martedì 21 settembre 2010

Where is Silvio?





Questa settimana, in occasione dell'apertura dei lavori della 65esima sessione dell'Assemblea Generale dell'Onu, a New York si apre anche il summit del Millenium Development Goals (MDGs Summit), gli obiettivi di sviluppo mondiali prefissati nel 2000 e che, alla scadenza del 2015, dovrebbero ridurre della metà il numero degli abitanti della terra che soffrono la fame, le malattie, espandere e proteggere i diritti delle donne e dei bambini, favorire lo sviluppo nei paesi più poveri e arrestare la degradazione ambientale.


Con il Presidente Usa Barack Obama, come ha annunciato il Segretario generale dell'Onu Ban ki Moon, almeno altri 140 tra capi di stato e di governo assicureranno la loro presenza.


Praticamente tutta la leadership mondiale si concentrata nell'isola di Manhattan, eppure tra le limousine con presidenti, primi ministri e dittatori dirette verso il Palazzo di Vetro ancora in fase di restauro, non ci sarà quella con il capo del governo italiano Silvio Berlusconi.


Si vedrà un'auto nera con la bandierina tricolore, ma trasporterà il ministro degli Esteri Franco Frattini e le ministre Stefania Prestigiacomo e Mara Carfagna, ma non saranno in compagnia del loro capo.


Come mai accanto ad Obama vedremo Sarkozy o Merkel e magari anche il capo del governo di una sperduta isola del pacifico, ma non il nostro Berlusconi? Barack esclamerà "Where is Silvio?" quando non lo vedrà spintonare per stargli accanto nella foto ufficiale?


Quando abbiamo chiesto all'Ambasciatore Cesare Ragaglini perché il Premier italiano non sarà questa settimana a New York, il serio ed esperto diplomatico a capo della missione d'Italia all'Onu ha risposto: "Il presidente del Consiglio ha tenuto il discorso all'Assemblea generale l'anno scorso.


Quest'anno, come in passato, l'Italia è altamente rappresentata dal Ministro degli Esteri, e anche dal sottosegretario Scotti e da una importante delegazione di ministri, senatori e deputati".


Quando abbiamo insistito sui motivi dell'assenza, dato che quest'anno c'era non solo l'apertura dei lavori dell'Assemblea Generale dell'Onu, ma il vertice MDGs i cui obiettivi lo stesso segretario generale Ban ki Moon ha ribadito essere fondamentali per il rafforzamento della stabilità e la sicurezza nel mondo, il capo missione italiano all'Onu, con una espressione nel viso che appariva sempre più crucciata, ha chiuso l'argomento così: "Questa è una domanda che andrebbe posta a Palazzo Chigi".


Già, perché Berlusconi non sarà a New York proprio nella settimana in cui ci saranno tutti i leader che contano?


Colui che più e meglio di altri soppesa e sa sfruttare ogni occasione mediatica, come può "bucare" l'appuntamento tra gli "statisti indispensabili" per la sicurezza e il benessere globale?


Come può non sfruttare l'occasione per rianimare, magari grazie ad un servizio ben confezionato dal Tg1 di Minzolini, certi sondaggi afflosciati?


Forse ha qualche impegno irrevocabile?


E cosa ci può essere di più importante di sedersi a tavola con i leader di Usa, Russia, Cina per decidere delle sorti del mondo e di quanti altri milioni di dollari l'Italia dovrà sganciare per non sentirsi poi accusare di non aver mantenuto le promesse?


Le agenzie di stampa riferiscono che il presidente del Consiglio la prossima settimana sarà impegnato nel mettere a punto il discorso che terrà a fine mese alla Camera dei deputati sui programmi fondamentali del suo governo, intervento che andrà ai voti e che determinerà quindi la continuazione o meno della fiducia della maggioranza parlamentare all'esecutivo.


Cioè Berlusconi sarebbe impegnato nella sopravvivenza del suo governo, rinchiuso giorno e notte a Palazzo Grazioli non potrà essere disturbato con gli affari del mondo?


Ma se fosse solo così, un paio di giorni a New York, in tempo per partecipare al vertice del MDGs, non avrebbero potuto compromettere il suo discorso che terrà tra dieci giorni.


Allora?


