Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
giovedì 14 ottobre 2021
Reddito di cittadinanza... - Mara Colasanti (FB)
mercoledì 13 ottobre 2021
Salvini va da Draghi...
Salvini si adegua alle evenienze.
Passa dall'asserire, da esperto virologo quale Non è, che le varianti del virus nascono come reazione al vaccino, per poi definirsi favorevole alla sua somministrazione ed ammettere di aver fatto anche la seconda dose.
Strano, di solito si fa fotografare da stuoli di fotografi quando dona il sangue o beve mojito a petto nudo, e senza mascherina, ma non si fa fotografare quando si fa somministrare il vaccino...
Gatta ci cova.
Forse pensa che chi legge le sue monate non sia in grado di capire che lo fa per accattivarsi i consensi dei favorevoli e non alla somministrazione del vaccino...
Chiede che non si aumentino le tasse anche se ad attingere ed usare una gran dose del nostro denaro, quello che noi poveri cittadini versiamo all'erario mensilmente, sia proprio lui assieme ai suoi sodali!
Il massimo, però, lo sfiora quando chiede una riappacificazione nazionale... dopo aver sputato veleno su chiunque non concordasse con le sue idee balzane, utilizzando la Bestia del suo "caro amico" Morisi.
Infine, con la faccia di bronzo che si ritrova, ci dona una delle sue perle di saggezza: dichiarando che il problema che attanaglia il nostro paese non è il fascismo... ma il lavoro.
In tal senso io gli augurerei di finire in un mondo parallelo dove vige il fascismo e lui fosse un cittadino qualunque privo di ogni diritto. Altro che lavoro! Altro che esprimere le proprie idee!
La deriva fascista, se non la si combatte sul nascere, è il peggio che possa capitare.
Cetta.
Australia: uccisi 14 canguri, arrestati due adolescenti.
martedì 12 ottobre 2021
5 giorni all’alba. - Marco Travaglio
Avvertenza per i tenutari della rubrica fissa “Raggi flop/ disastro/ catastrofe/ apocalisse” sulla Testata Unica Nazionale: affrettarsi a sparare gli ultimi colpi sulla sindaca, perché restano cinque giorni. Lunedì la finestra temporale si chiuderà e il sole, dopo il quinquennio nero, tornerà a splendere sui colli fatali di Roma. Ergo, scovare immantinente gli ultimi cinghiali, topi, gabbiani, storni, pitoni, capre, istrici e unicorni non ancora immortalati col dovuto sdegno: dal 19 ottobre queste e altre specie animali, onta e disdoro dell’oca del Campidoglio, diventeranno graziose attrazioni per residenti e turisti, simboli viventi dell’empito ambientalista della nuova Amministrazione (infatti stanno tornando pure le lucciole). Titoli come quelli di Repubblica di ieri, “Il lungo silenzio di Virginia prima di twittare contro il raid” fascista e “Cantieri aperti, girone infernale: circolazione in tilt” andranno riconvertiti come segue: “Cantieri aperti, il Paradiso delle grandi opere ripartite dopo la Sindaca dei No: i romani in coda urlano di giubilo dai finestrini” e “Il nuovo sindaco, chino h24 sui dossier, non ha tempo di sgomitare nella passerella dei soliti tweet contro il raid”.
Alla prima pioggia, in luogo delle solite battute su tombini intasati, canotti, mute da sub, arche di Noè e Mose, adottare la titolazione modello Sala sugli allagamenti alla milanese (“Colpa del surriscaldamento globale”) e sentire Greta sull’indefesso impegno del sindaco contro i mutamenti climatici. Sulle buche, la spiegazione sarà quella preclusa alla sindaca precedente: “Colpa della sindaca precedente”. Sui rifiuti: è il romano che è zozzo. E basta titoli su Spelacchio: se una pianta si secca, è sfiga. Al primo avviso di garanzia, evitare il trattamento Raggi (“Nuova Tangentopoli”, “Peggio di Mani Pulite”, “La doppia morale grillina”, “Patata bollente”, “Dimissioni”) e importare a Roma la formula in voga per tutti i sindaci non 5Stelle: “Invasione di campo dei pm”, “Paura della firma”, “Nessuno farà più il sindaco”. In caso di bus incendiati, prevedibilmente più rari per la fine dei sabotaggi, risparmiarsi ironie su Nerone e i “flambus”, evidenziando lo show pirotecnico offerto gratuitamente a cittadini e visitatori quando meno se l’aspettano, tipo rave. Stadio della Roma: finora era tutto facile, perché la Raggi sbagliava sia se lo faceva sia se non lo faceva; ora invece andrà scelta e mantenuta una posizione sola, sennò poi i lettori capiscono. Case dei Casamonica: fotografare il nuovo sindaco accanto alle macerie di quelle abbattute dalla Raggi, tanto nessuno lo sa e tutti crederanno che siano fresche di giornata. Da lunedì sarà tre volte Natale e festa tutto il giorno. E Roma tornerà più bella e superba che pria. Benebravobis!
