giovedì 14 marzo 2019

Quei coglioni dei 5 stelle. - Roberta Labonia



Ragazzi sono arrabbiata: i dati pubblicati ieri da Agcom, (l’autorità Garante delle Comunicazioni), confermano quella che era la mia peggiore percezione: in RAI Salvini tiene banco, e non di poco, per un minuto che parla Di Maio lui ne parla tre. E quando non parla lui ci pensano gli speaker, giornalisti ed opinionisti tanto al chilo a parlarne, si va dai canali RAI (con punte di presenze dirette/indirette stile Erdogan su Rai2), alla corazzata Mediaset, passando per il covo di pasdaran piddini che ospita casa Cairo a La7; anche loro ne parlano, spesso male ma ne parlano, ma tutto fa brodo, lo diceva Oscar Wilde per bocca del suo personaggio Dorian Gray e lo sa bene anche Salvini.
Insomma Salvini é l’arma attraverso cui la casta, sinistra compresa pur col naso turato, conta di ridimensionare i Grillini, quelle teste calde anti sistema che in un momento di sbandamento gli italiani hanno intollerabilmente elevato a prima forza politica di Governo.
Ed é per questo che il padano, forte di questa potenza di fuoco che lo sostiene, si può concedere certe libertà che, ove se le prendesse un qualsiasi altro esponente di questo Governo, verrebbe lapidato in pubblica piazza. La cortina di fumo protettiva gliela garantiscono loro, quelli del mainstream nazionale; le italiche genti si vanno sempre più convincendo che é lui, il Matteo nazionale, a portare avanti tutta la baracca.
Un’ottimo articolo della Milena Gabanelli, che spicca fra quelli a profusione prodotti dai leccaculo dell’ancienne regime, ci riporta invece alla realtà snocciolando qualche dato saliente.
Dall’inizio della legislatura (circa 9 mesi), perpetuando i livelli di assenteismo che lo hanno reso famoso al Parlamento europeo, Salvini ha votato in aula 57 volte su totali 3.286 votazioni, fanno peggio di lui solo due senatori a vita: Giorgio Napolitano e Renzo Piano.
Quanto a produttività Salvini in 9 mesi é stato firmatario di sole due leggi: il Decreto Sicurezza e la cessione di unità navali alla Libia; ha risposto a quattro Question Time ed é intervenuto in tre Commissioni Parlamentari. Come Ministro dell’Interno lo hanno intravisto al Viminale una media di 10 giorni al mese, salvo dicembre, che é apparso (ma forse era la sua controfigura), 5 volte. Per non parlare di Agosto, il mese storicamente più presidiato dai Ministri dell’Interno, quando tutti sono in ferie, le sue fuitine in piazza del Viminale si mormora non sono arrivate al numero delle dita di una mano e anche quelle di dubbia fonte.
Ma allora, di grazia, come lo impiega il suo tempo “Matteo Felpini”? (cosiddetto in ossequio al suo sterminato guardaroba di felpe: ne indossa una per ogni occasione mica a membro di segugio….).
I dati istituzionali declinati dalla Gabanelli parlano chiaro: per quasi il 98% del suo prezioso tempo il Salvini risulta essere in missione (a Matte’, ma quanto ce costi?). Si spazia dalla visita istituzionale al primo ministro degli Interni russo (che poi abbia coinciso con la finale mondiale di calcio a cui non é mancato é del tutto incidentale), passando per la fiera internazionale delle armi in Quatar, dove si é fatto immortalare con tanto di mitraglietta in mano…e non solo, è stato onnipresente in tutte le principali tragedie nazionali (e ci mancherebbe), in versione “Nembo Kid” salva tutti.
Ma il suo forte sono i successi istituzionali, quelli dove non ha messo becco ma c’è da incassare l’applauso. Lui, per i media, è l’uomo che ci ha liberato dalla piaga migratoria, che se poi vai a guardare i dati del Viminale di fine 2018 e ti accorgi che i flussi migratori erano già crollati grazie agli accordi siglati dal suo predecessore Minniti con le tribù libiche é un dettaglio. Emblematico del suo alto grado di paraculaggine un altro episodio: ve lo ricordate quando la Raggi sbaracco’ i Casamonica dalle loro case abusive de lux? Lei era lì dalle 4 del mattino con le forze dell’ordine dopo essersi sobbarcata un lavoro certosino di 6 mesi mai volutamente portato a termine dai suoi illustri predecessori. Lui arrivò con comodo, all’ora del cappuccino, ma in tempo per offrire il suo faccione alle telecamere e attribuirsi i meriti che non aveva, ma anche questo è un dettaglio, tanto la gente abbocca.
E poi e poi, che ve lo dico a fare, mischiando sempre gli affari di Stato con quelli di partito, dall’inizio del suo mandato (sempre a spese nostre of course), il Salvini si sta concedendo il lusso della più grande campagna elettorale che la storia della Lega ricordi, tanto a sgobbare, a fare i fatti importanti per il Paese e a ridare una speranza al nostro martoriato Paese strozzato dagli aguzzini UE, in Parlamento ci bivaccano i 5Stelle, lui passa alla cassa per incassare i meriti e si sta ricreando una verginità politica che la sua Lega aveva perso da tempo immemore.
Mi viene in mente la famosa barzelletta del rabbino romano morente nel suo letto che, vedendo tutta la famiglia attorno a lui, alzando l’occhio preoccupato mormora: “aohhh, ma chi ce sta’ a bottega?”
Tranquillo Matte’, a bottega ci stanno quei coglioni dei 5 stelle, quelli che ti stanno assicurando la volata alle prossime elezioni di Maggio.
E a gratis, per giunta.

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