anni fa inimmaginabili che, una volta divulgate nella cornice di una scienza di frontiera e condivise fra tutti coloro che sono interessati alla ricerca interiore, permetteranno all’intera 
effetto.M.000umanità di effettuare un salto quantico di specie. Questo sarà possibile grazie al ben noto effetto Maharishi comprovato dall’esperimento della centesima scimmia, attraverso il quale si dimostrava l’influenza di un ristretto numero di individui che acquisivano un’abilità specifica sull’intera popolazione della stessa razza di scimmie, la quale misteriosamente e all’improvviso esprimeva quella stessa abilità anche a distanza di chilometri, senza averla appresa tramite insegnamento o emulazione.
Il DNA infatti ha proprietà che potremmo considerare sovrannaturali, comprovate inequivocabilmente da molti scienziati. Il filamento elicoidale che codifica il nostro patrimonio genetico è oggetto di studio da molti decenni e, dopo la completa mappatura genica della sua parte esonica (quella che codifica le nostre caratteristiche fisiche) nell’ambito del Progetto Genoma, l’attenzione dei ricercatori si è spostata sulla comprensione dell’informazione contenuta nella sua parte intronica, che inizialmente venne etichettata con il nome poco lusinghiero di DNA spazzatura dal momento che non si sapeva a cosa servisse. L’équipe dell’Accademia delle Scienze Russa, capitanata da Peter Gariaev e Vladimir Poponin, ha invece approfondito lo studio sulla parte dei geni non codificante le caratteristiche biologiche e ha scoperto che gli introni contengono un’informazione relativa ai potenziali quantici esprimibili, ovvero alle nostre possibilità di scelta, che determinano gli eventi del quotidiano in base alle memorie karmiche.
Siamo tutti connessi a un campo informazionaleLe neuroscienze hanno sancito che il nostro cervello non è in grado di formulare il pensiero in modo autonomo, ma si comporta piuttosto come una ricetrasmittente connessa a un campo informazionale che Rupert Sheldrake, noto biologo molecolare inglese, ha definito mente estesa.
Shaldrake
Il biologo inglese Rupert Sheldrake.
Carl Gustav Jung aveva intuito l’esistenza di questa mente collettiva, analizzandone soprattutto gli aspetti inconsci, ma essa non è solo un ricettacolo di problemi e pensieri di bassa qualità. Questa mente è estesa, come suggerisce l’attributo di Sheldrake, a tutti gli esseri che popolano la terra, e agisce su tutte le possibili frequenze dello spettro di emissione elettromagnetico solare.
Tale mente infatti è un campo informazionale nel quale sono contenuti i potenziali quantici che, una volta osservati dalla nostra parte conscia o inconscia, vengono condensati in eventi di vita reale. L’informazione è cablata in questa mente grazie alla luce, poiché il campo quantico è caratterizzato da funzioni d’onda di diversa frequenza e di natura elettromagnetica.
Il Sole irradia luce a varie frequenze, dai raggi gamma ai raggi x e agli ultravioletti fino alla luce visibile trasmessa dai fotoni, per scendere ancora all’infrarosso e terminare con l’hertziano. Questa luce codifica un’immensa mole di informazioni, alla quale il nostro cervello attinge incessantemente traendo intuizioni e pensieri cui riserva attenzione e che costituiscono il materiale di base per i processi di ragionamento logico che il cervello stesso applica prima di ritrasmettere il pacchetto informazionale modificato al campo di coscienza collettivo.
DNA1(1)Quando processiamo un pensiero distruttivo, che suscita un’emozione di paura, il nostro cervello intermedio ordina il rilascio di adrenalina, un neurotrasmettitore che comunica alle nostre cellule la necessità di attivarsi, e interagisce con il DNA, inducendolo ad accartocciarsi su se stesso. Glen Rein, biochimico dell’università di Londra, lo dimostrò effettuando esperimenti di laboratorio su un gruppo scelto di soldati: il loro DNA reagiva infatti negativamente alla visione di filmati che suscitavano emozioni quali rabbia e paura, e al contrario si distendeva allungandosi in modo armonioso in presenza di sentimenti positivi.
I Russi hanno dimostrato che la parte intronica viene plasmata dai nostri pensieri e sentimenti e che l’informazione è codificata con un linguaggio la cui semantica è assimilabile a quella della lingua umana, tanto che per comprenderlo si sono avvalsi del contributo di linguisti. Questo ovviamente avvalora gli insegnamenti spirituali che insistono a lungo sulla necessità di avere maestria dei pensieri e delle parole per poter essere in buona salute e imparare a gestire consapevolmente la propria realtà.
Ma in ultima analisi il pensiero che processiamo proviene dalla luce solare, che diviene suono nell’abbassamento di frequenza dall’infrarosso all’hertziano. Fritz-Albert Poop, noto biofisico tedesco, ha infatti scoperto l’esistenza di una stretta relazione tra fotoni e DNA ed è giunto a parlare di biofotoni affermando che quando sono presenti in abbondanza permettono al DNA una piena integrità informazionale che si riflette in uno stato di buona salute, quando invece il genoma li disperde si manifestano mutazioni genetiche che conducono alla malattia.
Vladimir Poponin.
Vladimir Poponin…
peter gariaev
e Peter Gariaev.