ILFQ
Per Renzi un posto nel Cda di Delimobil, colosso russo del car sharing. -
L’ex premier: rispettate tutte le regole della vigente legislazione italiana.
I punti chiave
Dallo scorso agosto il leader e senatore di Italia Viva Matteo Renzi siede nel Cda di Delimobil, colosso russo del car sharing. Dopo le consulenze (e annesse polemiche) in Arabia Saudita, spunta dunque un nuovo incarico per l’ex premier in una società estera.
La società.
La società in questione, con sede in Lussemburgo, ma presente in molte città russe tra cui Mosca, è stata fondata ed è guidata da un italiano, Vincenzo Trani, che oltre a Delimobil guida anche il fondo Mikro Kapital e la Camera di commercio italo-russa. Nei mesi scorsi Trani aveva lanciato in Italia un’iniziativa per produrre il vaccino Sputnik. Sempre Trani è stato il primo italiano vaccinato con il siero russo.
La documentazione alla Sec.
La notizia dell’incarico a Renzi è venuta alla luce dopo che la Delimobil, che sta per quotarsi a Wall Street, ha presentato alla Sec la documentazione dovuta nel rispetto della trasparenza. Nel prospetto Delimobil scrive in via cautelativa che, nel caso in cui Renzi venisse condannato in una delle inchieste in cui è coivolto, dovrebbe dimettersi dal Cda. Nessuna menzione riguardo al compenso. Ma per retribuire l’intero consiglio di amministrazione la Delimobil spende un milione di dollari all’anno.
Renzi: partecipare a questa sfida è molto avvincente.
«Il senatore Matteo Renzi è molto felice di collaborare all’attività della società Delimobil il cui socio di riferimento, Vincenzo Trani, è un imprenditore napoletano che Renzi stima» fa sapere l’ex premier attraverso una nota dell’ufficio stampa di Italia Viva. «Il senatore Renzi, da sempre convinto dell’importanza di valorizzare le competenze degli imprenditori italiani in tutto il mondo - continua la nota - sarà al fianco del dottor Trani in questa sfida. Il settore della sharing economy, delle Smart cities e della mobilità sostenibile è uno dei più affascinanti per il futuro del pianeta: partecipare a questa sfida è molto avvincente. Ovviamente la presenza di Renzi nel board Delimobil rispetta tutte le regole della vigente legislazione italiana”.
IlSole24Ore
Spazio, scienziati identificano un corpo celeste mai visto prima.
Alexmit |
Il suo avvistamento era avvenuto per la prima volta nel 2005. Gli scienziati ora si interrogano su questo ibrido tra cometa e asteroide.
Ma mi faccia. - Marco Travaglio
Prima e dopo la cura. “Calenda: un risultato mai visto prima” (Corriere della sera, 5.10). E non hai ancora visto dopo.
Fauna acquatica. “Se il governo è forte resiste anche alle difficoltà interne ai partiti: se c’è burrasca dipende dal mezzo che utilizzi quando sei in mare, se c’hai un canotto o un gommone scadente, soffri le onde. Ma Conte è uno yacht di lusso, per l’Italia Conte è oggettivamente l’uomo che sta mettendo in sicurezza i conti… Ehm, volevo dire Draghi! Non mi permetterei mai di dire che Conte e Salvini sono un canotto” (Matteo Renzi, leader Iv, Tagadà, La7, 1.10). Ha parlato il plancton.
Il vizietto. “Antonio, poi ti coinvolgiamo, però le cose a tre più tardi, adesso facciamo le cose a due, non è il momento” (Matteo Salvini, leader Lega, ad Antonio Tajani, vicepresidente FI, dopo aver preso in braccio Giorgia Meloni a Spinaceto, Corriere.it, 1.10). Morisi aveva da fare.
Sinonimi. “Calenda e Bassolino sono due ‘sconfitti vincenti’” (Francesco Merlo, Repubblica, 8.10). Praticamente trombati.
