Gli scienziati della Johns Hopkins University hanno creato un innovativo interruttore proteico capace di rivoltare le cellule cancerose contro se stesse.
Questa tecnologia rivoluzionaria induce le cellule tumorali a produrre internamente farmaci anticancro e a innescare la propria autodistruzione, senza danneggiare le cellule sane.
Il metodo funziona introducendo nel corpo un profarmaco, ossia una forma inattiva di chemioterapia. L’interruttore proteico è progettato specificamente per riconoscere i marcatori unici presenti solo nelle cellule tumorali.
Una volta all’interno, l’interruttore attiva il profarmaco, trasformando le cellule cancerose in vere e proprie fabbriche di farmaci autodistruttivi.
Questa precisione nel bersaglio riduce in modo significativo gli effetti collaterali dannosi tipici della chemioterapia tradizionale, poiché le cellule sane restano illese.
I test di laboratorio hanno già mostrato risultati promettenti su cellule di tumore al colon e al seno, e i ricercatori intendono ora passare alle prove sugli animali.
Con un ulteriore sviluppo, questa tecnica potrebbe rivoluzionare il trattamento del cancro, rendendo le terapie più mirate, personalizzate e molto meno tossiche.
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