Senza neanche sapere le vere intenzioni di AncelorMittal, i pupazzi del vecchio regime si sono scatenati contro il Movimento 5 Stelle accusandolo di mandare all’aria il paese. Il solito terrorismo mediatico. Pupazzi da talk-show e da carta stampata, tutti uniti nel solito intento di annientare il Movimento in nome di un ritorno alla “serietà” politica di un tempo. Pupazzi. Appunto. Quando Di Maio fu costretto a mandare giù l’accordo già blindato da Calenda, i pupazzi si misero a starnazzare contro il Movimento reo di essersi rimangiato le promesse elettorali. Di Maio in realtà fece verificare l’accordo di Calenda, vi trovò anomalie ma non sufficienti per recedere. Nonostante questo, Di Maio riuscì a strappare ad AncelorMittal condizioni molto più favorevoli di Calenda sia per i lavoratori che in termini ambientali. Poi certo, in campagna elettorale il Movimento era stato troppo “ottimista” su quel bubbone d’acciaio, ma una volta al governo fece il possibile considerando i patti già siglati, le pressioni delle lobby e la cooperazione con la Lega per cui gli italiani vengono “prima” ma solo in campagna elettorale. I pupazzi del vecchio regime colsero comunque anche quell’occasione per colpire il Movimento e far contente le lobby che gli pagano lo stipendio. E cioè i burattinai che con la complicità dei pupazzi hanno sempre usato i guanti nel trattare il bubbone tarantino.
Anni in cui perfino la legge è stata sospesa sotto quelle ciminiere. Sospesa mentre gli operai morivano dentro allo stabilimento e le loro famiglie a casa respirando veleni. Oggi si sta scoprendo che Ancelor-Mittal non è altro che la solita banda di predatori economici che comprano e vendono stabilimenti con fossero auto usate. L’ennesima dimostrazione di cosa sia il cinico capitalismo che sta distruggendo il mondo. Potentati internazionali talmente imponenti da influenzare la politica di governi democraticamente eletti. Potentati frutto di una disuguaglianza ormai indecente che permette a poche persone senza volto e senza cuore di poter ricattare intere regioni grazie alla carota dei posti di lavoro e al bastone degli investimenti. Il tutto in nome del profitto. Ad ogni costo.
Anche a quello di calpestare la vita delle persone e dell’ambiente. Perché il cinico capitalismo che sta distruggendo il mondo è così. Vede solo il valore delle proprie azioni, vede quote di mercato e commesse. Vede solo soldi e non gli bastano mai. Non vede vite umane. Non vede l’ambiente. Non vede la scia di dolore e di morte e di devastazione che si lascia alle spalle. Tutti fastidiosi effetti collaterali. Un quadro agghiacciante. Potentati economici sempre più forti, governi sempre più deboli e sotto i poveracci che per mettere qualcosa nel piatto ai propri figli sono disposti a sacrificarsi. Un ricatto agghiacciante. La storia del bubbone tarantino con l’aggravante tutta italiana di un verminaio legislativo e istituzionale e politico che ha piantato la solita cagnara per anni, ma alla fine ha permesso ai padroni del bubbone di fare sempre quello che gli conveniva mentre all’estero rispettavano le regole. La solita cagnara autolesionista. Il Movimento è stata l’unica forza politica che ha tentato d’invertire perlomeno quell’ipocrita tendenza e come risultato è stato attaccato brutalmente dai pupazzi del vecchio regime. L’ennesima conferma di come ai pupazzi e ai loro burattinai non freghi nulla dell’Ilva, degli operai, dell’ambiente e tantomeno dei destini del paese. A loro interessa solo far fuori il Movimento e tornare a comandare.
https://infosannio.wordpress.com/2019/11/07/arcelormittal-i-pupazzi-e-il-movimento/
Nessun commento:
Posta un commento