Scenari. “Scenari interessanti a livello nazionale da questi risultati. È possibile uno schieramento competitivo di centrosinistra al netto dei Cinque stelle” (Bobo Craxi, capolista Psi a Roma a sostegno di Gualtieri sindaco, Corriere della sera, 7.10). Lui, per dire, ha preso 364 preferenze.
L’ombelico del mondo. “Il miglior risultato che Draghi poteva desiderare” (Domani, 5.10). “Sembra aver vinto la lealtà nei confronti del governo Draghi” (Massimo Franco, Corriere della sera, 5.10). “Il test che rafforza Draghi” (Messaggero, 5.10). “Le elezioni comunali hanno un solo vincitore: Draghi” (Piero Sansonetti, Riformista, 5.10). E senza neppure il fastidio di candidarsi.
Le vite parallele. “Ilda e l’amore segreto. Ora esalta la passione che contestò al Cav. Nel suo libro la Boccassini rivela il legame con Falcone” (Paolo Guzzanti, Giornale, 8.10). Quindi Ilda sta a Falcone come Ruby stava Berlusconi. Che fosse maggiorenne e non fosse pagata sono solo due piccoli dettagli: non per nulla Guzzanti è l’ex presidente della Commissione Mitrokhin.
La marcia trionfale. “Abbiamo vinto al primo turno da Muggia a Bernalda, da Codogno a Melfi, da Nardò a Villorba” (Matteo Salvini, Tg1, 4.10). Mica pizza e fichi.
La mosca cocchiera. “Calenda può convincere quel 50 per cento che non ha votato” (Marco Bentivogli, ex segretario Fim, Foglio, 8.10). Solo il 50 per cento? Minimalista.
Exit da Italexit. “Italexit tre iscritti o quattro? Ti faccio vedere a Milano quanto prendo! Ti confermo che sono un fuoriclasse, fra un po’ ci sono le elezioni a Milano e io sono candidato sindaco. Ci vediamo dopo lo spoglio, vedrai la bella sorpresa che ti ritrovi! Dovrai scriverlo sul tuo giornale!” (Gianluigi Paragone, ex Lega Nord, ex M5S, ora Italexit, a Fabrizio Roncone del Corriere della sera, Piazzapulita, La7, 23.9). Poi è stato di parola: a Milano ha preso il 2,99% e non è neppure entrato in Consiglio comunale. Che fuoriclasse, che bella sorpresa.
Minzolingua. “Simboli di un cambio di stagione: si dissolve nell’opinione pubblica il grillismo, malattia infantile del giustizialismo, e quei magistrati, o ex-magistrati, che ne sono stati gli eroi finiscono sul banco degli imputati. Piercamillo Davigo e Fabio De Pasquale…” (Augusto Minzolini, Giornale, 9.10). Poi ci sono i pregiudicato per peculato continuato: cioè i Minzolini.
Balle a rotelle. “110.000 banchi a rotelle inutilizzati perché non in regola con l’antincendio. Chi pagherà? Che vergogna! Perché dire no alla commissione d’inchiesta? Siamo orgogliosi di aver mandato a casa Conte e Arcuri: con Draghi e Figliuolo abbiamo detto basta anche allo scandalo dei banchi a rotelle” (Matteo Renzi, leader Iv, Twitter e Facebook, 4.10). I banchi in questione non furono approvati da Arcuri, ma da una commissione esterna al Commissariato; quelli contestati dai dirigenti scolastici (perché troppo larghi, non perché infiammabili) non sono 110 mila, ma 6 mila sui 37 mila consegnati; non sono a rotelle, ma banchi monoposto tradizionali; e furono subito sostituiti da Arcuri dopo la disdetta del contratto con la ditta portoghese inadempiente. Complimenti: quattro cazzate in tre righe.
Il titolo della settimana/1. “Buzzi e il pub ‘Mafia Capitale’: ‘Verrà a suonare Bobo Craxi’” (Stampa, 8.10). Sono soddisfazioni.
Il titolo della settimana/2. “Draghi: pandemia quasi finita” (Repubblica, 9.10). Abbiamo appena 1.200 morti al mese, che sarà mai.
Il titolo della settimana/3. “Renzi, Calenda e tutti i bulli un po’ piacioni che rompono le regole” (Francesco Cundari, Foglio, 9.10). Ah, ora si chiamano regole?
ILFQ