Il leader di Italia Viva, intervistato da Qn, sostiene che "Conte non era la persona giusta per spendere 209 miliardi. Draghi sì". Per questo, facendo cadere l'esecutivo, "ho fatto un sacrificio personale per il bene del Paese". Ora si vuole godere un po' di riposo: "Io ho già remato - dice - adesso voglio rifiatare. Ho bisogno di stare un po' nella mia Firenze."
“Rilassato” e “felice“, dopo che “ho fatto un sacrificio personale per il bene del Paese”. Matteo Renzi, intervistato da Qn, descrive così il suo stato d’animo dopo aver provocato la crisi di governo che ha portato alla fine del Conte 2 e al nascente esecutivo guidato da Mario Draghi. Il leader di Italia Viva fornisce poi l’ennesima versione sui presunti motivi che lo hanno portato a spaccare la maggioranza e poi a silurare il tentativo di un Conte ter. “È semplice – sostiene – All’Italia arrivano 209 miliardi, tanti soldi quanti mai ne abbiamo avuti: e secondo me Conte non era la persona giusta per spenderli. Draghi sì”.
“Quando abbiamo aperto la crisi, nessuno ne capiva il motivo. Si dava per scontato che la pandemia dovesse chiudere ogni spazio di dibattito politico. E io non riuscivo a spiegare il senso di quello che stavamo facendo”, dice Renzi a Qn. Ha sempre negato che fosse un problema “personale” con Conte, ma ora che c’è Draghi il leader di Iv è “rilassato” e “felice”. “Si è chiusa per me la partita più difficile della mia esperienza politica. Anche umanamente“, aggiunge. “Mi sono preso un sacco di insulti, dicevano che pensavo ai posti da ministro”, afferma, invece “oggi chiunque capisce che Italia Viva, nella coalizione di governo, conta molto meno di prima. È ovvio che in una maggioranza più ampia abbiamo meno potere interdittivo. Ma io sono molto più felice adesso. Ho fatto un sacrificio personale per il bene del Paese”, sostiene Renzi. Gli altri partiti che hanno partecipato ai tavoli con Italia Via raccontano una storia diversa: ““Da parte di Renzi c’era solo la questione delle poltrone“.
Che tesse ancora le lodi di Draghi: il suo governo, di cui ancora non si conoscono né ministri né programma, sarà “una straordinaria occasione, e non solo perché sapremo come spendere i soldi del Recovery. Draghi potrà fare dell’Italia una guida europea. Ci pensi: la Merkel scade in settembre di quest’anno e Macron nell’aprile dell’anno prossimo, anche se mi auguro che verrà rieletto. La nostra legislatura scade nel marzo del 2023. Ecco, in questo periodo la figura più forte in Europa sarà il presidente del Consiglio italiano”. “L’Italia – aggiunge ancora Renzi – ora ha tutto per uscire dalla crisi. Ha i soldi e ha la guida giusta. Se tutti remiamo nella stessa direzione ce la faremo”. Non Renzi, che si vuole godere un po’ di riposo: “Io ho già remato – dice – adesso voglio rifiatare un po’. Ora ho bisogno di stare un po’ nella mia Firenze“.
Un essere spregevole sotto tutti i punti di vista.
Sono convinta che abbia agito agli ordini di qualcuno al quale non piaceva l'indirizzo che stava prendendo il Governo - ostico nei confronti dei corrotti e dei disonesti - e che abbia incassato promesse di incarichi munificenti in cambio del tradimento perpetrato a nostro danno.
Lui è la prova che siamo governati dalla parte peggiore del paese.