Che i servizi segreti lo avessero avvertito di un piano di attentato terroristico a Manhattan che con un colpo solo decapiterebbe la leadership mondiale?


E che farebbe Silvio, salverebbe lui senza avvertire Barack e gli altri?


E con chi li farebbe poi vertici mondiali, con Osama bin Laden?


No, ci deve essere qualche altra ragione che tiene lontano il Premier italiano da New York.


Forse l'animale mediatico Berlusconi pensa che il suo passaggio in questo momento all'Onu non gli sarebbe utile, o addirittura sarebbe controproducente.


Chissà.


Comunque, se qualche leader straniero nello scorgere la lista dei colleghi partecipanti al MDGs dovesse mai chiedersi, come mai l'onnipresente Berlusconi questa volta non ci sarà, nel tentativo di trovare una delle interpretazioni potrebbe leggere l'articolo appena pubblicato in inglese dalla rivista Foreign Policy, scritto dal Prof. James Walston e intitolato "The Bordello State".


E se poi qualcuno, incuriosito, volesse questa settimana comunque approfondire a New York l'Italia di Berlusconi, potrebbe recarsi lunedì 20 settembre alla Columbia University dove il giornalista e Prof. Alexander Stille terrà un dibattito sui rapporti tra il potere e i media in Italia con ospiti i giornalisti d'inchiesta Marco Travaglio e Peter Gomez e l'ex magistrato di Mani Pulite Pier Camillo Davigo. Il titolo dell'incontro: "Free Press vs. Government Control: How Journalists Confront Political Corruption in Berlusconi's Italy".


Già, anche se non verrà, questa settimana a New York Berlusconi sarà comunque tra i protagonisti.


http://www.americaoggi.info/2010/09/19/20661-where-silvio



lunedì 20 settembre 2010

Le sabbie mobili di Berlusconi - Marco Travaglio



Dopo la legge vergogna sulla caccia, arriva un'altra legge vergogna,quella che prevede le mutilazioni di animali domestici.


Perchè non chiedere di approvare una legge che preveda l'amputazione degli organi genitali maschili dei pedofili e degli stupratori?


Sarebbe più opportuno!


Senato, sì alla mutilazione di orecchie e code per i cani.

Con l’ultima votazione il Senato ha detto sì al taglio di orecchie e code dei cani per motivi estetici. Nel recepire un trattato sul benessere degli animali il Senato, infatti, da una parte ha inasprito le pene per chi traffica cuccioli, dall’altra le cancella per chi amputa gli animali.

Solo qualche anno era stata vietata questa pratica, ma l’ultimo voto ha visto ritornare la possibilità per veterinari e allevatori di asportare le unghie ai gatti, recidere le corde vocali ai cani, tagliare code e orecchie considerate esteticamente poco attraenti dai loro padroni. Ora la parola passa alla Camera per l’approvazione finale del testo.

http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-italia/senato-mutilazione-coda-orecchie-cani-552966/





Tensioni e commenti durante la manifestazione di Adro contro la "scuola leghista"


Interessante sapere come si è svolta la manifestazione di protesta contro quei simboli anti italiani che stanno caratterizzando la tendenza razzista dei leghisti.

Deplorevole il comportamento dei cosiddetti nostri rappresentanti al governo, che invece di prediligere l'italianità dagli stessi voluta con l'Unione d'Italia, ora restringono il loro campo d'azione ad un interesse locale.

il link è:

Il nucleare.


La puntata di "presa diretta" di domenica 19 settembre trasmessa su Rai3, ha dato ampia dimostrazione che le centrali nucleari sono un grande bluff: costa moltissimo costruirle, provocano danni all'ambiente ed alla salute, producono scorie radioattive impossibili da smaltire, è oltremodo costosissimo smantellarle.

Allora, perchè costruirle, se l'eolico ed i fotovoltaico costano meno, non producono danni all'ambiente ed alla salute dell'uomo, sono offerti gratuitamente dalla natura, ed è molto meno costoso smantellarli?

Semplice: il nucleare produce reddito alle lobbistiche multinazionali e chi entra nel loro giro di interessi economici privati, l'eolico ed il fotovoltaico no.

E questa è l'ennesima dimostrazione che i rappresentanti dei governi non si curano affatto del benessere dei cittadini, ma preferiscono restare assoggettati alle lobby del potere economico.




