mercoledì 13 luglio 2011

Albo avvocati e doppio incarico: nella Casta del Pdl raccolta firme contro la manovra.



Nuovi guai per il governo sulla strada dell’approvazione della finanziaria. Questa volta non si tratta di proteste dell’opposizione o leggi ad personam del premier. Il caso esplode all’interno del Popolo della libertà. Una norma contro la quale si stanno alzando le barricate tra i berlusconiani è quella che renderebbe incompatibile l’incarico di parlamentare con quello di sindaco o di presidente di provincia. Solo alla camera gli “interessati” sarebbero 9 presidenti di provincia e 6 sindaci. “E state pur certi – si assicura ancora nel Pdl – che quella norma deve saltare se vogliono che votiamo la manovra”.

Non solo. E’ in corso, all’interno del Pdl una raccolta delle firme (quelle già raccolte sarebbero un’ottantina) per protestare contro la norma che abolisce l’ordine e l’esame di stato per accedere alla professione. Secondo il disegno del governo, quindi, per esercitare la professione di avvocato sarà sufficiente avere conseguito la laurea e avere svolto il praticantato. “Fino a quando non verrà tolta la norma che abolisce gli ordini professionali, noi il testo – assicura un avvocato del Pdl – non la voteremo mai dovesse anche cadere Tremonti”. Le firme, spiegano poi nel Pdl, verranno consegnate al capogruppo alla Camera Fabrizio Cicchitto. Gli avvocati del Pdl sono 44, 13 i medici, un solo notaio.

A difesa della posizione degli avvocati del Pdl, si schiera forse il più noto tra loro: Ignazio La Russa. “Da avvocato ritengo che sia una norma che merita un approfondimento ulteriore. Non mi sembra materia da inserire in un decreto. Ritengo che la protesta degli avvocati – conclude La Russa – non sia affatto irragionevole”.



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