Peccato perché mal comune mezzo Gaudio era un titolo perfetto (senza contare che l’altro mezzo si chiama Strada, una festa per i giornali). Però al terzo flop governativo nella ricerca del commissario sanitario calabrese (che eguaglia i tre presidenti peruviani in una settimana), smettiamola di criticare e proviamo a dare una mano al ministro Speranza con un breve prontuario per non toppare la quarta volta.
1) Accertarsi che non soffra di sdoppiamento della personalità, di perdite di conoscenza e di sonnambulismo. Evitare che colleghi invidiosi iscritti alla massoneria, e/o alla ’ndrangheta non gli somministrino di soppiatto droghe e/o allucinogeni onde convincerlo di essere Ezechiele Lupo o il Mago di Oz.
2) Informarsi sulle pubblicazioni del candidato per verificarne il valore scientifico: per esempio, se 15 minuti di lingua in bocca servano come detonatore per misurare la carica virale, o rappresentino un’innocente vanteria erotica.
3) Individuato il possibile nome, consultare il casellario giudiziario e il bollettino dei protesti, indagare anche sui siti di scommesse e pornografici.
4) Interpellare il coniuge del prescelto (ma anche figli e congiunti, come da relativo Dpcm) sulle preferenze riguardo alla città di residenza. Registrare eventuale gradimento sulle località di vacanza: mare, lago, montagna, campagna.
5) Come da protocollo del presidente Spirlì, investigare sull’origine calabrese doc dell’esaminando, fino alla terza generazione: la consumazione continuativa di piatti a base di nduja e peperoncino fanno punteggio.
6) Da escludere i medici di riconosciuta fama internazionale, che hanno operato in zona di guerra, privi di padrinati politici e con trascorsi giovanili di sinistra.
7) Nel caso questi requisiti non fossero riscontrabili, recuperare i picchiatelli e gli stravaganti e i perditempo di cui sopra. Di sanità pubblica non sapranno una mazza, ma almeno ci fanno divertire.