Sangue di Stato, trattative di mafia



Le tavole a fumetti di Emanuele Fucecchi si trasformano in una straordinaria video inchiesta de ilfattoquotidiano.it su uno dei periodi più bui della storia italiana. I mesi che vanno dal 12 marzo 1992, giorno dell’assassinio dell’eurodeputato democristiano Salvo Lima (proconsole di Andreotti in Sicilia), fino al 15 gennaio 1993: giorno dell’arresto di Totò Riina. Passando per le stragi di Capaci e via D’Amelio dove persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Settimane di sangue, tritolo e paura in cui lo Stato dialogò con i vertici di cosa nostra. Un mistero che ancora oggi resiste, sebbene, come ha raccontato il procuratore generale di Caltanisetta Roberto Scarpinato a Marco Travaglio, decine di persone siano al corrente di come andarono esattamente le cose.



sabato 18 settembre 2010

Berlusconi, il peggior retore di sempre. - di Andrea Scanzi

APTOPIX ITALY BERLUSCONIChiedo scusa – si fa per dire – per l’assenza. Purtroppo mi sono dovuto rifugiare nell’emisfero settentrionale di Guam (la cui esistenza è nota solo a chi ha visto la quarta e quinta stagione diLost). Dovevo scappare. Ero vittima dello stalking di Laura Ravetto. Messaggi, telefonate, pedinamenti. Un continuo. Per lei sono diventato un’ossessione satura di lascivia. La capisco, è donna di buon gusto, ma ormai provo attrazione soltanto per Luigi Amicone. Soprattutto quando canta Casco blu di Flavia Fortunato vestito di lattice acrilico ignifugo.
In questi mesi ho fatto molte cose. Vestito come un generale affogato nel Tamigi e riemerso dalle acque torbide dopo sette mesi, ho convocato trecento vergini nell’isola di Nantucket (chi coglie la citazione filmica vince un Capezzone in miniatura), convertendole tutte al sadomaso e ricordandole che “
se tutti gli Stati Uniti faranno trampling, vivremo in un paese migliore”.
Ho poi fatto opera di squadrismo, criticando a caso il potere precostituito, dispensando strali posticci sulla maggioranza e condannando al contempo il lassismo esiziale dell’ipotetica opposizione.
Mi sono fatto intervistare da Giorgia Meloni davanti a una claque di controfigure repubblichine. Mi sono prostituito moralmente e non solo, al grido di
Stracquadanio o muerte. Ho fatto alleanze col redento Partito Repubblicano, che in verità credevo morto da vent’anni. Ho salvato governi, fornificato, desiderato la donna d’altri.
Ho infine – e soprattutto – fondato con Sallusti e la Santanchè la cover band degli Inti Illimani. Spopoliamo, soprattutto nella versione unplugged del
Lamento del Indio, allorquando Sallusti prorompe in un soliloquio irredentista di charango, mentre Lady Daniela le fa eco in un parossismo di sikus polifonici.
Ma tutto questo (che è già più di tanto, cit) non c’entra con quello che volevo dire. Infatti non volevo dire niente. E’ per quello che, nella vita, uno decide di scrivere.
Mi avete scritto in molti. Ricevo e rispondo:

1) Caro Scanzi, ti amo.
Anch’io. Mi amo.
2)
Caro Scanzi, mesi fa era stato molto duro con l’ultimo disco di Ligabue. L’ha poi riascoltato?
Sì, più volte. Poi però per fortuna ho smesso.
3)
Caro Scanzi, secondo me lei è il Facci dei giustizialisti.
No, è lui che è lo Scanzi dei bischeri.
4)
Caro Scanzi, se Putin è un dono di Dio, Berlusconi cos’è?
Un saldo dell’inferno.
5)
Caro Scanzi, secondo lei cosa stiamo aspettando?
Che sia troppo tardi (cit).