Riassumendo i concetti fin qui esposti possiamo affermare che il nostro genoma ordina la luce e dalla luce viene influenzato, e che la stessa luce codifica i pensieri contenuti nella mente estesa che il cervello capta e converte in parole, le quali vengono memorizzate nella sua parte intronica costituendo una memoria cellulare karmica.
Ma c’è dell’altro. I Russi hanno scoperto che quando il DNA viene isolato dalla cellula, intorno alla sua struttura si formano dei microtunnel spazio-temporali che hanno chiamato micro-wormhole. In base agli studi di Einstein e Rosen i tunnel spazio-temporali sono il risultato del collasso di una stella in un buco nero. Sono una distorsione dello spazio-tempo, uno squarcio nel tessuto stesso della Matrix operato dai flussi gravitazionali attraverso il quale l’informazione viaggia bypassando le dimensioni del tempo e dello spazio.
I tunnel spazio-temporali consentono all’informazione di viaggiare anche a ritroso nel tempo, permettendo al presente di essere influenzato dal futuro. E incredibilmente il nostro DNA, nel momento in cui non è condizionato dalla nostra mente che a propria volta forma costantemente memorie cellulari, manifesta dei minuscoli varchi nello spazio-tempo che gli permettono di essere influenzato dal futuro.
wormeholeQuesta è la dimostrazione scientifica che ci è possibile trascendere il nostro karma e attingere al reame di intuizioni e conoscenza provenienti dal futuro, relazionandoci con altissime frequenze della mente estesa dove sono contenute le soluzioni a tutti i problemi che affliggono l’umanità, oltre che la concreta possibilità di fare un vero e proprio salto quantico di specie.
Ovviamente sorge spontanea la domanda: come fare per attivare i micro-wormhole, che ci permettono l’ipercomunicazione e l’infusione di tutta questa conoscenza retrocausale?
Occorre operare un lavoro preventivo di maestria dei pensieri e della parola, vincere lo stress e amare, per stabilire un’adeguata condizione fisiologica di partenza. Questo può essere ottenuto praticando un’osservazione distaccata di sé, senza giudizio rispetto a ciò che viene osservato, come se la nostra vita fosse proiettata sullo schermo di un cinema e noi fossimo il regista della nostra personale pellicola. Questa tecnologia interiore è efficace poiché ponendo una distanza fra noi e il mondo riusciamo a gestire gli eventi dolorosi con grande maestria e riduciamo sensibilmente lo stress psico-fisico.
9638_foto5375ff4a59f4aBisogna inoltre disidentificarsi rispetto alle nostre memorie cellulari karmiche che sanciscono il nostro carattere e la personalità e riposare nella certezza di essere Luce, operando un’opera di spiritualizzazione della materia che in essa si deve riconoscere, in base agli insegnamenti di alchimia trasformativa.
Possiamo lavorare sul sentire di essere un Sole, che irradia Luce e Amore. Quest’opera distoglierà la nostra attenzione dalla personalità e il DNA non sarà più condizionato da una mente che lo obbliga a essere il frutto del nostro passato. Allora in modo naturale attiverà i micro-wormole, ripristinerà l’ipercomunicazione multidimensionale e ci renderà esseri umani divini capaci di ridefinirsi e apprendere le più alte e utili conoscenze direttamente dalle stelle.

martedì 27 gennaio 2015

Scienziati trovano geni alieni nel DNA umano. - John Stokes




Rappresentazione artistica di testimonianze oculari di Asket, la donna umana extraterrestre
Rappresentazione artistica di testimonianze oculari di Asket, la donna umana extraterrestre, riferimento: www.gaiaguys.net
Un gruppo di ricercatori che lavorano al Progetto Genoma Umano, capitanati dal Prof. Chang, hanno comunicato una sorprendente scoperta scientifica: credono che le cosìddette sequenze non codificanti del DNA umano, ovvero quello che si pensava essere Junk (spazzatura), non sono altro che il codice genetico di forme di vita extraterrestri. 