Pitoni con la labirintite

silvio-berlusconi-giovaneLeggo che Berlusconi ha spopolato ad Atreju, che credevo fosse un appartenente del popolo dei Pelleverde. Bene. Gli hanno regalato pure una t-shirt con alcuni versi della poesia di William Ernest Henley, Invictus, quella che leggeva Mandela in carcere. Mi sembra pertinente: dal mare alla montagna c’è tutta la Romagna, da Mandela a Berlusconi c’è tutto il nostro essere coglioni.
Ecco, Berlusconi. Visto che non ne parla nessuno, ne parlo io.
E’ irrilevante star qui a ricordare le leggi vergogna, i procedimenti giudiziari, lo stalliere di Arcore. Per quello c’è già
Il Fatto. E’ più pertinente, nonché congruo e affatto specioso (?), sottolineare un aspetto: Silvio Berlusconi non sa parlare.
Non voglio qui asserire che è ignorante (Romolo e Remolo, la famiglia Cervi viva, etc): quello, in questo paese, è un pregio. E’ proprio un discorso di pura retorica. Berlusconi parla da schifo, al microfono. E’ un incrocio tra un venditore di pentole col riporto e un arringatore di casalinghe a cui hanno tolto la dose di
Beautiful (e derivati).
Berlusconi è un retore banale. Ripete sempre le stesse cose, apre parentesi di continuo, usa parole inutilmente arcaiche (”criminoso”, “innanzi”). Non raggiunge mai l’acme ed è come i Pink Floyd senza Roger Waters: ha troppi finali, ogni volta si incarta in assoli freestyle con sette chiusure. Inguardabile, inascoltabile. La sua mancanza di bellezza semantica e guizzo comunicativo risultano intollerabili. In confronto Fini è (un dono di) Dio.
Per avvalorare tale tesi, potremmo fare ora serie esegesi doviziose delle ultime barzellette (quella su Hitler fa pena, le altre sono peggio); potremmo analizzare lo sclero in Russia quando ha ricordato che i comunisti (cioè loro) erano cattivi e che il suo ex maggiordomo (il Gianfri) si è ammutinato. Potremmo ricordare mille e più episodi. Potremmo sognare, tutti insieme, all’unisono.
Scelgo però altri due reperti. Il primo – nella versione già ridicolizzata da Beppe Grillo, professione capo squadrista – dimostra come Berlusconi sia più prolisso, confuso e linguisticamente contorto di un pitone con la labirintite (pensateci: un pitone labirintico è sfigato parecchio. Non farà altro che contorcersi su se stesso, la gente lo guarderà convinto che sta solo strisciando come un normale serpente, invece lui striscia e sbanda perché ha la labirintite. E nessuno lo aiuta. Son sfighe).
Il secondo è uno dei più monumentali attacchi di bile di San Silvio.
Poiché primo viene prima di secondo, comincerò da primo.
Daje.

Volere andare innanzi

Expo di Bari 2000
silvio-berlusconi-24392“Oggi la sinistra annuncia arrogantemente (e figurati: “sinistra arrogante” è come dire “Bondi sexy”) di volere andare innanzi (INNANZI?) anche (?) a cambiare la regola fondamentale della democrazia (cioè abbatterlo) che è la legge elettorale (dieci anni e siam sempre lì). Noi lo diciamo in maniera molto chiara (come no), molto decisa e molto precisa (tre ridondanze in un corpo solo). Non glielo lasceremo fare (viva il Duce). NON glielo lasceremo FARE (Eia eia alala). E da oggi diciamo chiaro (qui dovrebbe partire l’arringa, ma guardate quanto si incasina) che ci rivolgeremo al capo dello Stato (possibilmente insultandolo) perché se la sinistra procederà in Parlamento (mai nella vita: la sinistra non procede. Implode), e con i propri numeri – che sono i numeri di una maggioranza parlamentare (ora parte col profluvio di parentesi) e di un Parlamento che non è più lo specchio di un Paese -, che non corrisponde più alla situazione del paese (lo hai già detto), e questa maggioranza in governo (IN governo?) non è quella votata dagli italiani nel ’96, perché è una maggioranza fatta con ELETTI nelle FIIILE (si sta incazzando) del centrodestra che hanno TRADITO il mandato degli elettori (e per questo verranno dati in pasto a Ferrara), che hanno tradito la prima norma morale (ahahahahah) della politica (sì ma ora chiudi, è un’ora che cresci di tono) che è quella del rispetto, del voto, della volontà degli elettori (qui ci vuole la mazzata finale: dai Silvio, tira le fila e colpisci) – se questa sinistra dovrs… …(…) … credesse (???) di fare altrettanto e credesse (????) coi propri numeri di far passare iii (sic) nel Parlamento una legge elettorale (FERMATIIIIII) coooon i solo (?) suoi numeri calpestando gli interessi della minoranza dell’opposizione (non si è capito nulla), io sono certo che questo capo dello Stato quella legge non la firmerà mai (ovviamente non è andata come diceva lui)”.