PROGRAMMATORI EXTRATERRESTRI

di John Stokes

Le sequenze non codificanti sono comuni a tutti gli organismi viventi sulla Terra, dalle spore (muffe) fino ai pesci, come per l'uomo, nel DNA umano esse costituiscono gran parte del genoma totale, come asserisce il Prof. Sam Chang, il capo del Team di scienziati. 

Sequenze non codificanti, originariamente conosciute come "DNA spazzatura", sono state scoperte anni fa, e la loro funzione è rimasta un mistero. 
La stragrande maggioranza del DNA umano è di un altro Mondo. 
Gli apparenti "geni spazzatura extraterrestre" possono solo godersi il viaggio. 
Dopo un'analisi approfondita con l'aiuto di altri scienziati, programmatori informatici, matematici e altri ricercatori, il professor Chang si era chiesto se l'apparente "DNA spazzatura" fosse stato creato da una sorta di "programmatore extraterrestre".
Una più alta forma di vita extraterrestre è stata impegnata nella creazione di una nuova vita e su pianeti diversi.
"I pezzi alieni all'interno del DNA umano - osserva il professor Chang - hanno delle proprie vene, arterie e un proprio sistema immunitario che resiste con forza a tutti i nostri farmaci anti-cancro". 
Il professor Chang stabilisce inoltre che "la nostra ipotesi è che una più alta forma di vita extraterrestre è stata impegnata nella creazione di una nuova vita e su pianeti diversi. 
La Terra è solo uno di questi. 

Forse, dopo la programmazione, i nostri creatori ci crescono allo stesso modo in cui noi cresciamo i batteri in piastre di Petri, non possiamo conoscere le loro motivazioni. 

Potrebbe trattarsi di un esperimento scientifico, o di un modo di preparare nuovi pianeti alla colonizzazione, o si tratta di dare vita all'universo ".

Il Professor Chang indica inoltre che "se pensiamo in termini umani, questi programmatori extraterrestri, stavano molto probabilmente lavorando ad un super codice composto da diversi progetti, e questi progetti avrebbero dovuto produrre varie forme di vita per altri pianeti.

Sono state anche cercate diverse soluzioni. 
Questo Super Codice o Grande Codice, una volta eseguito, non possiede una funzione, ma modificandone le parti e aggiungendone di nuove, una volta eseguito ancora, si possono ottenere dei miglioramenti, via via che ogni volta se ne aggiugono delle parti.

Il team del professor Chang conclude inoltre che, i "probabili programmatori extraterrestri" potrebbero aver avuto l'ordine di tagliare tutti i loro piani programmati e progetti avviati per il futuro, per concentrarsi sul" Progetto Terra " per rispettare una ipotetica scadenza.

I coordinatori del progetto Genoma Umano molto probabilmente, in modo frettoloso, possono aver dovuto ridurre drasticamente "il super codice" e consegnato un programma di base, già preimpostato, destinato alla Terra ". 
Il professor Chang è solo uno dei molti scienziati e ricercatori che hanno scoperto altre origini extraterrestri all'umanità. 
Chang e i suoi colleghi, mostrano che le lacune della "programmazione extraterrestre nel sequenziamento del DNA utilizzato sulla Terra, allo scopo di crearvi vita umana, ha prodotto una crescita senza logica nell'insieme di cellule dando vita a quelle che conosciamo come  cellule cancerogene". 
Chang indica inoltre che "quello che vediamo nel nostro DNA è un programma composto da due versioni: un codice grande e il codice di base. 
Il dr. Chang afferma poi che "il programma completo del DNA" non era scritto in modo completo e corretto per la Terra. 
E' ormai un dato di fatto già verificato nelle ricerche passate e che i geni da soli non sono sufficienti a spiegare l'evoluzione; ci deve essere qualcosa di più in gioco...
"Prima o poi - dice Chang - dobbiamo fare i conti con l'idea incredibile che ogni vita sulla Terra porta con se un pezzo genetico di un parente o cugino extraterrestre e che l'evoluzione non è quello che pensiamo che sia".