Ancora e sempre dei poveri comunistiberlusconi

Questa era la versione Berlusconi Tribuno, avvenente come un brodo di quaglie anoressiche della tundra kenyota. Adesso invece il Berlusconi Adirato.
Qualche pezzente lo contesta a Cinisello Balsamo. E’ il 19 giugno 2009. Lui reagisce con il consueto aplomb. E’ uno dei momenti più alti della retorica berlusconiana. Focalizzate l’attenzione (se ne siete capaci) non sul contenuto (che non c’è), ma sulla forma (che mette malinconia).
Vamos.
“Sono arrivato di cooorsa (
vecchia tattica: io sono sempre impegnato, voi invece non fate mai un cazzo), perché il consiglio (guarda verso sinistra, chino e sconfitto: sciatica stalinista, si presume) si è prolungato oltre al previsto (parte qualche fischio: addio patria)… ABBIAMO ANCHE LA CONTESTAZIONE, EVVIVAAAAA AHAHAH (testuale. E’ bastato qualche fischio per trasfigurarlo – oltre quanto già fatto da Madre Natura, intendo dire)… (parte qualche applauso. Berlusconi si impossessa dei due microfoni e li titilla nervosamente, ingobbendosi come un Golem maciullato da una pressa idraulica). Così almeno tutti voi potete capire la differenza fon-da-men-ta-le che c’è tra noi (doppio passo all’indietro) e lllorrro!!! (doppio braccio proteso a indicare i CANI bolscevici)… (entusiasmo tra i pretoriani)… Noi non andremmo mai mai mai (ho capito) siamo andati a disturbare l’incontro tra qualcuno dei loro capi dei loro leader (quei quattro sfigati, insomma) e i loro elettori, perché noi siamo (voi siete?) uomini e donne democratici (ahahahahahahahahahahahahah) e di libertà (IDOLO, Silvio sei un IDOLO)”.

Squadrismo di regime

silvio-berlusconi-4_670820cGiunto a questo punto, Berlusconi poteva anche fermarsi. L’applauso, virulento e volgare, era arrivato. Ma lui non ce la fa. Lui deve sempre sbrodolare. E’ fatto così. Quindi, poco dopo, arriva (divampa) il cesello sopraffino. La rabona. Il colpo da maestro. Un po’ come il rigore di Ibrahimovic a Cesena (e gli arbitri comunisti). Ascoltiamolo.
“Si sono messi a strumentalizzare la paura (
parla lui che ha fatto per anni il chihuahua di Bush), la speranza (indica con fare violento i punkabbestia contestatori), il dolore (parla quello del terremoto de L’Aquila), i morti (ma che dici?), VERGOGNAAAAA!!! (e tutto questo per qualche fischio. Se gli tiravano il Duomo in testa, che faceva?). Non avete dignità (in punta di fioretto, proprio), non sapete cos’è la nobiltà d’animo (Lunardi e Scajola invece sì), non sapete cos’è la democrazia (neanche te, a essere onesti), non sapete cos’è la libertà (qui accusa un mezzo embolo, è paonazzo come Brera al decimo giro di Barbacarlo. L’uomo è ormai interamente accartocciato sui microfoni. L’effetto visivo è inaccettabile, nonché sommamente esecrabile)”.
Gran finale.
“Siete ancora ed oggi come sempre dei poveri comunisti!!!” (
ovazione).
In qualsiasi altro paese, un grullo così sarebbe stato deposto alla terza virgola. Da noi invece gli squadristi sono quelli che contestano Schifani. Quelli che piansero per Matteotti. Quelli che furono ultimi passeri sul ramo insieme a Johnny.
E’ un mondo bellissimo. Quasi quasi, dalla gioia, vomito.

P.S. E ora scusatemi, ma vado a fondare su Facebook il gruppo Loriana Lana nuova Janis Joplin.

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