giovedì 27 febbraio 2014

Che schifo. - Rita Pani


Mi affaccio al balcone per sincerarmi che il cumulo di spazzatura sia sempre là. 
Cresce, con le auto che arrivano e lanciano il loro sacchetto senza nemmeno fermarsi. Scivola giù una busta azzurra, che pare viva. 
Sembra voler fuggire, sembra voler non stare al gioco della schifezza; ma impietosamente muore schiacciata sotto le ruote di un camion, lasciando le sue budella melmose sull’asfalto. Prima o poi il probo cittadino scenderà di sotto, nottetempo, e incendierà tutto, cosicché l’acre odore di fumo e diossina si sparga nei nostri polmoni.
“A che punto siamo!” “A che punto siamo?” e non è importante che si affermi o si domandi. 
Lo sconforto è uguale.
Siamo quel cumulo di spazzatura, e siamo in quel cumulo di spazzatura. 
Distratti dalla laboriosa opera dei poteri mediatici, siano essi il governo,  i politici/non politici, la televisione o i giornali. 
Siamo spettatori annoiati di questo teatro mal recitato, dove i ruoli a copione paiono scontati come quelle dei polpettoni sudamericani, che si sa già come andrà a finire tra amori e tradimenti, nascite e morti, ricchezza e povertà, già prima che parta la sigla. 
O l’inno nazionale.
Esattamente come in una fiction recitata all’italiana, cambiano gli attori ma resta la povertà dei testi, lo guardo vacuo nei visi di plastilina di chi al massimo ha imparato che l’attore deve avere almeno due espressioni: una triste e una allegra;  ma non ha imparato bene a utilizzarle. 
Un po’ come George Clooney, che non sai mai distinguere se è un film o la pubblicità di un caffè, nemmeno quando dice al taxista l’indirizzo al quale lo si deve accompagnare.
Da tempo utilizzo quel cumulo di spazzatura, che cambia come cambiano i giorni, come misura dello scempio del paese intero. A nessuno importa un accidente dell’obbrobrio, della puzza, dell’inciviltà che dilaga, della necessità del singolo di trovare un luogo dove abbandonare furtivo la sua spazzatura. 
Non importa nemmeno a chi ci vive accanto, schifato sì, ma abituato, che non si impegna a far quel poco di differenziazione dei rifiuti, “perché chi mi garantisce che poi finisca davvero per essere riciclata?” 
Mentalità figlia del “tanto son tutti uguali” che ha portato tanti a sfiduciarsi, altri a premiare chi diceva d’essere diverso. 
E invece era più uguale degli altri, ormai spinti tutti dalla stessa bramosia di essere padroni del tempo, del piccolo mondo, e delle nostre vite. 
E qualcuno lo dimostra, gettando via le risorse umane indegne del movimento. 
Altri sacchetti sul cumulo. 
O minacciando l’espulsione dal partito. 
Un altro sacchetto. 
Perché il capo non si discute.
E il cumulo di merda nella quale ci si ritrova ad annaspare, aumenta. 
Ma non è importante ripulirla, l’importante è promettere di farlo, con promesse assurde, a tratti esilaranti, alle quali, per fortuna quasi nessuno crede più, fatto salvo il reddito di cittadinanza, che molti giovanissimi elettori traducono con un “pure se non lavoriamo almeno un po’ di soldi ce li danno” (virgolettato, perché tristemente testuale).
Ma che volevo dire? 
Scusate, mi son persa. 
Ah, sì, ora mi sovviene: “Che tristezza, tutto intorno. 
E quanta miseria nella in questa umanità ormai vinta.”
C’è la Chiesa accanto alla spazzatura. 
Sabato porteranno via il monticello, e noi ne faremo un altro, più alto, colorato, puzzolente e deprimente. 
Perché noi, partecipiamo! Noi non molliamo mai.

Rita Pani (APOLIDE)


In ogni caso, tengo a precisare che il capo lo discutiamo eccome!
E, in piena democrazia, il capo accetta.
Cetta